E’ stato un vero e proprio
tripudio il concerto del chitarrista jazz Mike Stern che si è svolto sabato al
prestigioso Blue Note di Milano. Il locale era letteralmente gremito da un
pubblico entusiasta dell’energia esplosiva del quartetto capitanato dal
musicista statunitense. Mike Stern si è esibito a Milano con Randy Brecker alla
tromba, Steve Smith alla batteria e Janek Gwizdala al basso elettrico. Con
questo straordinario quartetto il chitarrista di Boston ha proposto il suo modo
di concepire la musica, coniugando magistralmente l’eleganza e la complessità
del jazz con la grinta e il feeling del blues. Mike Stern è un musicista con un
profondo senso della melodia, con una spiccata predisposizione per
l’improvvisazione e con grande amore per Jimi Hendrix. Queste tre peculiarità
hanno sempre caratterizzato questo “eterno ragazzo” di 62 anni che in quasi
quarant’anni di carriera ha ottenuto grandi consensi del pubblico e della
critica. Nel 1993 la rivista Guitar Player Magazine lo ha nominato miglior
chitarrista dell’anno e molti suoi album hanno vinto Grammy Award come migliori
dischi jazz.
tripudio il concerto del chitarrista jazz Mike Stern che si è svolto sabato al
prestigioso Blue Note di Milano. Il locale era letteralmente gremito da un
pubblico entusiasta dell’energia esplosiva del quartetto capitanato dal
musicista statunitense. Mike Stern si è esibito a Milano con Randy Brecker alla
tromba, Steve Smith alla batteria e Janek Gwizdala al basso elettrico. Con
questo straordinario quartetto il chitarrista di Boston ha proposto il suo modo
di concepire la musica, coniugando magistralmente l’eleganza e la complessità
del jazz con la grinta e il feeling del blues. Mike Stern è un musicista con un
profondo senso della melodia, con una spiccata predisposizione per
l’improvvisazione e con grande amore per Jimi Hendrix. Queste tre peculiarità
hanno sempre caratterizzato questo “eterno ragazzo” di 62 anni che in quasi
quarant’anni di carriera ha ottenuto grandi consensi del pubblico e della
critica. Nel 1993 la rivista Guitar Player Magazine lo ha nominato miglior
chitarrista dell’anno e molti suoi album hanno vinto Grammy Award come migliori
dischi jazz.
Nel concerto di Milano Mike
Stern, coadiuvato da una ‘spalla’ eccellente come Randy Brecker, uno dei
migliori trombettisti statunitensi in circolazione, ha confermato tutte le sue
indubbie qualità come solista funambolico delle sei corde, fine ed eclettico
compositore e scopritori di giovani musicisti come il bassista inglese Janek
Gwizdala, raffinato virtuoso del basso a cinque corde.
Stern, coadiuvato da una ‘spalla’ eccellente come Randy Brecker, uno dei
migliori trombettisti statunitensi in circolazione, ha confermato tutte le sue
indubbie qualità come solista funambolico delle sei corde, fine ed eclettico
compositore e scopritori di giovani musicisti come il bassista inglese Janek
Gwizdala, raffinato virtuoso del basso a cinque corde.
Stern nel corso della
performance ha alternato momenti spiccatamente jazz con Brecker in grande
evidenza e con una ritmica a dir poco stupefacente grazie alle figure
percussive di Steve Smith, uno dei migliori batteristi viventi. E’ un
percussionista dotato di una tecnica e di una fantasia sbalorditive, capace di
improvvisi cambi di tempi dispari e poliritmie. Il suo drumming è originale,
potente e assolutamente spettacolare.
performance ha alternato momenti spiccatamente jazz con Brecker in grande
evidenza e con una ritmica a dir poco stupefacente grazie alle figure
percussive di Steve Smith, uno dei migliori batteristi viventi. E’ un
percussionista dotato di una tecnica e di una fantasia sbalorditive, capace di
improvvisi cambi di tempi dispari e poliritmie. Il suo drumming è originale,
potente e assolutamente spettacolare.
Nei momenti più melodici e
intimisti il chitarrista ha colpito il pubblico con brani struggenti che hanno
messo in evidenza l’enorme bagaglio artistico di questo eccelso e poliedrico
strumentista che non conosce i confini di genere tra il jazz, il blues e il
rock.
intimisti il chitarrista ha colpito il pubblico con brani struggenti che hanno
messo in evidenza l’enorme bagaglio artistico di questo eccelso e poliedrico
strumentista che non conosce i confini di genere tra il jazz, il blues e il
rock.
Nel finale, Mike Stern ha
voluto ribadire il suo profondo amore per la lezione chitarristica di Jimi
Hendrix, suonando e cantando un blues sanguigno ricco di feeling. Nella sua
performance milanese Mike Stern ha confermato il suo stato di grazia che lo
vede come uno dei chitarristi più significativi e influenti del jazz in attività.
voluto ribadire il suo profondo amore per la lezione chitarristica di Jimi
Hendrix, suonando e cantando un blues sanguigno ricco di feeling. Nella sua
performance milanese Mike Stern ha confermato il suo stato di grazia che lo
vede come uno dei chitarristi più significativi e influenti del jazz in attività.
