Abbiamo con noi Alessandra Magagnato e Francesca Giraudo, le proprietarie di una giovane casa editrice: la Quixote Edizioni, arrivata da poco nel panorama editoriale italiano, ma che ha già messo a segno qualche colpo eccezionale.

Ripercorriamo la storia di questa giovane casa editrice. Parlate una alla volta!

Alessandra: La nascita non è stata casuale, l’abbiamo ben ponderata. A un certo punto ci siamo rese conto che, nonostante l’MF abbia un vastissimo mercato self, le autrici di romance tradizionale non intendevano prendere in considerazione una traduzione a pagamento. E buona parte, specie se titolate, avevano l’agente. Più che uno scoglio era l’Everest. E noi volevamo arrivare all’MF, ma non quello che arriva tramite le CE blasonate. Quello di nicchia, quello che normalmente non viene considerato perché un po’ fuori dagli schemi. Abbiamo dei forbidden favolosi in programmazione e una serie, la Nine Minutes, che se qualche agente di CE a risonanza nazionale (leggi BIG) si fosse preso la briga di leggere oltre il capitolo 2, avrebbe visto il potenziale assoluto che ha quella trilogia.

Francesca: Il percorso per arrivare alla Quixote Edizioni è stato lungo. Abbiamo fatto la gavetta con il servizio di traduzioni “Francy and Alex translation” che in due anni ci ha dato moltissime soddisfazioni, ma abbiamo sempre avuto un obiettivo in mente. Il passo naturale successivo era la Casa Editrice. Se possibile ci siamo impegnate ancora di più, sacrificando tempo libero, tempo con la famiglia, ma siamo state ripagate. A quasi un anno dall’apertura possiamo dirci molto soddisfatte. Il cammino davanti a noi è ancora molto lungo, ma quando si crede in un progetto come io e Alessandra crediamo in ciò che facciamo, la fatica non pesa.

Alessandra Magagnato

Come vi dividete i compiti?

Alessandra: La linea di demarcazione è abbastanza netta e questo facilita i compiti a tutti. Ci sono cose che sono di esclusiva competenza dell’una o dell’altra: Francesca ha la parte amministrativa, che comprende contratti, report, pagamenti royalties, contatto con gli autori. Io quella di programmazione e gestione traduzioni, revisioni, riletture e cover. Tutte quelle cose che compongono fisicamente il libro. Anche se, comunque, ci consultiamo per quasi tutto.

Francesca: Ognuna di noi ha dei compiti ben precisi, se così non fosse, regnerebbe il caos, e non sarebbe possibile gestire la mole di lavoro con cui abbiamo a che fare quotidianamente.

Quanti collaboratori vi affiancano?

Alessandra: Attualmente ci sono 32 collaboratori tra traduttrici/tori, proofreader, QC, grafica e addetta ufficio stampa, che è gestito in esterno perché è oggettivamente impossibile per noi due seguire tutta parte di rapporto con i blog, è troppo impegnativa. Abbiamo 3 cover artist, una americana e due italiane.  In più ci siamo io e Francesca.

Quanti sono gli autori che presentate al pubblico dei lettori?

Francesca: Abbiamo oltre 60 autori tra MM ed MF, attualmente sotto contratto anche 4 autrici italiane.

Attualmente abbiamo in traduzione diversi titoli che saranno disponibili per il RARE 18. La cosa bella è che, a parte El Diablo, fortemente voluto, le altre autrici sono arrivate da sé. Julia Sykes ci è stata proposta dalla sua agente, così pure Terri E. Laine, e altre sono arrivate tramite passaparola.

Litigi/discussioni accese? Mettete via i coltelli, vi ho visto!

Alessandra: Accidenti, non li ho nascosti abbastanza in fretta XD. Ma almeno non hai visto la frusta!:D Discussioni sì, anche accese, sarebbe un male se non ci fossero, perché vorrebbe dire tenere dentro e ammonticchiare cose che ci infastidiscono, per poi esplodere. Litigi no. Il giorno in cui litigherò con Francesca sarà la fine della Quixote.

