Venerdì 16, alle 11 e 28 ho postato quattro domande sul mio profilo Facebook e le risposte non sono tardate ad arrivare, molto più numerose di quanto mi aspettassi. Potrete controllare sul mio diario.

Le domande erano quattro e formulate molto semplicemente.
1.     Apprezzate il sesso in un romanzo rosa?
2.     Tira e molla, quanti ne tollerate?
3.     Trilogie, quadrilogie: qual è il limite prima che il brodo diventi acqua?
4.     Descrizioni sì, ma come?

Quattro domande formulate “a bruciapelo”, in modo informale per avere risposte di getto, il cui scopo era verificare il fatto che ogni genere ha i suoi ingredienti.  E questo ho ottenuto, qualche risposta che spero sarà utile anche a voi.

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Mi sono arrivati 107 commenti da un campione di uomini e donne di età compresa fra i 18 e 65 anni, italiani o di lingua italiana, interessati all’argomento, ai suoi sviluppi e alle considerazioni. Ho cercato di differenziare gli autori da lettori e blogger (e altre tipologie). Posso aver incluso due o tre autrici fra le lettrici non conoscendone l’attività; gli uomini intervistati invece sono tutti autori.

Scopo di quest’intervista è trovare qualche informazione che possa aiutarci nel lavoro di stesura di storie romantiche.

Parto dalla prima considerazione che costituisce anche una premessa: ESISTE UNA COMMUNITY di LETTERATURA ROSA. Questo è il primo dato che balza agli occhi, ed è lampante.

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Fanno parte di questa community lettori, blogger, editor, grafici e autori. La popolazione maschile intervistata risulta il 2,8% del campione, dato parziale che penso non si discosti molto dal dato reale che definisce la community. Prendiamo atto che esiste, è numerosa, poco omogenea ma piuttosto compatta, come una specie di panettone con uvetta, canditi, pasta, lievito, zucchero, frutta secca. Non tutti gli ingredienti piacciono e vanno bene a tutti, ma fanno parte del pandolce.

La prima domanda, visto che parliamo di rosa, mirava a testare l’apprezzamento della componente erotica: “Sì, no, vi piace in che misura?”

Lascio parlare il grafico che spiega più di mille parole.

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Nella risposta “Sì”, sono inclusi tutti coloro che apprezzano e desiderano leggere scene erotiche nei libri rosa e non hanno espresso perplessità né sul linguaggio colorito né sulle scene spinte.

Ho differenziato i “Sì” pieni dai “Sì ma”, perché in questa seconda tipologia ho incluso gli intervistati che hanno specificato la loro preferenza per scene erotiche ben descritte, non volgari e contestualizzate, evitando di scadere nel porno, tuttavia le considerano come parte indispensabile nel moderno romanzo rosa. Notate che i pochi uomini intervistati hanno risposto “Sì ma”.

“Sì e No” significa che la scena di sesso può anche non esserci, non inficiando la qualità del romanzo. Infine c’è stato un solo “No”.

Nel primo grafico, il campione è rappresentato nella sua interezza, in quelli successivi ho differenziato le due tipologie, lettori e autori.

Notate come la percentuale di coloro che non pongono condizioni al racconto erotico sia maggiore  nel grafico relativo ai lettori puri.

Ora guardate che cosa accade se vengono combinate insieme le prime due risposte:

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Credo che  il dato sia chiaro: le scene erotiche sembrano essere un ingrediente fondamentale da inserire nel romanzo.

La seconda domanda riguarda la trama e un topos molto diffuso nella letteratura rosa, altro ingrediente molto presente, spesso usato più volte nello stesso romanzo: “Tira e molla, quanti ne tollerate?”

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Dal grafico si evince che le coppie letterarie che “si prendono e si mollano” più di due volte possono risultare poco credibili, ma se confrontate i diagrammi noterete che un numero rilevante di lettori puri sono propensi ad accettare trame complicate da numerosi abbandoni se ben motivati.

La terza domanda riguarda i romanzi auto-conclusivi, saghe e le famigerate trilogie. Quando uno scrittore rosa dovrebbe fermarsi? Desidero ribadire che le domande riguardano i romance, quindi non romanzi gialli, di fantascienza  o saghe fantasy.

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Il primo dato interessante è che tutti, anche coloro che prediligono i romanzi auto-conclusivi, hanno un occhio benevolo nei confronti delle serie, cioè va benissimo leggere storie collegate purché all’ultima pagina di ciascun libro compaia la parola “fine”, questo per spiegare la catalogazione della prima risposta.

In blu e azzurro vediamo le preferenze riguardanti i romanzi singoli e il sequel come limite massimo. In rosso, invece, sono evidenziate le risposte di chi legge trilogie e saghe anche molto lunghe. Se osservate le due rappresentazioni grafiche differenziate per lettori e autori noterete che chi scrive ama meno trilogie e saghe dei lettori puri.

Un dato interessante emerso dalle interviste è che il lettore è attirato dalla trilogia e dalle serie ma è spaventato dalle lunghe attese tra una pubblicazione e l’altra e spesso rinuncia. Gli editori sono avvisati.

Arriviamo alla quarta domanda: in quale misura le descrizioni sono apprezzate in un romanzo d’evasione?

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Il dato interessante emerso dalle risposte è che una bella pennellata d’autore piace a tutti. Infatti anche chi non apprezza le descrizioni lunghe che spezzano la narrazione, ama però leggere poche righe, ben scritte e disseminate nel testo per creare la giusta atmosfera, senza annoiare né rompere il ritmo.

Diamo la solita occhiatina ai grafici, che cosa ci dicono?

I lettori parlano di descrizioni ben armonizzate nel fluire della narrazione, mentre le risposte degli autori hanno posizioni più estreme: da un lato c’è chi predilige descrizioni lampo – guardate il terzo grafico – mentre molti si fanno  trasportare dalle parole anche quando leggono.

Attenti a infodumping ed esposizioni minuziose che riempiono intere pagine, rischiate di annoiare.
E sapete perché?
Perché il brano spesso viene saltato, questo ci dicono molti intervistati.

Descrizioni?
Cito una risposta: “Più d’effetto che di quantità”.

Ricordo che stiamo parlando di romance, e mio scopo era appurare se ciò che è apprezzato in altri generi sia accolto altrettanto bene in “contesti rosa”.

Io, ad esempio, quando leggo un giallo sono diffidente nei confronti delle scene erotiche, anche se brevissime e meno esplicite di quelle che tanto mi piacciono nei rosa, perché mi distraggono dalla trama.

Da qui sono partita e ho ottenuto le risposte che cercavo, per cui vi ringrazio della sollecitudine e della disponibilità e spero che quello che ho osservato sia utile anche a voi.

Ora mi piacerebbe scoprire qualcosa di più sui blog? E a voi?