Alessia Coppola scrive, dipinge, canta. La curiosità ci ha spinti a darle la caccia e a farle un sacco di domande.

INTERVISTA SEMISERIA:

Colore preferito.
Indaco e blu
Cibo preferito.
Pizza
In cucina, come te la cavi?
Direi benissimo. Adoro cucinare, soprattutto preparare dolci.
Status sentimentale.
Fidanzata.
Attrice preferita.
Cate Blanchett
Attore preferito.
Anthony Hopkins
L’uomo che vorresti essere
Sicuramente un dandy, uno scrittore dannato e solitario.
Tornassi a nascere, uomo o donna, e perché.
La curiosità mi spingerebbe a chiedermi come sarebbe la mia vita nelle vesti di un uomo. Ma lo farei per un giorno soltanto. Sceglierei di essere donna per infinite vite, perché alle donne è concesso il dono dell’intuizione. Ogni donna è figlia della luna.
Serie Tv preferita.
The Vampire Diaries
Genere di lettura preferito.
Prevalentemente Fantasy.
Scrittore preferito.
Maxence Fermine.
Musa ispiratrice.
La luna.
Genere musicale preferito.
Qualunque musica mi solletichi l’anima.
Cantante preferito.
Non ne ho uno preferito.
Band musicale preferita.
Come sopra.
Social network: sì o no?
Sì.

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INTERVISTA SERIA:

Perché scrivere? Come è nata questa “necessità” e quando?
Probabilmente scrivo perché non potrei farne a meno, perché ho trovato nella scrittura una forma duratura di felicità. Scrivo perché mi sento forte e libera.
Credo di aver iniziato da quando ho imparato a scrivere, circa sei anni. La scrittura è stata la mia migliore amica.

Come scrivi? Carta e penna, moleskine sempre dietro e appunti al volo, oppure rigorosamente tutto a video, computer portatile, ipad, iphone?
Una volta scrivevo con carta e penna, ma da tre anni a questa parte scrivo solo al pc. Certo, porto sempre con me la mia moleskine. Non si sa mai, arrivi un’idea mentre sono fuori.

C’è un momento particolare nella giornata in cui prediligi scrivere i tuoi romanzi?
Ho imparato a scrivere con metodo, pertanto ogni momento è propizio. Anche se riconosco di amare particolarmente la notte.

Che cosa significa per te “scrivere”?
Ribadisco il concetto della domanda precedente. Scrivere per me è felicità, così come dolore. È attesa e premio, fatica e appagamento. Per me è tutto, oggi.

Ami quello che scrivi, sempre, dopo che l’hai scritto?
Amo tutto ciò che scrivo, perché me lo ha donato la scrittura. Anche se, non sempre sono fiera di ciò che scrivo. Sembra contraddittorio, ma non lo è. Sono grata alle mie storie, anche se ne preferisco alcune. Spesso riscopro ciò che ho scritto dopo un po’ di tempo. Sono molto dura con me stessa e cerco sempre di migliorare.

Rileggi mai i tuoi libri, dopo averli pubblicati?
A volte.

Quanto c’è di autobiografico nei tuoi libri?
Bella domanda. Talvolta tanto, altre volte poco.

Quando scrivi, ti diverti, oppure soffri?
Sono accompagnata da sensazione contrastanti. Sono felice, eppure serbo dentro un profondo senso di malinconia. Ho sempre detto che la scrittura è anche sacrificio, dolore, pazienza. Quindi sì, a volte il percorso è più impervio di come lo si immagini all’inizio.

Trovi che nel corso degli anni la tua scrittura sia cambiata? E se sì, in che modo?
La scrittura cambia insieme a noi, così come cambia il segno sulla tela di un pittore. Cresce con noi, è un modellarsi a vicenda. Io sono cambiata molto negli ultimi quattro anni e sono davvero grata ai libri e ad alcune persone per avermi fatto comprendere tanto.

Come riesci a conciliare vita privata e vita creativa?
Non sempre ci riesco. La scrittura è spesso rinuncia. E non ho alcuna riserva nel dire che non ho molti amici. I miei amici sono i miei lettori e i miei figli di inchiostro.

La scrittura ti crea mai problemi nella vita quotidiana?
È la vita quotidiana che mi crea problemi.

Come trovi il tempo per scrivere?
Potessi dilatare il tempo scriverei molto di più, tuttavia devo accontentarmi di quelle sei o otto ore al giorno. Anche se negli ultimi mesi non ho buttato giù una sola riga. Mi sono dedicata ad altri progetti perché conciliare tutto è davvero difficile.

Gli amici/i parenti ti sostengono, oppure ti guardano come se fossi un alieno?
Ho sempre avuto il sostegno della mia famiglia. I miei hanno sempre sostenuto che sarei diventata una scrittrice. È la loro fiducia a rendermi forte.

Nello scrivere un romanzo, navighi a vista come insegna Cotroneo, oppure usi la scrittura architettonica, metodica consigliata invece da Bregola?
Credo che la scrittura necessiti di equilibrio. Vanno seguite delle regole, certo, ma queste non devono condizionare l’esecuzione. La prima stesura è sempre istintiva per me, il metodo viene dopo.

Quando scrivi, lo fai con costanza, come faceva Trollope, oppure ti lasci trascinare dall’incostanza dell’ispirazione?
Come anticipato, ormai scrivo perché voglio che questo sia il mio lavoro, quindi non attendo più la volubile ispirazione.

