Oook sono pronta, recensioni. Mamma mia che argomento, spinoso come un cactus delle volte, perché? Perché ogni volta che mi ritrovo davanti alla pagina bianca, in procinto di scriverne una…

  1. è una lotta nella scelta delle parole,
  2. dall’altra parte c’è una persona a cui molto probabilmente non piacerà quello che le dirò.

Non tutti sanno scrivere, non tutti possono scrivere, ma tutti lo fanno e le probabilità di incappare in un libro scritto male sono più alte rispetto al suo contrario. E quindi, diciamocelo, il problema non sono le recensioni positive, quelle piacciono a tutte. Il problema nasce con le recensioni parzialmente negative o totalmente negative, e se quelle positive le scrivo di pancia, aggiungendo qualche annotazione tecnica, quelle negative le devo motivare. Non posso dire: questo libro non mi è piaciuto, perchè troverei orde di Urukai pronti a fare di me uno spezzatino (e mangerebbero a sazietà, lo so).

Da quando ho iniziato a scrivere in modo più professionale, mi saltano agli occhi cose che prima ignoravo, preferendo lasciarmi catturare dalla storia.  E quando già dalle prime pagine trovo errori grammaticali, pov diversi nello stesso periodo, infodump e (come mi ricorda spesso qualcuno) i verbi che imitano “ritorno al futuro/passato/presente” non riesco più a ignorarlo. Così ecco che arriva una recensione meno di pancia, ma molto più tecnica, perchè se devo dire a qualcuno che il suo romanzo non mi è piaciuto devo anche spiegargli perché.

MADDALENA CAFARO

I romanzi di Maddalena Cafaro potete trovarli QUI.