Scrittura responsabile? Sì, dice Charlotte Lays, ma solo nei confronti dei bambini.

SCRITTURA RESPONSABILE…

L’ho tirato fuori io l’argomento per il ‪#‎mercoledìBabette e adesso mi impantano fino alle ascelle. Ma davvero non mi interessa se una lettrice dai venti anni in su (parlo un po’ per il mio target di lettrici) non ha il cervello per scindere la finzione dalla realtà. Se vuole che Christian Grey si incroci con Edward Cullen per generare una SCINTILLANTE macchina del sesso che scopa forte 24 ore su 24… IO non posso farci nulla. Personalmente mi sento a posto quando gli infilo un preservativo grosso come un burqua e il rispetto aleggia tra le righe. Questo non toglie che leggo anche altro. ‪#‎totallyfree.

Quando si parla di scrittura responsabile parlo di un altro tipo di letteratura e di pubblico… parlo dei bambini per cui il messaggio deve essere chiaro e cristallino.

Io sono cresciuta con le principesse che aspettavano l’arrivo del principe azzurro-pallido-sbiadito (parecchio sfigato, pure). L’unico decente era la Bestia, ma poi lo trasformano e si infrange anche quella speranza.

Arrivò l’era dei guerrieri e giù botte da orbi e sangue. Tra Ken Shiro e l’Uomo Tigre chi era più gnocco?

Finalmente l’occhio si rischiarò con Terence e i fratelli di Georgie. Pensieri impuri pre-adolescenziali come se piovesse.

La mitica Lady Oscar scombussolò il pensiero collettivo: ma alla fine le piacevano le donne o no?

I genitori di Niccolò, un bimbo malato (si spera in via di guarigione), mi hanno chiesto di scrivere una novella di circa 10mila battute da distribuire nei reparti di once-ematologia. Ci lavoro da sei mesi, fianco a fianco con la psicologa del Meyer ed è la responsabilità più grossa che mi sia sentita sulle spalle.

Scrivere la loro storia è stata un’esperienza di vita.

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GLI AMICI DEL MAG

Charlotte Lays è una dei più attivi Amici del Mag.

Potete trovare QUI i suoi libri.