In un attimo si ritrovò per terra con la borsa
letteralmente vomitata sul pavimento nero, con la folla di persone in corsa che
cercava di non inciampare tra le sue cose riverse per terra. Impiegò qualche
secondo per capire quello che era successo, mettendo a fuoco un tizio che si
stava rialzando da terra, proprio lì davanti: si erano scontrati, mentre lei
era distratta dalla pesca miracolosa del telefonico e lui intento a parlare con
il suo. Il tipo si avvicinò per aiutarla ad alzarsi, ma Bea si rimise in piedi
da sola, guardandolo quasi in cagnesco. Ci mancava l’ennesimo imprevisto a
farle perdere altro tempo.


Titolo: Quando l’amore
chiama.
Autore: Mila Orlando.
Genere: rosa contemporaneo.
Pagine: 104.
Editore: Rizzoli (Collana
YouFeel, 23 luglio 2014).
Prezzo: euro 2,49 (ebook).
La mia valutazione: tre stelline.

Quando l’amore chiama c’è solo una cosa da fare:
rispondere e lasciare il resto in attesa.
Bea è una wedding planner tutta casa e lavoro, Luca un
fotografo di moda, innamorato della sua ‘singletudine’. Cosa hanno in comune?
Un appuntamento col destino.
Una mattina i due si incontrano – o meglio si
scontrano – in metropolitana a Milano, scambiandosi accidentalmente il
cellulare. Di colpo una suoneria sconosciuta inizia a suonare, lo sfondo è
cambiato, una madre è felice perché la figlia ha ha trovato il fidanzato, un
appuntamento di lavoro rischia di saltare… Questo è il rischio se il tuo
adorato iPhone è nelle mani di qualcuno che non sei tu! Meglio rivedersi e
riportare la situazione alla normalità.
Ma tra una telefonata e l’altra, una sbirciatina alle
foto delle rispettive Gallery e una ai brani delle playlist, Bea e Luca si
accorgono di avere molto in comune ancora prima di conoscersi.
Una romantica storia d’amore in cui gli utenti sono
felicemente irraggiungibili.
 

Anche in Italia sono sbarcate
le wedding planners, quelle professioniste che organizzano alla perfezione il
tuo matrimonio: tu devi solo sborsare una cifra improponibile e loro, a parte
il marito / la moglie, ti procurano tutto quello che desideri (o che ti fanno
credere di desiderare).
Bea è una di queste: sempre
di corsa, sempre affannata, alle prese con isteriche fanciulle che le chiedono
l’impossibile. E Bea le accontenta, a scapito della propria vita. Solo lavoro,
niente altro che lavoro. Perché? Lo scopriamo il motivo di questo attaccamento
alla professione, ma da me non lo saprete.
Lo scambio del cellulare
(stesso modello) con Luca, fotografo, mette in modo un meccanismo oliato alla
perfezione. Man mano che la storia avanza, Mila Orlando ci presenta i due
protagonisti: aspetto fisico, carattere, sogni nel cassetto, desiderio d’amore
e di felicità. Due persone normali (meno male! Niente maschi alpha, niente
donne mozzafiato), alle prese con una storia normale.
Divertenti i comprimari: l’assistente
gay è forse quello più stereotipato, sembra che un romanzo su una donna in
carriera non possa tralasciare l’inserimento di un omosessuale felice e
contento. La mamma di Bea è da manuale: crede fermamente –preveggenza?- che
Luca sia (finalmente) il fidanzato della figlia… e chi siamo noi per disilluderla?
Lieto fine assicurato, qualche
tribolazione per arrivarci. Storie parallele divertenti quanto basta.
Una lettura piacevole e
coinvolgente.