Varkala, patria incontrastata dello yoga e dell’ayurveda, è amache tra le palme, bungalow a picco sul mare, aironi di gesso ma anche in carne e piume, decine di negozietti tardo hippy style, figli dei fiori un po’ agée, spiagge e mare con onde alte che ogni tanto ammaccano qualche incauta turista russa, localini frikkettoni, localini romantici, localini con candeline, localini vegani, vegetariani, gluten free, localini che sfoggiano buffet con enormi pesci marlins e parate di crostacei, localini con terrazza sul mare per Surianamaskar (saluto al sole), localini italiani pasta-pizza-salad-espresso-cappuccino.
Il localino dove ho cenato come un monaco tibetano si chiama Puccini La La, è una specie di fast food dove puoi prendere piatti veg ayurvedici a volontà, da pentoloni di terracotta che sobbollono per effetto di una candela sottostante, estratti di melograno, ananas e papaia per una cifra ridicola. L’ambiente è cosmopolita, qualche grassa signora russa truccatissima, ragazzi con i dreadlock e i tappetini di yoga a tracolla, fanciulle nordiche in shorts, signore che entrano ed escono dai numerosi centri di massaggi ayurvedici, classi di yoga (hatha, vinyasa, yengar e altre scuole mai sentite), profumi d’ambra, patchouli, vaniglia, vetyver, musiche orientali, campane tibetane e mantra cantati come una colonna sonora che invita a distendere corpo e spirito.
L’accoglienza al Bamboo Village è stata molto friendly, con un giovane Bob Marley tatuato e pluri piercingato, dai denti bianchissimi, dondolante sull’amaca che è l’aiuto manager. Sarà lui ad accompagnarmi al Kuttikattu Sree Badrakali Ksethra Temple dove, dopo un’emozionante cerimonia densa di olii odorosi, incensi e candeline, terminata con un delizioso boccone di riso dolce con lenticchie e verdure e avvolto nella consueta foglia di banana, ho richiesto il mio mantra di protezione che la mattina successiva mi verrà consegnato a… casa, ossia al bungalow, racchiuso in un kavacha d’argento e avvolto in una foglia di banano che porterò sempre al collo in ricordo del viaggio più incredibile della mia vita.
Se vi trovaste a passare per Varkala vi suggerisco il miglior posto per godere di tutti gli stili di colazione e anche di tante squisite cucine internazionali. Finalmente un vero cappuccino italiano e that’s incredible!… a richiesta anche con latte di soia, e un coppone di frutta fresca con muesli e corn flakes fatti in casa, scaglie di cocco, anacardi e crema di latte, più due fettone di pane, anche lui fatto in casa, tostato e imburrato. Il proprietario del Darjeeling Cafè si chiama Vinod Viswa, ha trentadue anni, un sorriso candido e da sette anni ha aperto questo delizioso ristorantino tutto coccole, petali di fiori sparsi sui tavoli, candeline e peace&love. Inoltre ha una graziosa guest house non lontano da qui. Ma, soprattutto, Vinod è un artista e realizza dei mandala a mano libera, meravigliosi e coloratissimi, con cui decora locali, case, porte, testate del letto e qualsiasi cosa abbia bisogno di essere ….“mandalizzata”. Ha girato il mondo Vinod, copiando ovunque va quei piccoli dettagli che fanno del suo locale il migliore di zona in quanto a qualità, gusto, savoir faire, discrezione e pulizia.
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