Abbiamo con noi Lucia Guglielminetti, scrittrice di Dark Fantasy (e “madre” di uno dei vampiri più affascinanti sulla piazza: Raistan Van Hoeck).

Che genere scrive? Ce ne parla? Ci racconta come mai ha scelto questo genere per esprimersi?
Scrivo horror e di vampiri. Dark fantasy si chiama? Beh, quello. Non ho scelto il genere. È il genere che ha scelto me.

Come scrive? Penna e carta, Moleskine sempre dietro e appunti al volo, oppure rigorosamente tutto a video, computer portatile, iPad, iPhone?
Computer. Ho una calligrafia pessima e trovo molto faticoso scrivere a mano. Ormai mente e tastiera sono collegate. A mano butto giù al massimo appunti e idee.

C’è un momento particolare nella giornata in cui predilige scrivere i suoi romanzi e racconti?
In questo periodo di quarantena ogni momento è buono. Altrimenti, per motivi di tempo, la sera. E poi i vampiri si svegliano con il buio, come farei prima ad ascoltarlo?

Quando scrive, si diverte oppure soffre?
Entrambe le cose. Mi diverto quando la storia scorre e le parole fluiscono sulla carta come un fiume, ma soffro con i miei personaggi. A volte rido, a volte piango.

Nello scrivere un romanzo, “naviga a vista” come insegna Roberto Cotroneo, oppure usa la “scrittura architettonica”, metodica consigliata da Davide Bregola?
Odio sopra ogni altra cosa le schede dei personaggi. Non si può pretendere che ti rivelino tutto subito. Scrivo di Raistan da dieci anni e scopro tuttora cose nuove. Per quanto riguarda la storia, uso al massimo un canovaccio generale per sapere – più o meno – dove andare a parare. Ma tutto quello che succede in mezzo è una sorpresa anche per me.

Quando scrive, lo fa con costanza, tutti i giorni, come faceva A. Trollope, oppure si lascia trascinare dall’incostanza dell’ispirazione?
Dipende. In certi periodi l’urgenza e il bisogno di scrivere sono fortissimi, quindi lo faccio ogni giorno, se trovo il tempo. A volte me lo impongo anche, se l’ispirazione non è al massimo. Penso che bisognerebbe farlo, ma non sempre ci riesco. Quando non gira, non gira.

Ama quello che scrive, sempre, dopo che lo ha scritto?
Raramente mi capita di cancellare capitoli o parti lunghe. In genere ne sono soddisfatta. L’amore, però, è per certe parti specifiche.

Rilegge mai i suoi libri/racconti, dopo che sono stati pubblicati?
Oh, sì, perché sento la mancanza dei personaggi e mi viene voglia di andarli a trovare.

C’è qualcosa di autobiografico nei suoi libri?
Qualcosina, ma sono brevi impressioni o ricordi spalmati qua e là. Ma non dirò cosa e dove. In ogni caso io non sono i miei personaggi e loro non sono me. Hanno vita a sé.

Tutti dicono che per “scrivere” bisogna prima “leggere”: è una letttrice assidua? Legge tanto? Quanti libri all’anno?
Ho letto tantissimo soprattutto in passato, e sono assolutamente convinta che le mie capacità – grandi o piccole che siano – dipendano da questo. Ho messo un bel po’ di fieno in cascina, insomma e l’ho immagazzinato in modo per lo più inconscio. Attualmente leggo, certo, ma meno di un tempo, e se scrivo non riesco anche a leggere. Diciamo che sono nell’ordine dei 20-25 libri all’anno. Una volta erano molti di più.

Ha mai partecipato a un concorso? Se sì, ci racconta qualcosa della sua esperienza?
Ho partecipato a un paio di concorsi, anni fa, con dei racconti e ho avuto ottimi piazzamenti. Quest’anno ho provato con il mio horror/thriller Versus al Torneo Cittadella e sono arrivata seconda. È stata una bella soddisfazione.

A cosa sta lavorando ultimamente?
Sto scrivendo un horror su un armadio molto, molto cattivo e conto di finirlo per l’estate. Poi ho in programma una nuova Alchimia con Federica Soprani e il suo vampiro Guillaume. Raistan non vede l’ora. Questo è puro spasso.
A presto e grazie per lo spazio che mi avete dedicato.

Lucia Guglielminetti nasce ad Asti nel 1969.
Laureata in Lingue e letterature straniere moderne, insegna inglese nelle scuole medie. Vive con la famiglia in un piccolo paese della provincia astigiana.
Ha all’attivo due romanzi pubblicati con la Casa Editrice Marlin (2012: RVH – Ascesa alle Tenebre; 2013: RVH- Sette giorni per i lupi) i primi due episodi della saga sul vampiro olandese Raistan Van Hoeck. Nel Buio, Morte e vita, Sleeping Sun  e Il falco e il cacciatore, i successivi episodi della saga di RVH, sono autopubblicati.
Il racconto “L’ospite inatteso”, da cui la saga prende il via, è stato tra i vincitori del concorso “Le ali della Fantasia 2010” ed è stato pubblicato in una raccolta, così come altri lavori della scrittrice.
Nel 2017 pubblica il romanzo thriller/horror Versus con la Casa editrice Dark Zone, vincitore del Torneo Cittadella 2019, e la raccolta Acherontis.
Ama la lettura, la scrittura, il cinema e le serie TV, oltre agli scrittori come Stephen King, che non ti fanno dormire la notte.

I libri di Lucia Guglielminetti