Roberta De Tomi è nata a Mirandola (Modena) negli anni Ottanta. Dopo la laurea al Dams di Bologna, ha iniziato a collaborare con alcune testate giornalistiche. Parallelamente, negli anni ha svolto mansioni legate alla comunicazione e agli eventi culturali. Dal 2014 ha iniziato a pubblicare. Tra i titoli: Come sedurre le donne (How2 Edizioni, 2014), Chick Girl – Azalee per Veridiana (Delos Digital, 2016), Alice nel labirinto (Dae Editore, 2017). Quest’ultimo, seguito dei romanzi di Lewis Carroll in formato librogame, ha ricevuto il secondo premio ex-aequo all’interno del Trofeo Cittadella per il miglior romanzo fantasy 2019. Il romanzo ha ispirato il booktrailer musicale I’m a prisoner dei NovelToy, diretto dal regista Giulio Manicardi. Allieva di Bottega Finzioni nel 2019, Roberta tiene anche docenze di scrittura creativa, gestisce pagine Social per enti e cura il blog La penna sognante. Nel 2020 ha autopubblicato il racconto lungo urbanfantasy: Melody, la Vestale di Inventia, il mistery Erika e il mistero della Regina delle Fate; infine Trappola d’ardesia (Delos Crime).

Mi chiamo Roberta De Tomi, sono nata in provincia di Modena ma sono stata un po’ girovaga tra Bologna, Milano, Londra etc, anche se ora sono tornata nella Bassa. La mia passione per la scrittura è nata prestissimo e con le fiabe: dalla lettura sono passata alla creazione di racconti. Mi sono avvicinata presto alle letture “da grandi” e me ne sono appassionata, arrivando ad appassionarmi alle varie discipline artistiche. Ho un debole per il teatro e per la danza, per cui mi sono laureata al DAMS. Poi ho avuto un percorso lavorativo decisamente vario: dal giornalismo agli uffici stampa, passando per ruoli amministrativi e nell’organizzazione di eventi, la scrittura ha sempre giocato un ruolo importante nella mia vita, personale e professionale. Il 2014 è per me “il grande anno” (diciamo così!), quando, un po’ per caso e un po’ per necessità ho risposto all’annuncio di una giovane casa editrice, HOW2 Edizioni. Dopo il colloquio, è seguita la prova per realizzare un manuale di seduzione, “Come sedurre le donne”, ispirato ad alcune mie vicende di “mentore”. La narrazione in cui inserisco testimonianze piccanti, vede protagonista un “Motenai”, chiaro omaggio al personaggio del manga “Video Girl Ai”, a caccia della sua anima gemella. Intorno a lui vertono altre vicende che illustrano “come sedurre le donne” senza fare casini… più o meno. Dopo la seduzione, torno alla narrativa con due titoli attualmente fuori edizione. “Magnitudo apparente” (Lettere Animate, 2014), che conto di pubblicare di nuovo, intreccia una storia legata al terremoto che colpì nel 2012 parte del Nord Italia, a una storia di precariato, con una Neet in primo piano. Il secondo, “Il maledetto residuo nel cuore” (Rupe Mutevole Edizioni, 2015) si incentra sulle precarietà al femminile, con una storia di amicizia viscerale sull’onda dell’American Dream.

Il 2016 è l’anno di un nuovo cimento ironico-erotico: “Chick Girl- Azalee per Veridiana” (Delos Digital – Senza Sfumature). Si tratta di una storia, nata durante il periodo milanese, che ha per protagonista una escort tanto bella quanto inguaiata. L’ho scritta con uno stile un po’ strano e non immediato rispetto al genere – come ha rilevato un recensore – ma per un sottofondo di critica sociale che non spoilero ma spero sia arrivato; il tutto senza volermi mettere in cattedra e lasciando a chi legge diversi spiragli per sognare. Veridiana è alle prese con un affascinante cavaliere, dopotutto e un po’ di “Pretty Woman” lo ritroviamo.
Nel frattempo ho continuato la stesura di un romanzo commissionato da Dario Abate Editore “Alice nel labirinto”, uscito poi nel 2017. Non è stato un lavoro facile: un anno e mezzo per raccontare Alice Pleasance Liddell e il suo rapporto con Lewis Carroll. Al termine della prima stesura è subentrata l’idea: dare la possibilità a chi legge di saltare alcuni capitoli, in stile librogame. Un romanzo che in questi anni è stato presentato e ha avuto alcuni riduzione performate e letture in pubblico che spero di poter riproporre live. A questo romanzo è ispirato anche il booktrailer “I’m a prisoner” dei NovelToy, diretto da Giulio Manicardi, con un mondo delle meraviglie illustrato da un brano magnifico, reperibile su You Tube. Inoltre “Alice” è arrivato al secondo posto ex aequo del “Trofeo Cittadella – 2019” ed è inserito all’interno di un progetto accademico dell’Unversità di Verona, relativo alle influenze carrolliane sul post e pop contemporanei.

