“La musica può cambiare il mondo perché può cambiare le persone” (Bono Vox).

In questi giorni due importanti notizie riguardano una delle più celebri rock band in attività. Il cantante Paul David Hewson, meglio conosciuto come Bono, voce solista degli U2, compie 55 anni e il gruppo ha appena intrapreso un mastodontico tour mondiale che toccherà anche il nostro Paese con due concerti a Torino in programma il 4 e il 5 settembre. La band irlandese si avvicina anche ad un’altra data significativa per longevità: nel 2016 festeggerà i quarant’anni di attività. Gli U2 si formarono a Dublino nel lontano 1976. Due anni dopo i quattro ragazzi (Bono, The Edge, Larry Mullen e Adam Clayton) registrarono il loro primo demo e avvenne l’esordio televisivo. Nel 1979 la band suonò nei club di Londra e nel 1980 incise “Boy”, il loro primo album ufficiale. Nella loro carriera hanno pubblicato tredici album in studio, cinque raccolte e quattro documentari per un totale di oltre 150 milioni di dischi venduti in tutto il mondo.

Il quindicesimo tour degli U2 segue la pubblicazione di “Songs of Innocence”, pubblicato il 9 settembre dello scorso anno con una modalità del tutto inedita che ha suscitato non poche critiche.  L’album è stato un’esclusiva di iTunes, iTunes Radio e Beats Music fino al 13 ottobre dello stesso anno, quando è stato pubblicato in formato fisico dalla Island Records.

Una voce unica del rock

Paul David Hewson, nato a Dublino il 10 maggio 1960, da piccolo era molto vivace, e per questo la sua famiglia gli affibbiò il soprannome “l’Anticristo”. Frequentò le scuole elementari a Inkwell, una scuola della chiesa protestante, nonostante all’epoca, in un matrimonio tra protestante e cattolico, fosse di norma allevare i propri figli secondo i principi cattolici. Anche Norman, fratello maggiore di Bono, fu cresciuto con gli stessi dettami. Da adolescente entrò a far parte di un gruppo di ragazzi ribelli del suo quartiere, i “Lipton Village”, il cui scopo era di evadere qualsiasi forma di legge: un atteggiamento che comunque non ha mai portato a gravi conseguenze. Capì immediatamente che la musica era la sua vita.

Il 1976 fu l’anno della svolta: Paul David Hewson rispose al volantino di Larry Mullen (batterista) lasciato su una bacheca della scuola, con cui cercava persone per formare una band. Si presentò come chitarrista, ma c’erano anche altri due chitarristi nel gruppo, Dave Evans (The Edge) e suo fratello Dick, e vista la notevole differenza tecnica con gli altri due, Bono finì col diventare il cantante. A loro si aggiunse il bassista Adam Clayton. Era la formazione tutt’ora in attività.

Come vocalist e front man la sua presenza scenica prosegue la linea dei grandi del passato come Mick Jagger, Roger Daltrey, Jim Morrison, Freddie Mercury e Robert Plant. La voce di Bono è potente, versatile ed estremamente musicale. Il cantante degli U2 passa con estrema disinvoltura dal registro soprano ai toni in falsetto molto incisivi e perfettamente in linea con le linee melodiche tracciata dal chitarrista The Edge. Si può tranquillamente affermare che la sua voce è il marchio di fabbrica che ha sempre contraddistinto lo stile della rock band irlandese. Le sue interpretazioni migliori sono drammatiche ed evocative sia nei brani di analisi politica, denuncia sociale che in quelli riguardanti il sentimento dell’amore e dell’amicizia.

All’attività di cantante, compositore e produttore, Bono ha presto affiancato l’impegno umanitario a favore dell’Africa, prima con la campagna per la cancellazione del debito dei Paesi del terzo mondo, poi con la costituzione dell’organizzazione DATA (Debt, Aids, Trade in Africa), il cui obiettivo era far crescere la consapevolezza circa l’immenso debito estero dell’Africa, l’incontrollabile diffusione dell’Aids e le leggi del mercato che strangolano di fatto, impoverendoli, gli abitanti di quegli Stati.

Oltre a collaborare alla scrittura dei testi per gli U2, ha fatto diverse altre esperienze da autore: ha scritto il soggetto del film “The Million Dollar Hotel”, diretto nel 2000 da Win Wenders; ha firmato diversi articoli sulle campagne umanitarie in cui è coinvolto; e nel 1999 ha scritto l’introduzione al “Libro dei Salmi”, per una casa editrice scozzese, in cui ha spiegato il suo avvicinamento alla fede e la nascita del brano “40”, tratto dall’omonimo salmo.

Nella sua lunga carriera, Bono ha collezionato significativi riconoscimenti: la rivista “Rolling Stone”, cita tra le sue migliori “performance vocali” i brani “One”, “Beautiful Da”, “With or Without You” e “Where the Streets Have No Name”; il suo nome è stato incluso, accanto a quelli di personalità del calibro di Winston Churchill, John Lennon e la Principessa Diana, nella lista dei “100 Grandi Britannici” (che include anche personalità irlandesi) promossa dalla BBC e votata dal pubblico; nel 2005 è stato nominato “Personaggio dell’anno”, insieme a Bill e Melinda Gates, da Time Magazine e sempre nello stesso anno, figurava nella lista dei 100 candidati a ricevere il Premio Nobel per la pace; nel 2006, “One” da lui scritta e cantata, pubblicata nell’album “Achtung Baby” del 1991, è stata dichiarata la canzone dal testo più bello della storia della musica (“One life with each other sisters, brothers…”, è la frase che ne decreta la vittoria); nel 2007 è stato insignito del titolo di “Cavaliere” dalla regina Elisabetta II per il grande contributo in ambito musicale e umanitario.