Alla domanda-tormentone oggi rispondono Fernanda Romani e Manuela Chiarottino.

Fernanda Romani

Sono sempre stata una divoratrice di libri, ma la passione per la scrittura è abbastanza recente. Ho 56 anni e scrivo da quando ne avevo 49. Avevo fatto qualche sporadico tentativo più di vent’anni fa, ma poi decisi che non faceva per me. L’evento scatenante è stato l’incontro con Sarah, che scrive da sempre e per di più scrive anche fantasy, l’unico genere a cui avrei voluto dedicarmi.

Dopo quell’incontro mi sono rimessa a scrivere, ho cominciato a frequentare luoghi, in Internet, dove poter trovare persone da cui imparare, poi ho iniziato con i concorsi.

Ho pubblicato diversi racconti in antologie tramite concorsi e selezioni, e ho visto che la mia passione mi portava dei risultati. 
Questo ha rafforzato la mia decisione di dedicarmi alla scrittura nella maniera più professionale possibile.

Cerco di essere costante, di documentarmi con attenzione, di imparare a scrivere sempre meglio e di trarre preziosi insegnamenti dall’editing. Voglio andare avanti, raccontare le mie storie e cercare un pubblico che voglia leggerle.

Manuela Chiarottino

Scrivevo da piccola perchè ero timida (lo sono ancora…) e il diario diventava una mia estensione. Da quelle pagine la fantasia volava in racconti da nascondere sempre in fondo a un cassetto.

Ho ripreso a scrivere quando mi sono ritrovata sola ed era uno sfogo necessario, quando poi ho perso il lavoro è stato l’unico modo per non cadere in depressione. Prima era solo un modo per liberare le mie emozioni, poi è stata una sfida con me stessa: volevo rendere pubbliche le mie storie e capire se potevo trasmettere qualcosa.

A un corso di scrittura creativa, quando hanno dato un incipit e detto che la volta dopo avrei dovuto leggere una mia storia davanti a tutti (io ero l’unica novellina nel gruppo), ho pensato di scappare; per fortuna sono anche testarda e quella prima storia, letta col cuore a mille, è piaciuta a tutti.

Adesso è vita, non posso farne a meno. A volte mi sembra di scrivere solo per me stessa e penso che dovrei lasciar perdere, altre basta magari il commento positivo di un lettore e subito l’entusiasmo torna. La verità è che non posso smettere.