La carriera di un
protagonista del jazz
protagonista del jazz
Mike Sedwick, in arte Mike
Stern è nato a Boston il 10 gennaio del 1953. All’inizio degli anni ’70’
perfeziona il suo amore per la chitarra e il jazz iscrivendosi al prestigioso
Berklee College of Music di Boston. Ebbe la fortuna di avere come amico e
insegnante Pat Metheny e Mick Goodrick che saranno decisivi per la sua
formazione di musicista professionista. Chitarrista dotato di una notevole
tecnica strumentale, affina con gli anni il suo eclettismo e il suo particolare
stile solista. E’ capace di passare con estrema disinvoltura da un complesso
fraseggio jazz a delle esplosive e sanguigne divagazioni blues con una energia
esecutiva a dir poco incredibile. Il suo amore per Jimi Hendrix è visibilmente
presente nel suo bagaglio di musicista e artista.
Stern è nato a Boston il 10 gennaio del 1953. All’inizio degli anni ’70’
perfeziona il suo amore per la chitarra e il jazz iscrivendosi al prestigioso
Berklee College of Music di Boston. Ebbe la fortuna di avere come amico e
insegnante Pat Metheny e Mick Goodrick che saranno decisivi per la sua
formazione di musicista professionista. Chitarrista dotato di una notevole
tecnica strumentale, affina con gli anni il suo eclettismo e il suo particolare
stile solista. E’ capace di passare con estrema disinvoltura da un complesso
fraseggio jazz a delle esplosive e sanguigne divagazioni blues con una energia
esecutiva a dir poco incredibile. Il suo amore per Jimi Hendrix è visibilmente
presente nel suo bagaglio di musicista e artista.
Dal 1976 suona per due anni
con i Blood Sweet & Tears. Nel 1978, incontra il batterista Billy Cobham
con il quale si confida e chiede consiglio per l’improvvisa chiamata di Miles
Davis che lo voleva con sé nella sua band. La vera svolta arriva proprio quando
viene reclutato da Miles Davis, nel 1981. Con Davis lavora tre anni incidendo
gli album “Man with the Horn”, “Star People” e “We Want Miles”. Nel 1983
incontra il geniale bassista Jaco Pastorius, con cui compie un tour fino al
1984.
con i Blood Sweet & Tears. Nel 1978, incontra il batterista Billy Cobham
con il quale si confida e chiede consiglio per l’improvvisa chiamata di Miles
Davis che lo voleva con sé nella sua band. La vera svolta arriva proprio quando
viene reclutato da Miles Davis, nel 1981. Con Davis lavora tre anni incidendo
gli album “Man with the Horn”, “Star People” e “We Want Miles”. Nel 1983
incontra il geniale bassista Jaco Pastorius, con cui compie un tour fino al
1984.
Il 1986 è l’anno del
debutto discografico, con l’ottimo “Upside Downside”, a cui partecipano molti
dei musicisti con cui Stern ha collaborato fino a quel momento: Bob Berg (con
cui poi fonda, nel 1989 la Stern/Berg Superband), Dave Weckl, David Sanborn,
Jaco Pastorius. Nel 1993 Guitar Player Magazine lo nomina come miglior
chitarrista[senza fonte].
debutto discografico, con l’ottimo “Upside Downside”, a cui partecipano molti
dei musicisti con cui Stern ha collaborato fino a quel momento: Bob Berg (con
cui poi fonda, nel 1989 la Stern/Berg Superband), Dave Weckl, David Sanborn,
Jaco Pastorius. Nel 1993 Guitar Player Magazine lo nomina come miglior
chitarrista[senza fonte].
Nell’ultimo decennio la sua
attività discografica, che spazia dal jazz classico alla fusion, ha guadagnato
tre nomination ai Grammy Award con gli album “Is What It Is”, “Between the
Lines” e “Voices”. Nel 2008 ha fondato la Mike Stern Band with special guest:
Randy Brecker, featuring: Dave Weckl & Chris Minh Doky. L’11 agosto 2009
esce l’album “Big Neighborhood” , in cui duetta con il chitarrista fusion-rock
Steve Vai. La sua ultima fatica discografica è “Eclectic”, con il
chitarrista Eric Johnson.
attività discografica, che spazia dal jazz classico alla fusion, ha guadagnato
tre nomination ai Grammy Award con gli album “Is What It Is”, “Between the
Lines” e “Voices”. Nel 2008 ha fondato la Mike Stern Band with special guest:
Randy Brecker, featuring: Dave Weckl & Chris Minh Doky. L’11 agosto 2009
esce l’album “Big Neighborhood” , in cui duetta con il chitarrista fusion-rock
Steve Vai. La sua ultima fatica discografica è “Eclectic”, con il
chitarrista Eric Johnson.
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