ZITTA-E-FERMA-MISS-PORTLAND200300Viviana Giorgi, Zitta e ferma miss Portland!

Nel 2015 si è festeggiato l’ottantesimo anniversario di ‘Regency Buck’, considerato il primo romanzo storico ambientato durante il periodo della Reggenza (1811-1820): firmato da Georgette Heyer nel 1935, dava inizio a uno dei generi più popolari di tutti i tempi, il regency. Per celebrare quel romanzo e la sua autrice, Viviana Giorgi ha scritto per Emma Books un divertissement affettuoso che fin dal titolo riecheggia gli umori del genere e si ispira a quel mondo, all’apparenza popolato solo da duchi e conti e marchesi – spesso arroganti e libertini – e da ingenue debuttanti in cerca di marito o prede di cacciatori di dote. La Giorgi lo ripercorre a suo modo, con i toni ironici che caratterizzano la sua scrittura e cambiando un po’ le regole del gioco… In ‘Zitta e ferma, Miss Portland!’ ci sono, come è giusto che sia, un conte refrattario al matrimonio (addirittura due, per la verità); una giovane donna (Miss Portland, naturalmente) indifferente alle regole del ton e per nulla desiderosa di accasarsi; la season londinese in tutto il suo splendore e pure “un’estate da ricordare” (come direbbe Mary Balogh) nella campagna del Sussex. E infine, tra qualche scaramuccia, un duello mancato e un tentativo di fuga verso Gretna Green, l’immancabile happy ending.

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Un regency originale * * * *

Confesso che per almeno metà romanzo sono rimasta perplessa. Non sapevo bene cosa aspettarmi, se un regency classico, come quello dell’esordio della Giorgi (quando si chiamava Georgette Grig), oppure una delle sue commedie ironiche e brillanti. Il ritmo per i miei gusti era decisamente lento (e ancora penso che un taglio di almeno 50 pagine avrebbe fatto bene al libro). Ho stentato inoltre a comprendere la funzione del corsivo, che dovrebbe fungere da narratore, tanto più che qualcosa non ha funzionato nel rapporto fra autrice, proto e correttore e certe volte io almeno non ho capito l’alternanza fra corsivo e corpo normale.

Poi, pian piano, ho compreso la dialettica fra la Giorgi e il suo modello, che qui è Georgette Heyer: mi ha aiutata il personaggio antipaticissimo di Kate, che fa il verso a certe figure femminili della scrittrice inglese (oche, a dir poco). E soprattutto Sophie col tempo si rivela una donna in gamba, una femminista ante litteram, che assomiglia a Jane Austen, sia pure con maggior fortuna di lei. Bellissima tutta l’ultima parte, dall’unica vera scena di sesso fino all’autodifesa di Thomas. Per la seconda coppia, quella di Mark e Kate, c’è un finale aperto, che sicuramente preannuncia un seguito.

Eccellenti titolo e copertina.

OoO

RFS-Neve-frescaS. M. May, Neve fresca (The strange matchmaker, #2)

Lara Haralds, editor precaria e scrittrice emergente di gay romance, ha un problema. La sua agente le chiede un grosso favore: “stanare” nel suo rifugio tra i boschi canadesi il famoso scrittore Terence Foreman, da sempre schivo e riservato, per aiutarlo a completare la revisione del suo ultimo atteso capolavoro.
Ma Foreman è una vera sfida: non prova attrazione per le donne, non sopporta le scrittrici di romance e, all’apparenza, ha perduto ogni sua personale fonte d’ispirazione. Che fare?
Ancora una volta Lara dovrà impegnarsi parecchio, contando solo sulla sua pazienza, sulle sue leggendarie doti diplomatiche e sull’aiuto imprevisto di un impavido taglialegna che ha sempre avuto un debole per gli intellettuali tormentati e spocchiosi…

Una storia eroticamente ironica, che si dipana tra cacce al manoscritto e laghi ghiacciati, ma anche tra tanto amore, alci e oche selvatiche.

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Un buon m/m * * * *

Non mi ricordo più perché all’uscita della serie non comprai questo volume: credo perché, contrariamente alla maggior parte delle lettrici, non ero una fan di Lara. Ma non ho potuto fare a meno di cedere al fascino della promozione e quindi eccomi.

Lo ammetto: molto meglio di quanto mi aspettassi. Innanzitutto qui è ancora più chiaro che nel terzo volume il fatto che per Foreman l’autrice si ispira (tranne che per l’omosessualità) e in modo spesso spiritoso a Salinger/Forrester: il lungo silenzio dello scrittore viene presentato semplicemente come crisi d’ispirazione, una crisi dovuta nello specifico soprattutto a problemi sessual-affettivi.

Mi è sembrata divertente l’analisi delle autrici di gay romance. Ma la cosa più importante è certo la storia d’amore fra Foreman e Sebastian, anche se molto altro verrà spiegato in Ghiaccio salato.

Nell’insieme un buon romance, sullo stesso livello del terzo. Bello anche il titolo.

OoO

GRS_Nov.inddBronwyn Scott, I segreti di Sugarland

Barbados, 1837 – Certo che la piantagione di canna da zucchero di cui ha ereditato la maggioranza delle azioni risolverà i problemi economici della propria famiglia, Ren Dryden, Conte di Dartmoor, giunge a Barbados per cogliere di sorpresa gli altri sconosciuti azionisti. È lui però a restare di stucco quando scopre che l’unico comproprietario è in realtà una donna bellissima e sensuale, che dopo aver tentato invano di persuaderlo a tornare a Londra decide di servirsi della prepotente attrazione fisica che vibra fra loro per legarlo a sé. L’enigmatica Emma Ward è convinta che così gli impedirà di scoprire i suoi più oscuri segreti, ma, come spesso accade, lo stratagemma le si ritorce contro, mettendola in una situazione del tutto imprevista…

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Alla fine deludente * * *

Una storia d’amore avvincente con belle scene di sesso. Molto approfondita la psicologia dei protagonisti. Fino a 40 pagine dalla fine ero davvero entusiasta del libro. E poi … poi il diluvio. Una resa dei conti davvero pasticciata e improbabile e perfino una specie di miracolo per portare al lieto fine la trama amorosa. Peccato!