Sarah Bernardinello, Non posso dimenticarti

Quixote Edizioni

Ashley Miller è un informatico di giorno e uno dei baristi di un locale gay di notte.
Una tragedia famigliare lo ha costretto ad abbandonare l’Università per mantenersi e pagare i debiti, e le vicissitudini lo hanno reso cinico e duro, ma non è sempre stato così. Brillante studente di matematica, ma nerd timido, quattro anni prima Ash ha incontrato un ragazzo capace di fargli battere il cuore come mai gli è capitato.

Purtroppo per lui, silenzi e omissioni non sono l’ideale per costruire un rapporto.
Christian Pike è un avvocato che lavora in un prestigioso studio legale di Manhattan. L’invito di un collega ad andare in un locale dove non era mai stato, si trasforma in una scoperta emozionante: il ragazzo che quattro anni prima ha crudelmente respinto a causa del suo non essere dichiarato è uno dei baristi del locale. Un ragazzo che, malgrado il tempo trascorso, non ha mai dimenticato.
Chris fa di tutto affinché Ash lo perdoni per la cattiveria e le parole crudeli di cui l’ha fatto oggetto, senza però molto successo.

Sarà l’intervento di un collega di Chris a far sì che Ash cominci a cambiare opinione su quel ragazzo che non è riuscito a dimenticare, facendo i conti con i ricordi e le proprie paure.

Un buon romanzo * * * *

È il romanzo sulla possibilità di perdonare e dimenticare l’imperdonabile e insieme sulla vigliaccheria che ci impedisce di accettare la nostra natura, ma anche la generosità della persona amata, insomma è un romanzo sulle seconde occasioni.

L’autrice approfondisce bene la psicologia dei protagonisti e costruisce un bel romanzo sentimentale.

C. Cardeno, Forte abbastanza

Serie “Family”, Volume II

Triskell Edizioni

Quando il ventiduenne Emilio Sanchez vede l’affascinante Spencer Derdinger passare vicino al cantiere in cui lavora, decide che il suo obiettivo è quello di sedurre il timido professore. Riuscire a portarsi a letto Spencer non è difficile, ma Emilio si rende ben presto conto che guadagnarsi la fiducia di un uomo profondamente ferito richiede tempo e pazienza. E con un premio così bello e dolce come Spencer che lo aspetta, Emilio decide di essere abbastanza forte da affrontare la sfida.
Spencer si sorprende quando viene avvicinato dal bellissimo operaio edile che ha ammirato di nascosto al sicuro dalla finestra del suo ufficio. E per la prima volta in trentotto anni, si comporta spontaneamente e porta Emilio a casa con sé.

Quando un incontro casuale ha tutte le potenzialità per trasformarsi in amore, Spencer si rende conto che se vuole costruire una vita con Emilio, dev’essere forte abbastanza da sconfiggere i propri demoni e imparare a fidarsi di nuovo.

Un erotico m/m * * *

Molte sono le cose che differenziano i protagonisti: innanzitutto l’età (38 anni Spencer, 22 Emilio), poi la posizione sociale e la cultura (uno professore universitario di matematica, l’altro tuttofare nella ditta familiare di ristrutturazioni), infine il modo come gestiscono la propria sessualità. E qui Spencer ha grossi complessi che gli vengono da una parte dalla famiglia di origine, che non ha mai accettato la sua omosessualità, e dall’altra da una terribile esperienza del passato e da una precedente relazione fallimentare.

Quindi il romanzo ha un po’ i tratti del new adult, ma paradossalmente fra i due il più giovane sembra Spencer, che non ha ancora trovato la sua via, mentre Emilio è davvero molto maturo per la sua età e, grazie a notevoli doti di sensibilità, saprà aiutare il compagno a superare i suoi problemi e trasformare quello che per entrambi è stato un colpo di fulmine in un legame solido.

Nuoce al romanzo un eccesso di scene di sesso, che finisce per trasformare un romance sentimentale in un erotico vero e proprio.

C. K. Harp, Quando nessuno ascolta

Self-Publishing

Ci sono amori che il destino si diverte a dividere, ricongiungere e dividere ancora, come se dovessero dimostrare qualcosa, come se dovessero provare al mondo di essere davvero forti per poter esistere. Ne sa qualcosa Roger Wallace che, reduce dal dolore più grande della sua vita, non è riuscito ancora a dimenticare il suo vecchio amico Waylon nonostante siano trascorsi dodici anni dal loro addio. Amico è una parola che ha ostentato per anni, e con tutti, ma non la stessa che grida il cuore ogni volta che il pensiero torna a riaffacciarsi sulla loro relazione distrutta. Distrutta dal destino, dalle persone, dagli eventi…

Del resto Waylon Mars è un cantante country ormai sulla cresta dell’onda, circondato da fan adoranti e pronto a far furore a Nashville… Eppure è stato a lui che Roger ha pensato un attimo prima che la sua intera vita andasse in pezzi.

E se il suo non fosse un sentimento a senso unico? E se Waylon nascondesse una storia molto più complessa di quella che gli ha sempre raccontato?

Ogni capitolo della vita ha una propria canzone, ogni salto del cuore una nota da ricordare, e forse non è sempre necessario capire tutto per poter amare.

Un Harp diverso * * *

Rispetto ai precedenti dell’autrice, almeno di tutti quelli che ho letto, si tratta di un romanzo che mi ha posto qualche difficoltà in più.

Innanzitutto, oltre al solito alternarsi del punto di vista dei due protagonisti, ci sono anche vari flashback (per me sempre fastidiosi), che raccontano eventi avvenuti 12-13 anni fa. E a questo proposito confesso che trovo i tira e molla fra Roger e Waylon esasperanti: comprensibili nell’età adolescenziale e nel loro ambiente, ma molto meno nel momento presente.

La trama ha un avvio lento ed è molto lunga. Ma probabilmente la mia perplessità ha radici soprattutto altrove: per quanto negli ultimi anni mi sia fatta una cultura sul mondo gay a forza di leggere m/m, non riesco a liberarmi dalla tendenza a vedere la bisessualità come perversione e la scala di Kinsey non mi ha ancora convinto (anche perché Kinsey non mi è mai piaciuto né come scienziato né come uomo, per quanto io riconosca la sua importanza pionieristica nella sessuologia).

E tuttavia, anche nonostante tutti questi handicap, ammetto che nel romanzo ci sono un paio di colpi di scena davvero efficaci e almeno una scena molto commovente.

La rubrica L’Artiglio Arcobaleno è gestita da Maria Teresa Siciliano