A Fiera di Primiero, verso la fine di settembre, è tempo di discesa delle mandrie di bestiame dagli alpeggi estivi e questa usanza di carattere pratico è stata trasformata in una grande manifestazione: la Gran Festa del Desmontegar o Desmontegada.

Lungo un percorso che attraversa le strade principali del paese si snoda una lunga sfilata di mandrie di buoi e greggi di pecore, precedute e seguite da persone che indossano costumi tradizionali e rievocano la vita in montagna. Se si trova un buon posto in mezzo alle tante persone che affollano i due lati della strada, si possono vedere da vicino carretti tirati da asini, muli o cavalli; bambini che sfilano portando agnellini, oppure gabbie con conigli, oche o galline; pastori e pastorelle a cavallo; pecore e caprette e, naturalmente, tante mucche, ognuna con il suo bravo campanaccio al collo e molte con decorazioni floreali installate tra le corna.

Riguardo ai costumi tradizionali, si notano alcune interpretazioni fantasiose, tipo grembiulini con paillettes o graziosi bustier con cui donne e ragazze si sono sbizzarrite. Gli uomini sono meno creativi; del resto, l’abbigliamento maschile non ha mai rappresentato un esempio di fantasia.

Una volta finita la sfilata, se si ha la pazienza di seguire l’ultimo gregge per due chilometri fino al luogo di raduno nella località vicina, Tonadico, si arriva ai prati dove gli animali vengono lasciati liberi di pascolare. Nel frattempo, lungo il percorso attraverso le strade del borgo, le pecore ne hanno approfittato per farsi uno spuntino con ogni cespuglio sporgente dai giardini privati e con i gerani appesi alle ringhiere dei ponti.
Nel grande prato comune gli animali pranzano brucando l’erba mentre i turisti si fanno i selfie con i cavalli e le persone in costume. Poi, tutti allo stand gastronomico, dove si possono assaggiare piatti tipici o gustosi panini.

Nel borgo storico poco lontano si può cogliere l’occasione di passeggiare tra vicoli e case tipiche decorate da murales, intanto ci si dirige verso il centro di Fiera di Primiero per godersi il resto della giornata di festa. Nei giardini pubblici sono stati allestiti banchetti di prodotti artigianali e, in un quartiere oltre il torrente, c’è il classico struscio tra negozi aperti e chioschetti di specialità gastronomiche. Un’occhiata a qualche souvenir, tre o quattro foto alla bella chiesa e a graziosi palazzi storici, piccoli acquisti mangerecci ed è già arrivato il tramonto.
Si torna a casa.


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