Tutti dicono che per scrivere bisogna prima leggere. Sei un lettore assiduo? Leggi tanto? Quanti libri all’anno?
Sono d’accordo. I libri mi hanno insegnato tanto e consiglio a tutti di leggere. Negli ultimi tempi però leggo molto meno, circa quattro o cinque libri al mese. Gli impegni solo tali da allentare i ritmi, una volta frenetici.

Qual è il genere letterario che prediligi? È lo stesso genere che scrivi, o è differente? E se sì, perché?
Prediligo il fantasy in tutte le sue sfumature, lo stesso genere che amo scrivere.

Autori e autrici che ti rappresentano, o che ami particolarmente. Citane due italiani e due stranieri.
Alessandro Baricco e Donato Carrisi per gli italiani. Stephen King e Maxence Fermine per gli stranieri. Curioso che non ci siano autori fantasy tra gli autori contemporanei preferiti. Se posso pescarne uno dal passato, sceglierei Tolkien.

Di gran voga alla fine degli Anni Novanta, più recentemente messi al bando da molte polemiche in rete e non solo: cosa puoi dire dei corsi di scrittura creativa che proliferano un po’ ovunque? Sei favorevole, o contrario?
Penso che la scrittura sia una vocazione, un germoglio che ci cresce dentro dal nostro primo vagito, così come le altre arti. Non basta un corso di pittura per fare di un imbianchino un pittore. Credo che lo stesso  valga per la scrittura. Ma sicuramente i corsi forniscono strumenti affinché si affini la tecnica. Personalmente non ne ho mai seguito nessuno e non credo che lo farò in futuro.

Dei tuoi romanzi precedenti, ce n’è uno che prediligi e senti più tuo? Se sì, qual è? Vuoi descrivercelo e parlarci delle emozioni che ti ha suscitato scriverlo?
Sono fortemente legata a uno dei miei romanzi non ancora usciti. È stato il primo e come si dice “il primo amore non si scorda mai”. Mi ha emozionato scriverlo e ogni tanto lo rileggo, benché la storia non sia tra le più originali. Amo la ragazza che ero quando l’ho scritto. La scrittura ci permette di cambiare ed evolverci, per poi guardare indietro e provare tenerezza per noi stessi.

Hai partecipato a concorsi letterari? Li trovi utili a chi vuole emergere e farsi valere?
Non amo i concorsi letterari. È raro che participi a qualcuno. Possono però essere una bella vetrina, questo sì.

A cosa stai lavorando, ultimamente, e quando uscirà il tuo nuovo romanzo? Vuoi parlarcene?
Il prossimo romanzo sarà il seguito di “Alice from Wonderland”. In estate invece verrà alla luce un romanzo edito da HarperCollins.

OoO

51GtVYM22YL._SX373_BO1,204,203,200_Alessia Coppola è una scrittrice, blogger e illustratrice.
È una sognatrice con l’irrefrenabile passione per la lettura, l’autunno e la magia. Quest’ultima ha fortemente influenzato il suo percorso di ricerca personale.
Dopo aver frequentato il liceo artistico, ha proseguito gli studi presso la Facoltà di Beni Culturali, per poi trasferirsi a quella di Filosofia e ancora in Sociologia. Il continuo desiderio di cambiamento ed evoluzione l’ha condotta a compiere scelte ogni volta differenti.
È anche una pittrice, con all’attivo numerose esposizioni.

514GhpU1hcL._SX373_BO1,204,203,200_Da qui all’illustrazione il passo è stato breve, specializzandosi nel settore dell’infanzia. Ha ampliato gli orizzonti affermandosi anche come grafica.
Altra grande passione è il canto. Ha inciso il suo primo singolo Sognatori nel 2012, arrangiato da Marco Schnabl, fonico dei Duran Duran.
Nel 2014 ha aperto un blog letterario, Anima d’Inchiostro.
È la scrittura, però, vera ragione d’essere per Alessia.
Ha iniziato a pubblicare poesie nel 2005 con Pensieri nel Vento (Kimerik Edizioni), e poi Canto di Te (Damiano Edizioni) nel 2009.

51YzpX265eL._SX331_BO1,204,203,200_Nel 2012 viene alla luce Le Avventure di Billino lo Stregatto (Wip Edizioni);
Nel 2014 firma la sceneggiatura del fanmovie The Crow – Shreds of Memories, proiettato in prima nazionale al Cartoomics di Milano 2015.
Del 2014 è Rebirth – I Tredici Giorni (Dunwich Edizioni) e il prequel del romanzo Soulmates (Dunwich Edizioni).
Dello stesso anno è Tre gemme nello Scrigno (Balsamo-Ragione Edizioni);
Il 2015 è l’anno di  Oltre lo Specchio (Edizioni il Ciliegio); Alice from Wonderland (Dunwich Edizioni); Adularia, la trafficante di storie (Edizioni Imperium); Blue Dream (spin-off di Alice from Wonderland, Dunwich Edizioni); e Fire Sign (Self).
Il 2016 vede la pubblicazione di Coccole d’Inchiostro (Edizioni Imperium), Vincolo di Sangue (Dunwich Edizioni), La Stella che il Buio Cacciò (Nero Press Edizioni) e Alice, Through the Looking Glass (Dunwich Edizioni).
In estate esordirà sotto il marchio HarperCollins Italia.