CERCHI E CROCI, DI IAN RANKIN (LONGANESI)

Ian Rankin è un autore (dai tempi in cui era pubblicato sul Giallo) fra i più  interessanti del Noir anglosassone. In Italia ha avuto meno fortuna che all’estero ( dove gli hanno dedicato anche una serie tv con John Hannan) ed è un peccato perché nei suoi romanzi esce una ritratto di Edimburgo sfaccettato e interessante al di là della sola trama gialla. Musica, giochi da tavolo, storia della città, leggende e criminalità: nelle inchieste con protagonista John Rebus c’è un po’ di tutto molto ben amalgamato. Una lettura raccomandata.

Problematico, scostante e disilluso per natura, John Rebus si trova a dover affrontare uno dei casi più difficili della sua carriera: il rapimento e la morte di tre bambine. Non ci sono indizi, nessun testimone, nessun collegamento tra le piccole vittime. Eppure Rebus capisce che qualcosa lo lega a quei delitti e soprattutto che le lettere anonime da lui ricevute, sia al comando di polizia sia a casa, potrebbero illuminarlo sull’identità dell’assassino. Perché quelle lettere arrivano direttamente dal passato di Rebus, sono collegate ad un episodio che lui sperava di aver dimenticato per sempre e che invece ritorna a tormentarlo in tutta la sua violenza.

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LA SALAMANDRA, DI MORRIS WEST (TROVABILE SOLO NELL’USATO, CON VARIE EDIZIONI).

Morris West è un autore oggi un po’ dimenticato. Andrebbe rivalutato. Questo romanzo in particolare, da cui fu tratto un bel film con Franco Nero e Anthony Quinn, è particolarmente interessante. Non per la prima volta West ambienta un suo romanzo in Italia. Qui si tratta di un colpo di stato ( giusto per restare in tema, visto che ai primi di maggio è uscito il romanzo conclusivo della trilogia di Montecristo su Segretissimo). Devo ammettere che il barlume della prima idea per la mia serie venne proprio dalla lettura di questo romanzo.

La vicenda si svolge in Italia in un anno tra il 1970 e il 1972. Lo scenario va da Roma, a Milano, dalla Svizzera a Venezia, e soprattutto in una grande tenuta chiamata Pedognana.
A Roma, il principe e generale Massimo Pantaleone viene trovato morto nella sua villa. Il caso è archiviato come suicidio, ma ben presto, un giovane colonnello dei carabinieri, assegnato ai Servizi di Sicurezza italiani, comprende che Pantaleone stava organizzando un colpo di Stato. A mettere sulla pista il colonnello, di nome Dante Alighieri Mattucci, è un cartoncino finissimo con una salamandra disegnata e una frase emblematica sopra: “Un bel domani, fratello!” (Credits: Wikipedia).

I libri di Stefano Di Marino