Dopo “Alice”, ho autopubblicato “Laura nella stanza” un thriller psicologico con un triangolo amoroso decisamente torbido. Nel 2020 sono approdata al fantasy con due autoprodotti, l’urban “Melody, la Vestale di Inventia” e il mistery magico “Erika e il mistero della Regina delle Fate”. In particolare il primo incarna una mia grande passione: i manga e gli anime con cui sono cresciuta, senza contare il tema della magia già toccato in Alice. “Melody” è la storia che avrei sempre voluto scrivere e infatti è uscita così, per magia… pubblicata nel periodo del primo lockdown, pensandolo come omaggio (che è rimasto ancora come tale, accanto alle versioni a pagamento, pensando ai più giovani).
Nel frattempo ho sviluppato alcuni percorsi di scrittura creativa, a partire da un corso che ho tenuto in un comune della mia zona nel 2019. La scrittura creativa è il centro del mio blog lapennasognante.blogspot.com, dove propongo riflessioni, recensioni e segnalazioni.
Infine “Trappola d’ardesia”, uscito per Delos Crime nel settembre 2020, è la ripresa di un thriller breve che avevo pubblicato, poi uscito di edizione. La storia di Serena Balti, una donna spezzata, è costellata dai travagli delle violenze subite, replicate nei rifiuti di un amore di cui ha un bisogno viscerale. Il racconto lungo è in edizione ebook, ma sto lavorando al cartaceo. La curiosità è che è ispirato a una serie che adoro, “Twin Peaks” e a un libro di Hermann Hesse, “Sull’amore”. E per il futuro… lavori in corso e due uscite non ancora calendarizzate… credo per il 2021. E speriamo in una Buona Vita.

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Visto che non vogliamo farci mancare niente, ecco anche un’intervista al volo!

Che genere scrive? Ce ne parla? Ci racconta come mai ha scelto questo genere per esprimersi?
Innanzitutto, grazie per l’attenzione che mi dedicate. Negli anni ho spaziato tra i generi, in modo molto disordinato, a partire dal mainstream, per arrivare al thriller, al fantasy, con incursioni nell’erotico. Tutto questo per una mia necessità di confrontarmi con nuovi terreni, sperimentando e cercando di imparare da ogni mia “impresa”. In questi ultimi tre anni, però, ho iniziato a dare una definizione maggiore al mio scrivere, concentrandomi sulla narrativa fantastica (soprattutto urbanfantasy) e sul thriller, dove sto avendo spunti interessanti. “Alice nel labirinto” (DAE, 2017), mainstream-fantasy che segue ai libri di Lewis Carroll, “Melody, la Vestale di Inventia” ed “Erika e il mistero della Regina delle Fate”, due auto-pubblicati in ebook e cartaceo, rappresentano per me il ritorno alla passione per la fiaba, che ho sempre avuto, fin dalla tenera età. Accanto a questi titoli, “Trappola d’ardesia” (Delos Crime), uscito a settembre 2020, mi ha dato importanti input e mi sta dando qualche conferma gratificante in termini di critica e di lettori. Negli ultimi anni mi sono rivolta all’ambito dei soggetti e delle sceneggiature in cui ho iniziato a sviluppare progetti cinematografici e di serialità televisiva/web.

Come scrive? Penna e carta, Moleskine sempre dietro e appunti al volo, oppure rigorosamente tutto a video, computer portatile, iPad, iPhone?
Ho sempre una Moleskine con me, quest’anno ne ho una scorta grazie a una persona speciale che me ne ha fatto dono! Carta e penna soprattutto per abbozzare, segnare citazioni o idee che spuntano all’improvviso come fiori; poi si cerca di far sbocciare tutto su Pc.

C’è un momento particolare nella giornata in cui predilige scrivere i suoi romanzi e racconti?
La mattina o il tardo-pomeriggio/sera. Da un anno a questa parte, non sono più la nottambula della scrittura: preferisco farmi visitare dai sogni che potrebbero ispirarmi storie…

Quando scrive, si diverte oppure soffre?
Ci sono storie che mi hanno divertita al punto che si sono “scritte da sé”. Ad esempio, “Trappola d’ardesia” o “Melody, la Vestale di Inventia”. Avevo bisogno di scriverle, come un’urgenza, e sono arrivate. “Alice nel labirinto”, invece, è stato sofferto, perché è nato da uno studio sulla personalità di Carroll e delle sue opere. Ha comportato tanto lavoro linguistico, per richiamare lo spirito dell’autore inglese, senza però scadere nello scimmiottamento. In generale, però, anche nella sofferenza è meglio divertirsi, in vista della revisione… dove lì sono davvero dolori!

