Fernanda Romani, I tre giorni di Atavanno

Spin Off della Saga di Endora

Self-Publishing

Nilio, guerriero Aldair, è tornato a casa.
I suoi dieci anni di servizio a Endora sono finiti, eppure il suo cuore è pesante. Lo aspettano i suoi genitori, una vita onorata, un matrimonio che avrebbe voluto diverso. Amira, la sua migliore amica e promessa sposa, lo ha aspettato, e nel frattempo si è innamorata; ha trovato una compagna, Yati, che sarà al suo fianco nella loro futura famiglia. Ma la loro gioia sarà incompleta. Vikandro, l’uomo che Nilio ama da quando erano entrambi ragazzi, non potrà essergli vicino. Suo padre, un nobile fanatico, contrario a qualsiasi cambiamento, non ha mai accettato la relazione di Vikandro con il figlio di un mercante e lo ha punito offrendolo al tempio di Atavanno, il Dio Senza Cuore.
Nilio sarà costretto a vivere nella stessa città, a passare a davanti al tempio del suo dio, nella consapevolezza che l’uomo al quale ha dato il suo cuore ormai è un guerriero sacro, costretto a portare sempre un maschera con l’effigie della divinità e a ripudiare qualsiasi sentimento.
Ma, durante i tre giorni dedicati a celebrare Atavanno, Nilio e Vikandro si troveranno l’uno di fronte all’altro e il loro sentimento esploderà di nuovo, portando un barlume di speranza.
Dovranno superare il dolore e il rancore, affrontare il sangue e la morte sempre in agguato e sconfiggere gli intrighi degli uomini, più che la collera di un dio. Avranno al loro fianco Amira e Yati, intrepide e disperate, decise a difendere la famiglia che hanno intenzione di costruire.

Una storia fantasy in territorio Aldair * * * *
In questi anni abbiamo imparato a conoscere il mondo matriarcale guerriero di Endora e abbiamo sviluppato una certa curiosità per quello diverso degli Aldair.
Qui scopriamo alcune caratteristiche: esiste il matrimonio verde, cioè il legame monogamico fra un uomo e una donna, ad esempio i genitori di Nilio, ma c’è anche quello azzurro dove alla coppia centrale m/f, che metterà al mondo dei figli, si affiancano altre due persone, diverse per sesso, che sono gli amanti del cuore di ciascuno dei coniugi. La famiglia sarà formata da tutti e quattro insieme, abbinando sessualità etero ed omo.
Nilio e Vikandro si sono innamorati fin da ragazzi, ma sono stati separati dalla barriera di classe, perché il primo appartiene al ceto dei commercianti, l’altro a quello dei nobili guerrieri. Perciò Vikandro è stato costretto dalla follia di suo padre a diventare sacerdote-guerriero di Atavanno, il dio senza cuore.
Occorrerà una stretta alleanza fra i quattro protagonisti per risolvere la situazione.
Una storia forse sconcertante per alcune lettrici, perché cozza contro la nostra mentalità (anche se forse in misura minore di quanto sembra a prima vista). Gran finale d’azione.


K.C. Wells, Pizzo

A material world, Volume I

Self-Publishing (Quixote Translations)

Quando Dave e la sua fidanzata si lasciano, Shawn prova a non farsi troppe illusioni sul suo migliore amico. Dopotutto, Dave è ancora etero, giusto? Sbagliato. Dave rivela di essere bisessuale e il cuore di Shawn comincia a battere più forte. Ama Dave da così tanto tempo, ma non ha intenzione di compromettere la loro amicizia dicendogli quello che prova davvero.
Però, quando Dave scopre il piccolo kink di Shawn, comincia un capitolo tutto nuovo per i due amici, anche se Shawn non riesce a smettere di preoccuparsi: se non ci fosse alcun kink, Dave sarebbe lì? Shawn sarà così coraggioso da scoprirlo?
Un racconto breve di desiderio, pizzi e… amore.

Kink? * * *
Da quando leggo m/m, passo parte del mio tempo su google a decifrare il significato di un sacco di termini inglesi, tutti attinenti al sesso. Stavolta è stato il caso di kink che avevo già trovato una volta soltanto, credo, prima d’ora, ma non in riferimento al feticismo.
Del resto, da lettrice noiosamente etero, confesso che le scene di sesso gay mi interessano pochissimo, diciamo quasi mai, e sono l’ultima cosa che gradisco in questo genere di narrativa. In particolare detesto il travestitismo, con l’eccezione della transessualità, perché non arrivo a capire che succo possa esserci a guardare un uomo, sia pure gay, con biancheria femminile: mi pare ridicolo e non sexy. E se, invece, come sostiene Shawn, si vuole soltanto sentire la carezza della seta sulla pelle, potrei rammentare che le vestaglie di seta o velluto per gli uomini ci sono sempre state. Ovviamente si tratta di discorsi inutilmente perfino offensivi: perché i gusti sessuali sono la cosa più personale che esista.
Quindi a me del racconto è piaciuto solo il colpo di scena iniziale quando si scopre che Dave è bisessuale e non etero, come tutti hanno creduto finora, ed è innamorato del suo migliore amico. E capisco benissimo che Shawn sia preoccupato all’idea che solo di feticismo si tratti.

 Marie Sexton, Mai un eroe

Serie Tucker Springs, Volume V

Triskell Edizioni

Tutti quanti si meritano un eroe. Owen Meade ha un disperato bisogno di un eroe. Cresciuto da una madre che lo ha fatto vergognare della sua balbuzie, del suo orientamento sessuale e del suo braccio congenitamente amputato, Owen vive come un eremita nel suo appartamento di Tucker Spings. Ma poi, Nick Reynolds – veterinario prestante – si trasferisce al piano di sotto.
Nick è sexy e sicuro di sé e fa sentire Owen bene con se stesso, come mai nessuno prima. Inoltre, gli presenta quel fuoco d’artificio della sua sorellina, che è nata con un’amputazione congenita simile alla sua, ma che non ha mai permesso alla cosa di metterle i bastoni fra le ruote. Quando la ragazza iscrive se stessa e Owen a un corso di pianoforte, esigendo di suonare insieme a lui in un recital, Owen non riesce a dirle di no. Soprattutto perché questo gli fornisce una buona scusa per passare più tempo con Nick.
Owen sa di essersi preso una bella cotta per il suo vicino ma, ogni volta che si avvicina a lui, inesplicabilmente, Nick si tira indietro. Costretto a scontrarsi con il disprezzo di sua madre e con i segreti di Nick, ben presto Owen capisce che, invece di aspettare un eroe, è il suo momento per diventarne uno. Per se stesso e per Nick.

Il troppo è troppo * * *

Storia di due sfortunati (ed è un eufemismo): Owen con una rara e grave anomalia congenita, per giunta balbuziente a causa di una madre nevrotica e snaturata, Nick con un segreto pesante. Che i due riescano a convivere con i loro problemi sembra un miracolo. E se non bastasse la sorella di Nick ha la stessa anomalia di Owen.
Invece che la Sexton sia una brava scrittrice direi che è scontato.
Dal momento che ho letto una copia-recensione, la mia valutazione prescinde dall’aspetto strettamente linguistico.

Le recensioni de L’Artiglio Arcobaleno (Maria Teresa Siciliano-Matesi)