Nickelodeon è una commedia del 1976, diretta da Peter Bogdanovich e interpretata da Ryan O’Neal, Burt Reynolds e Tatum O’Neal.
Secondo Peter Bogdanovich, il film era basato su storie vere raccontategli da alcuni registi di film muti.
Negli anni tra il 1910 e il 1915 un potente consorzio di produttori, la “Patents Company”, cerca di monopolizzare il mercato cinematografico strangolando le piccole compagnie improvvisate, produttrici di film della durata di pochi minuti destinati a ridottissime platee. È in questo clima che il giovane avvocato Leo Halligan, trovatosi per una serie di equivoci al servizio di un produttore indipendente, Mr. Cobb, è costretto a improvvisarsi prima soggettista, poi regista di una scombinata compagnia di cineasti clandestini composta, tra gli altri, da Frank, l’operatore, dall’ex ballerina Kathleen Cook, da una ragazzina, Alice, bravissima nell’attingere da Shakespeare i soggetti dei film, e, infine, da Buck Greenaway, un ex-sicario diventato amico di Leo.
Vi voglio raccontare una storia a proposito di questo film. Nickelodeon Vecchia America, 1976, è un film di Peter Bogdanovich, regista oggi non molto ricordato, ma autore di alcuni dei film più coinvolgenti che ho visto da ragazzo.
Grande storico del cinema (autore di diversi documentari sui grandi registi della Hollywood dei tempi d’oro), diresse Paper moon, E tutti risero, Star 80 e il mio preferito, Saint Jack, dal romanzo di Paul Teroux.
Nickelodeon lo vidi qualche anno dopo la sua uscita alla Cineteca italiana che, ai tempi, stava in via San Marco ed era una tappa di formazione obbligata per noi che andavamo al Parini.
Agli inizi del Novecento, c’è una guerra tra le majors di Hollywood e i piccoli produttori indipendenti della East Coast. Un avvocato maldestro ma pieno d’inventiva, un bullo senza lavoro ma con una bella faccia e il pugno facile e una stellina miopissima che combina guai ma affascina si trovano quasi per caso coinvolti in una serie di produzioni tra l’avventuroso e il western con una troupe improvvisata ma decisa a tutto.
Il cinema muto con le sue gag, il western, l’avventuroso, i treni, i baci e le mongolfiere. Il cinema nel cinema con amori, passioni, tradimenti e amicizia. Oltre alla lotta contro le majors, il film ci parla del potere del sogno e della testardaggine. Ryan O’Neal rifà Buster Keaton ma ci mette del suo, ci sono anche i Tre Marmittoni e, ovviamente, le torte in faccia. E poi Burt Reynolds, Stella Stevens, il grandissimo Brian Keith e una straordinaria Tatum O’Neal, reduce da Paper Moon. Una commedia che si legge a vari livelli ma che curiosamente anticipa di decenni C’era una volta a Hollywood di Tarantino che mette in scena ritraendo un’altra epoca ma con gli stessi meccanismi citazionisti e struggenti.
Io, ragazzino, mi entusiasmai. Alla fine avevo le lacrime agli occhi. Perché la storia mi aveva catturato ed emozionato, divertito e trascinato. Perché i Nickelodeon (letteralmente i Pidocchietti, i cinemini piccoli da un soldo che andavano ai primi del Novecento e poi furono sostituiti dai grandi cinema) in qualche modo mi dicevano qualcosa, anche se all’epoca non sapevo dire cosa. Credo che fu quella sera che decisi che avrei fatto il narratore…
Avventura, azione, spionaggio, esotismo ed erotismo. Chance Renard, il Professionista. Agente di ventura, impegnato in ogni angolo del mondo in missioni impossibili contro nemici sempre più feroci, sempre più letali. Al suo fianco donne troppo belle e troppo pericolose. E una sola regola: nessuna regola. Tornano tutte le avventure del Professionista, a partire dalle origini e con romanzi inediti scritti appositamente per colmare le lacune nella storia di una vera leggenda di Segretissimo.
VLADIVOSTOK HIT: Antonia Lake resta ciò che è. Un’assassina. L’ennesimo gioco del destino l’ha portata nel cuore di una nuova organizzazione, il Gruppo 666. Il numero della Bestia. L’élite della distruzione. E il suo primo contratto ha tutta l’aria di una prova d’ammissione. Ma eliminare un potente boss della yakuza giapponese a Vladivostok, ultima frontiera prima del Nulla, sembra uno scherzo in confronto all’incubo che l’aspetta. Per trascinarla negli abissi di un inferno siberiano.
PIETRAFREDDA: A Parigi Chance Renard è innamorato. Davvero. Di una spogliarellista, naturalmente, ma è un sentimento nuovo e coinvolgente. Quando caid Mbarrek, boss della malavita algerina con legami con il Service Action, distrugge il suo sogno, il Professionista scatena una vendetta così feroce da costringerlo a trasferirsi a Gangland. Ma la sua vita ormai è intrecciata con quella di un clan di spietati sicari che non gli lasciano altra scelta che combattere fino alla vittoria. O alla morte.
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