guinzaglio e un caffè freddo come obiettivo, me ne vado da Giolitti (gelateria
da slurp al parco). Là arriva Cinzia Giorgio, che sembra avere bisogno di sassi
nelle tasche per non volare via al primo soffio di vento. Sembro destinata a
incontrare scrittrici magre, veri pesi piuma.
comincio a sfoderare il mio fascino, ma sono le moine di Bonnie a fare centro.
casa (cento metri, anche meno, in linea d’aria) e cominciamo a chiacchierare. Di
tutto. Orzo lei (bleah) e caffè freddo in dosi pediatriche per me (dovrò fare
due chiacchiere con il direttore…), parliamo di scuola, di Jane Austen, di
uomini, di cani, del tempo e così via. Insomma, più che rotto il ghiaccio è
liquefatto. Poi, passiamo all’intervista vera e propria.
catastrofiche impressioni”?
di Isabella e Fabio è ovviamente arrivata dal mio grandissimo amore per Jane
Austen. A lei ho dedicato anni dei miei studi ed è sempre lei che ispira la
serie “Le ragazze di Jane Austen” per la collana digitale You Feel di Rizzoli.
“Prime catastrofiche impressioni” è il primo romanzo delle ragazze di Jane ed è
ispirato a “Orgoglio e Pregiudizio”. Il titolo che inizialmente la zia Jane
aveva dato alla storia di Lizzy e Darcy era proprio “First Impressions” ed è
stato facile aggiungere un moderno “catastrofiche”!
di un fustaccio…? Lo ammetto, come intervistatrice sono poco seria. Lo sanno
tutti, adesso lo sai anche tu.
studio, circondata dai miei libri e soprattutto con la scrivania che affaccia su
un superbo albero di magnolia.
d’aiuto, d’impaccio? Ti chiudi a chiave?
tenere a bada il telefono (sono una chiacchierona compulsiva) e la voglia di
leggere la pila di libri che acquisto alla libreria sotto casa, con grande
soddisfazione del mio libraio di fiducia!
strumenti di scrittura. Sai, alcuni usano solo il pc, altri il sacrosanto
quaderno a righe / quadretti. Chi DEVE usare una certa penna… un guazzabuglio!
pc. In genere arrivo al computer quando la storia è già tutta nella mia testa,
quando, cioè, ne sono satura e devo solo digitarla…
casting per i protagonisti.
quello sì.
Quasi tutti i protagonisti maschili li rubo dalle pubblicità. Quelli femminili,
invece, sono attrici meno note o mie amiche. Solo per l’inspirazione. Le storie
non le riguardano, altrimenti mi mangerebbero.
O chi?
Mio nonno era il proprietario della libreria della mia città d’origine (Venosa,
tra la Basilicata e la Puglia). Essendo quindi nata tra i libri, il passo è
stato breve. I miei studi accademici, inoltre, mi hanno “costretta” a scrivere
saggi, articoli, e così via. Ai romanzi sono arrivata dopo lunghi ripensamenti.
Scrivevo racconti, sceneggiature, romanzi brevi per ragazzi, ma mi sono buttata
nella prosa più intensa da qualche anno. Per scrivere un romanzo, mi dicevo,
devi essere più matura.
per tutti i romanzi di Jane Austen… e non voglio guarire.
mettano vicine.
Una mattinata favolosa con una donna favolosa… Grazie Babette e grazie anche alla superba Bonnie, che ha ascoltato senza battere ciglio i nostri discorsi su Jane e sulla scrittura in generale. Il rimprovero finale di Bonnie ci ha rimesse in carreggiata e abbiamo preso la via di casa. Io felicissima, spero anche tu. A presto, ti aspetto a uno dei mie salotti letterari!
Sarà l'occasione per ripetere un'esperienza piacevole!
Ci conto! Come direbbe zia Jane: can't wait to see you (and Bonnie) 😉