Non si può chiedere impunemente ad Anna Castelli una “lista della spesa”. Perché? Presto detto. Lei ama esagerare e quindi porta i suoi personaggi a cena al Monaco. Buon cibo, ottimo vino, sogni… e Venezia, come sempre!

LA LISTA DELLA SPESA DI JĖRÔME DE SEINGALT in realtà è la lista della spesa del Ristorante Monaco di Venezia: da quando Lavinia de Merteuil è riapparsa nella sua vita dopo tre secoli di assenza, lui ha deciso che vuole riconquistarla, e cosa c’è di meglio che arrivare al cuore di una donna accendendo tutti i suoi sensi a tavola?
Dunque Jėrôme conduce Lavinia al loro tavolo al Monaco, dove li attende una candida tovaglia e una mise en place adeguata al piacere di quella piccola donna uscita dallo specchio: ogni suo sorriso è per lui già gioia e preludio di una notte di passione.
Ha deciso che la cena si svolgerà al tramonto: il Monaco ha una vista eccezionale sul Canal Grande, che include anche il brulicare di imbarcazioni che arrivano dal canale della Giudecca.
Le fa trovare un calice di Roederer e una rosa bianca: è il loro piccolo segno di riconoscimento.
In una notte di follia, lui l’ha letteralmente ricoperta di petali bianchi di rosa solo per il piacere di vederla ridere deliziata.
Proseguiranno per tutta la cena con il Roederer, perché le convenzioni per loro hanno senso solo quando servono a rendere più raffinato il piacere
Per questa serata Jėrôme sceglie l’intero menù con la sicurezza di chi ama da secoli: se si conosce bene una persona che si ama per una vita, pensate a cosa può essere un amore che attraversa varie vite! Di certo per lui il menù non è un problema.
Inizia con un risotto con scampetti alla Hemingway (chiedete al signor Hemingway la ricetta perché ne è molto geloso e io non faccio la spia), seguito da un branzino in crosta di sale grosso con legumi, salsa al vino bianco ed erba cipollina, accompagnato da insalatine da taglio.
Come tutte le donne, Lavinia si lascia uno spazietto per il dolce, quindi Jėrôme ordina un tiramisù con salsa alle fragole guarnito di ganache al cioccolato e caffè.
Per concludere un caffè. Non uno qualunque: un Jamaican Blue Mountain.
A questo punto sarei proprio curiosa di sbirciare nel dopocena di Jėrôme e Lavinia, ma immagino che si siano alzati dal tavolo per andare a passeggio nella notte tiepida di tarda primavera, il rumore dei tacchetti di Lavi che ticchettano sui masegni, mentre lei si aggrappa sorridendo al suo braccio, lievemente alterata dallo champagne…

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