“Live Wire,
Maverick, sento puzza di guai.” La voce di Tehya raggelò tutti loro. “Hell
Raiser non risponde. Ripeto, è impossibile contattare Hell Raiser!”
Micah
trasalì. Per un lungo istante, l’orrore lo rese incapace persino di parlare.

“Rissa” disse
infine “Quel figlio di puttana è andato da Rissa.”


Titolo: Il prezzo della
passione (Maverick, Serie Elite Ops, n. 2).
Autore: Lora Leigh.
Genere: Romantic Suspense
(very hot).
Pagine: 222.
Traduzione: Giuliano Claudio
Acunzoli.
Editore: Mondadori (Collana
Extra Passion, 2 agosto 2014).
Prezzo: euro 2,99(ebook).
La mia valutazione: tre stelline.
Sono passati sei anni da quando è stata rapita e
stuprata, ma Rissa Clay ancora ha terrore degli uomini. Sebbene durante la prigionia
sia stata drogata perché non ricordasse nulla, qualcosa inizia a riemergerle
dalla memoria, e ora Rissa rappresenta una minaccia per il criminale che ha
ordito quella nefandezza. L’incarico di proteggerla viene affidato a Micah
Sloane. Membro della Squadra Operativa d’Elite, formata da ex combattenti
ufficialmente morti, Micah è sulle tracce di quel killer da anni. L’unico modo
per stanarlo è usare Rissa come esca, facendola passare come propria amante. Ma
la finzione diventa ben presto realtà quando nell’agente si accende una
passione prorompente. E in Rissa un conflitto dilaniante…
 

L’ex agente del Mossad David
Abijah ora si chiama Micah Sloane e fa parte dell’unità operativa Elite, un’agenzia
privata composta da agenti dati per morti e che hanno cambiato identità,
legandosi con un contratto di dodici anni a Jordan Malone che di quell’unità è
il capo.
Nome in codice Maverick, Micah
vive e combatte senza guardarsi indietro. Il passato è troppo doloroso,
infatti: un killer gli ha ucciso la bellissima madre, spinto al suicidio il
padre e crede di avere ucciso anche David.
Rissa Clay ha trascorso gli
ultimi sei anni in un limbo di dolore e tristezza: sfuggita alle violenze psicologiche
infertele dal padre, che l’ha usata anche per sperimentare una droga
devastante, è stata rapita e stuprata da un individuo, complice del padre, di
cui non ricorda il volto, né il nome. Potrebbe ricordare, però, e per questo
motivo deve morire. Per mano di quel killer che ha già devastato l’esistenza di
Micah/David.
L’unità operativa viene
ingaggiata dal Team Durango (leggetevi la serie) per catturare il killer e
decide di servirsi di Rissa come esca.
Ed ecco che avviene l’incontro
fra Micah e Rissa. Da una stretta di mano al letto passano credo un paio d’ore
scarse. Lora Leigh è fatta così, le sue scene di sesso valgono il prezzo e non
possiamo arrabbiarci se ha fretta di ammannirci quelle belle rotolate fra le
lenzuola (o attaccati al muro, o sotto la doccia, o dove pare a voi) nelle
quali riesce meglio. I due fanno scintille e dopo il sesso arrivano i
sentimenti. Forti. Devastanti. Per entrambi.
Rissa è un’anima ferita, ma
ne ammiriamo la forza d’animo, l’orgoglio, gli sforzi per ritrovare la fiducia
nel prossimo e l’autostima. Micah è il classico maschio alpha “alla Lora Leigh”:
bello, sexy, arrogante. Poi, quando s’innamora, ecco il lato protettivo e il
senso di possesso che la fanno da padrone. Un classico, insomma.
Grosse somiglianze con il
primo romanzo della serie “Il doppio volto dell’amore”, anche se alla fine la
storia ce la gustiamo lo stesso. Grandiose le scene di sesso, anche se ogni
tanto la traduzione di Acunzoli, con quei “ciucciami” e “lo munse”, mi ha fatto
venire la ridarella che, come tutti sanno, va bene per una serata fra amiche,
non per le capriole sulla pelle d’orso davanti al camino.
Fine romantica che di più non
si può e con l’ultima somiglianza con il primo volume (lo so, niente spoiler!).
Se volete leggere la
recensione de “Il doppio volto dell’amore”, andate QUI: