Roland Mitchell scopre in un libro appartenuto al poeta vittoriano Randolph Henry Ash due minute di una lettera indirizzata a una donna. Il tono della lettera lascia trapelare un amore insospettato. Roland scopre l’identità della donna, una poetessa e coinvolge nelle sue ricerche la collega Maud Bailey. Roland e Maud ripercorrono i passi della donna e dell’uomo vissuti un secolo prima ricostruendo una vicenda che ben presto diventa la loro.

Titolo: Possessione.
Autrice: A.S. Byatt.
Traduzione: Anna Nadotti e Fausto Galuzzi.
Genere: Narrativa contemporanea.
Editore: Einaudi.
Prezzo: euro 7,99 (eBook); euro 14,15 (copertina flessibile).
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Di recente è mancata A.S. Byatt. Vent’anni fa avevo letto il suo romanzo più famoso, Possessione. Appena ho saputo la notizia, sono andata a ripescarlo per rileggerlo.
All’inizio mi sono un po’ spaventata, ricordavo che mi era piaciuto, ma non avevo in mente che fosse così lento. Dopo un po’, però, mi sono fatta prendere da questa storia e affascinare dai meccanismi della ricerca storico-letteraria, dalla ricostruzione meticolosa di lettere, diari, poesie.

Ho curiosato su Wikipedia e ho scoperto che Randolph Ash e Christabel LaMotte sono poeti creati da Byatt e che quindi tutte le loro poesie e le lettere sono invenzione dell’autrice.
Lo trovo pazzesco, mi lascia senza fiato.

Il sottotitolo in italiano è “Una storia romantica”. In effetti ci sono due storie d’amore che man mano si sviluppano, ma non sono le storie cui i romance ci hanno abituato. Sono raccontate con estrema lentezza, un passo alla volta. E questo non lo trovo un difetto, anzi. In queste pagine c’è un mondo ed è meraviglioso.
(Quanto bella è la copertina dell’edizione in inglese?) (1)

(1) Mettiamo a confronto la copertina dell’edizione Einaudi con quella che ad Anna Lety è piaciuta tanto.

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