Nello scrivere un romanzo, “naviga a vista” come insegna Roberto Cotroneo, oppure usa la “scrittura architettonica”, metodica consigliata da Davide Bregola?
Sono per il metodo-Bregola, anche se mi capita a volte di “navigare a vista”, soprattutto quando la storia è così magica che mi esce da dentro e non posso fare altro che seguirla. Mantenendo sempre l’attenzione sulla struttura, ovviamente.

Quando scrive, lo fa con costanza, tutti i giorni, come faceva A. Trollope, oppure si lascia trascinare dall’incostanza dell’ispirazione?
La creatività è un muscolo che va allenato e il concetto si estende a tutte le arti. La costanza e la disciplina sono importanti, detto da me che in realtà non sono un “mostro” di disciplina; ma con il tempo ho cambiato atteggiamento, beneficiandone in positivo.

Ama quello che scrive, sempre, dopo che lo ha scritto? Sinceramente?
Sinceramente: in passato ho peccato di leggerezza, forse perché mi sono trovata ad affrontare il percorso di scrittura da sola. Ora, grazie a un po’ di esperienza maturata, a qualche laboratorio di scrittura creativa, e al prezioso confronto con autori e autrici (colleghi e colleghe fantastici), nonché lettori e lettrici, considero tutto con un occhio più maturo. Amo quello che scrivo nella misura in cui può essere apprezzato dai lettori e dalle lettrici, che sono i primi referenti e a cui il rispetto è dovuto. Nella consapevolezza che non si è perfetti, ma che dietro a un racconto, a un romanzo c’è un lavoro pensato, frutto di riscritture e… di errori da cui imparare.

Rilegge mai i suoi libri/racconti, dopo che sono stati pubblicati?
Sì, lasciando passare un po’ di tempo dalla pubblicazione. E cambierei un sacco di cose, ma poi penso che ogni libro è la tappa di un percorso di evoluzione da cui ripartire per andare oltre.

C’è qualcosa di autobiografico nei suoi libri?
Qualcosa all’inizio c’era, ed era tanto e viscerale. Ora, molto meno.

Tutti dicono che per “scrivere” bisogna prima “leggere”: è una lettrice assidua? Legge tanto? Quanti libri all’anno?
Leggo molto, sono una lettrice onnivora e curiosa. Se dovessi quantificare le mie letture annuali, starei tra le ottanta e il centinaio, ovviamente ho avuto anni in cui ho letto un numero inferiore di libri, in base alle criticità e alle “cose della vita”. Ma le cifre sono quelle.

Ha mai partecipato a un concorso? Se sì, ci racconta qualcosa della sua esperienza?
Ho partecipato a diversi concorsi letterari. In alcuni ho ottenuto delle menzioni. Ad esempio, nel 2007 un mio racconto, “Giulietta non muore mai” è stato inserito nell’antologia del concorso “9^ Rassegna di scrittori modenesi” (Edizioni “Il Fiorino”). Altri concorsi non sono andati come avrei voluto, ma sono stati un’esperienza positiva. Ad esempio “Io Scrittore”, cui ho partecipato per un paio di anni non consecutivi, mi ha insegnato molto, grazie alle valutazioni dei partecipanti che hanno letto i brani dei romanzi proposti che ho proposto. Credo che siano esperienze da provare, ovviamente selezionando i concorsi; meglio i gratuiti, ma anche tra quelli a pagamento (la crisi si fa sentire e qualcuno ha fatto qualche scelta un po’ impopolare e dolorosa) ce ne sono di validi: attenzione a valutarli e selezionarli. Ma di certo, consiglio di partecipare.

A cosa sta lavorando ultimamente?
Sono in attesa della pubblicazione di un racconto lungo e di un romanzo per cui ho firmato per due diversi editori. Ancora non ho informazioni sulle date, complice la situazione di blocco legata al Covid. Il mio obiettivo è pubblicare il cartaceo di “Trappola d’ardesia”, prevedendo l’uscita in primavera e per l’estate, in self, il secondo libro dedicato a “Melody, la vestale di Inventia”. Contemporaneamente si Poi chissà…