Francesca: Ale attenta! Fruste e frustini devono rimanere segreti! XD io ho sempre odiato le società e, se devo essere sincera, prima di incontrare Alessandra, pensavo che la miglior società fosse composta da un numero dispari di soci non superiore a uno. Ho dato una possibilità a entrambe e i due anni di lavoro alle traduzioni self ci hanno aiutato a collaudare la squadra per la Casa Editrice. Ovvio che ci sono discussioni, se non ci fossero non si potrebbe crescere. Abbiamo due caratteri forti, e tutte e due abbiamo idee precise in testa, ma remiamo sempre nella stessa direzione ed è questa la cosa più importante. L’amicizia che è nata poi ha fatto tutto il resto. Alessandra è una socia tosta e un’amica fantastica.

Francesca Giraudo

Generi pubblicati?

Alessandra: il romance in tutte le sue sfumature. Nessuna esclusione.

C’è il cartaceo, nel vostro futuro?

Alessandra: Se intendi il cartaceo da libreria, no. Attualmente ci sono i cartacei su Amazon, quelli sì, ma nasciamo come Editore Digitale e tentare la libreria vorrebbe dire essere un ibrido che non è né carne né pesce. Ti dirò anche che, finora, tutte le autrici che abbiamo sotto contratto non hanno chiesto la libreria. Non ci sono state autrici che hanno rifiutato il contratto perché non possiamo portarle sugli scaffali fisici. Questo dovrebbe dirla lunga.

Francesca: Il cartaceo in libreria non sarebbe un buon investimento. Vorrebbe dire toccare risparmi che preferiamo investire in nuovi e buoni autori da far leggere ai nostri lettori.

Considerazioni sull’editoria italiana: sono solo le piccole/medie case editrici a rischiare?

Francesca: Io credo che i rischi siano sempre rapportati, quindi no, anche le grandi case editrici corrono i loro. Tutti impariamo dai nostri errori, per cui, inevitabilmente ci si ritrova un po’ tutti a voler rischiare il meno possibile, anche perché, trattandosi di lavoro, quindi di imprese che devono chiudere in attivo se vogliono continuare ad andare avanti, non avrebbe senso assumersi rischi non calcolati.

L’autore/autrice che più vi ha fatto tribolare. Quello/a con cui i rapporti sono filati lisci come l’olio.

Alessandra: Ahh questa la lascio a Francesca. So che ha tribolato parecchio con una agente – simpatica tra l’altro – ma luuuunga lunga.

Francesca: Nel 95% dei casi tratto con agenzie letterarie. Gli agenti sono degli ossi duri, ma stanno nascendo collaborazioni fantastiche. All’inizio di questo percorso, eravamo noi a contattare gli agenti e chiedere di pubblicare i romanzi di alcuni autori che amavamo e che volevamo veder tradotti in Italia. Quando ho ricevuto la prima email da parte di un agente che ci contattava per proporci un manoscritto di un’autrice New York Times best seller, ho capito che stavamo svolgendo un buon lavoro. L’agente a cui si riferisce Alessandra è uno spettacolo di donna, ma è di una confusione allarmante e per me che nasco ragioniera e voglio tutto al posto giusto, al momento giusto, è parecchio frustrante. Però rappresenta autori bravissimi, quindi non mi lascio prendere dallo sconforto. La più veloce è stata Beth Flynn, con la serie Nine Minutes. Un amore di donna, decisa e pratica. Neppure 24 ore e abbiamo chiuso il contratto.

Vi occupate anche di tradurre i romanzi che pubblicate. Quali sono le difficoltà che abitualmente incontrate?

Francesca: Io sono una delle traduttrici della Quixote ed è un lavoro che adoro. Anche qui le frustrazioni non mancano, perché non è così facile come può sembrare rendere in italiano qualcosa che nasce in un’altra lingua. Noi traduciamo Romanzi in prevalenza erotici e, se non si fa estrema attenzione, una scena d’amore può passare in un secondo dall’essere estremamente seducente, nella versione originale, all’essere volgare, oppure una lezione di anatomia nella versione tradotta.

Molte Case Editrici importanti optano per la versione censurata, noi invece cerchiamo di rimanere più fedeli possibile al testo, senza cadere nella volgarità, perché crediamo che questo sia il rispetto che merita il lettore.

Grazie a entrambe e “buon lavoro”!