Una ricca selezione di stampe in bianco e nero racconta lo sguardo e l’arte di uno dei più grandi fotografi del XX secolo.
Una mostra dedicata a un pescatore. È così che amava definirsi Robert Doisneau (1912-1994), maestro della fotografia che ha saputo raccontare con empatia la società parigina del Novecento, captando momenti di grazia ed espressioni di felicità.
La mostra dedicata a Robert Doisneau (14/4/12 – 1/4/94), in corso a Rovigo, nel complesso museale di Palazzo Roverella (QUI il sito del museo), rappresenta un’ottima occasione per gli appassionati di fotografia.
Si tratta di una splendida e attenta panoramica che mette in risalto la produzione di uno dei più grandi fotografi francesi, che ottenne fama internazionale con la famosa immagine “Il bacio davanti all’Hotel de Ville” (***), ma fu anche un attento osservatore della vita quotidiana delle periferie.
L’esposizione, divisa in spazi tematici, rappresenta una selezione di scatti in bianco e nero che va dagli anni ’30 agli anni ’60, mettendo in evidenza varie fasi della vita e dell’esperienza lavorativa dell’autore, considerato uno dei più autorevoli esponenti della “fotografia umanista”. Da uomo del popolo, che studiò fotografia e iniziò la propria attività con una macchina presa in prestito, Doisneau sapeva muoversi nei quartieri di periferia, tra botteghe e bistrot, in mezzo alle persone che lì vivevano, lavoravano, si sposavano; oppure lungo le strade, osservando bambini che andavano a scuola o giocavano. Il suo metodo consisteva nel piazzare la fotocamera, studiare l’inquadratura e aspettare. In questo modo, riusciva a immortalare giochi di ragazzini, passeggiate domenicali, soste al caffè. Il suo occhio attento sapeva cogliere e valorizzare immagini di vita quotidiana che sono poi diventate testimonianze iconiche di un mondo ormai scomparso, ma anche della visione umanista di un uomo che nella fotografia trovò la sua dimensione ideale.
La mostra, che durerà fino al 30/1/22, è corredata, alla fine del percorso, da un documentario che unisce spezzoni di interviste fatte a Doisneau a racconti di amici e familiari.
Imperdibile.
(***)
Wikipedia ci dà una versione: “La foto, scattata nel 1950, ritrae una coppia di ragazzi che si baciano lungo le caotiche vie di Parigi. La coppia non è stata però ritratta per caso: Doisneau stava realizzando un servizio fotografico per la rivista statunitense Life, e chiese ai due giovani di posare per lui. Si trattava di Françoise Bornet, una studentessa di teatro, e del suo ragazzo, Jacques Carteaud. L’identità della coppia rimase un mistero fino al 1992, , quando Denise e Jean-Louis Lavergne si presentarono alla televisione francese sostenendo di essere i protagonisti della foto, e denunciando l’artista per averli fotografati senza permesso. Questo portò Doisneau a spiegare che i protagonisti della foto erano in posa, e quindi era stato chiesto loro il permesso e non «sorpresi al volo (come invece garantì Life ai suoi lettori pubblicando il servizio […])». Doisneau infatti stava cercando ispirazione per una foto quando vide i due ragazzi baciarsi, e chiese loro di replicare quel gesto per poterli fotografare. A quel punto Françoise Bornet, dopo quarant’anni dallo scatto, tornò dal fotografo, dimostrando di essere lei la ragazza immortalata e mostrando la copia autografata della stampa che Doisneau le aveva inviato all’epoca, pochi giorni dopo averla sviluppata. Françoise vendette poi la stampa nell’aprile del 2005 per 155.000 €.”
Il documentario che viene proiettato nella mostra ci racconta un’altra storia, però: quei giovani erano attori di teatro, dei professionisti insomma, che Doisneau ingaggiò per il servizio commissionatogli dalla rivista Life. I due furono fotografati in giro per la città, sempre mentre si baciavano. Alla fine, il fotografo scelse l’immagine migliore e pubblicò quella. In realtà, di altre foto ne esistono e possono essere guardate e paragonate a quella divenuta famosissima.
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