Monica Lombardi, Schegge di ricordi (Schegge Series, Volume II) – Amazon Publishing

È sopravvissuta. Ora vuole ricominciare a vivere.

Due donne, due amiche, Giulia e Livia, rapite una sera di novembre. Quando tornano alla loro vita, niente è più come prima. Livia, quella che è stata più a contatto con il mostro, di notte sogna la sua prigionia e di giorno non riesce a scrollarsi di dosso la sensazione che lui tornerà. E infatti il mostro si avvicina, più folle e spietato che mai. Con un solo obiettivo: insinuarsi per sempre nella mente di Livia.

Il commissario Claudio Sereni, a sua volta vittima di un insolito incidente di cui non ha memoria, dovrà riprendere le fila del caso del rapimento delle due amiche rimasto irrisolto. Attorno a lui orbitano il collega Emilio Arco e la sensitiva Ilaria Benni. Dovrà muoversi con decisione per stanare il mostro e allo stesso tempo con delicatezza per non spezzare la fragile corazza che Livia ha costruito intorno a sé, ai suoi ricordi e ai suoi sentimenti.

Con Schegge di ricordi Monica Lombardi torna a scavare nelle voragini della mente umana, in un thriller psicologico degno dei maestri del genere.

Una Roberts italiana * * * *

La duologia delle Schegge giunge qui a conclusione (anche se non si escludono eventuali spin-off), approfondendo molto alcune psicologie patologiche, ma percorrendo la strada tracciata per prima dalla Roberts, mi pare. Innanzitutto il ripudio del trash e del sanguinolento, che viene sempre più suggerito che descritto. Poi la scelta di rappresentare varie gradazioni e sfumature del male (e quindi vari livelli di responsabilità), soprattutto, mi sembra, in chiave antifemminista: per alcuni uomini, quelli più malati, è prioritario rimettere le donne al loro posto, cioè alla posizione nettamente subordinata da cui con grande fatica si stanno affrancando.

Contemporaneamente, però, ha molta parte e alla fine risulta vincente il bene: basta osservare l’amore generoso con cui Andrea e Claudio (e anche Nico) restano vicini alle loro donne e le sostengono a prezzo di qualunque sacrificio personale.

Interessante la figura minore della giornalista, che sembra alludere, in chiave perfino più negativa, ad un personaggio molto simile della Roberts in Un’ombra dal passato.

Innovativa l’ambientazione italiana, visto che la Lombardi di regola preferisce quelle americane e in genere internazionali.

Personalmente avrei gradito, per quanto riguarda il contenuto, qualche informazione in più sul secondo stupratore, Isolano, e, per quanto riguarda la forma, la traduzione dei testi inglesi delle canzoni (perché in proposito la mia ignoranza è totale).

Qualche problema di riconversione per quanto riguarda la punteggiatura.

Fabiana Andreozzi & Marco Canella, Non voglio innamorarmi di te – SelfPublishing

Flavia e Matteo sono uniti da una forte amicizia nonostante le differenze caratteriali e le scelte di vita.
Se Flavia è romantica e alla ricerca disperata del principe azzurro, Matteo è l’antitesi di tutti i suoi sogni e principi. Scapestrato e un terribile spaccacuori nasconde le debolezze e le insicurezze, figlie di un passato che lo ha scottato, dietro a un aspetto da macho e atteggiamenti strafottenti.
Ma se per un bicchiere di vino di troppo una serata si trasformasse, come per magia, in un incontro passionale e, contro ogni logica, dannatamente piacevole?

Amicizia e amore corrono lungo fili sottili ma, giunti al bivio, bisogna saper scegliere: se i due opposti non solo si attraessero ma si completassero?

A volte la paura di soffrire non basta a salvarci dall’amore, altre volte quello che crediamo un principe azzurro si rivela non essere poi così azzurro.

Non voglio innamorarmi di te è un romanzo che tratta, con toni a volte scanzonati e a volte intensi, i temi dell’amore e dell’amicizia; spesso basta poco per confondere i due sentimenti… bisogna solo sperare di accorgersene in tempo.

Un romanzo carino * * *

Il romanzo rielabora il tema diffusissimo circa l’impossibilità di una semplice amicizia fra uomo e donna, cosa data per scontata nel rosa, ma che sinceramente non so quanto sia ancora corrispondente alla realtà. La prima parte è molto riuscita: c’è un buon approfondimento psicologico e anche una certa originalità.

Poi le cose cambiano. In primo luogo è inverosimile che un uomo come Matteo, uno che seduce e abbandona una donna per sera, in genere una sconosciuta mai vista prima, non si protegga affatto dalle malattie e per giunta ricorra addirittura al metodo contraccettivo più vecchio (e insicuro) del mondo, a parte una memorabile occasione (in cui paradossalmente questo briciolo d’attenzione in più è superfluo). Capisco che affrontare problemi del genere nel rosa è difficile, ma molte autrici, anche italiane, non parliamo poi di quelle straniere, si sono attrezzate per farlo nel modo più delicato. Impossibile per una lettrice di oggi non pensare che, dopo 18 anni di tale incoscienza, Matteo dovrebbe essere da tempo in una tomba sottoterra.

La figura di Mariella poi mi sembra contraddittoria e il suo cambiare funzione durante la vicenda poco credibile. Finale lento.

Anna Campbell, I desideri di un duca (HarperCollins Italia)

Inghilterra/Italia, 1828 – Camden Rothermere, Duca di Sedgemoor, è convinto che nel matrimonio l’amicizia e il rispetto contino più della passione e dell’amore, e per questo è deciso a sposare una fanciulla senza tanti grilli per la testa. Proprio quando crede di aver individuato la donna adatta, però, un amico gli chiede di rintracciare la sorella sul Continente e riportarla in Inghilterra. È un favore che Cam non può rifiutarsi di esaudire, anche se lei, Penelope Thorne, nove anni prima ha respinto la sua proposta di matrimonio. Quel rifiuto gli brucia ancora, e la cosa peggiore è che non appena la rivede si riaccendono in lui le stesse, conturbanti sensazioni di un tempo. Il fatto, poi, che l’unico modo per tornare a Londra con la reputazione intatta sia spacciarsi per marito e moglie non aiuta a spegnere il desiderio che lo divora. A poco a poco le convinzioni di Cam si sgretolano sotto i colpi della tentazione, ma da lì ad ammettere di essere innamorato…

Una proposta, un rifiuto, una folle attrazione.

Insoddisfacente * *

Il romanzo tratta di due coppie, non di una come sembra suggerire la sinossi, ma certo quella formata da Camden e Penelope è la più importante ed è basata su un espediente molto diffuso: lui vuole bene a lei e la chiede in moglie, lei rifiuta perché (udite! udite!) lo ama troppo e non si accontenta di nulla di meno.  È l’inizio di un tira e molla che dura quasi 400 pagine, tanto più che nel frattempo lui ha trovato una ragazza perfetta per fare la duchessa.

La narrazione è davvero molto lenta anche quando, per evitare il solito scandalo, i due devono convolare a nozze. Basterebbero due parole per chiarire tutto, ma lei non le dice. Sfibrante.

Le recensioni de L’Artiglio Rosa (Teresa Siciliano – Matesi)