La stesura della Gran Bevuta, più volte interrotta e ripresa, occupò Daumal fra il 1932 e il 1938. In principio Daumal si proponeva di mettere satiricamente in scena le esperienze con il gruppo del «Grand Jeu», ma in seguito lo scopo del libro andò modificandosi per diventare l’itinerario della sua ricerca dell’essenziale. Ispirato alla metafora rabelaisiana del bere, il racconto offre un aiuto per evitare i rischi di un falso pensare, quello che si paga con la perdita di tempo o con l’autoinganno. Sapersi ubriachi, sia pure di discorsi e di gesti inutili, e volerlo essere ancora di più è infatti il primo passo verso il raggiungimento di quella sobria ebrietas che porta alla lucidità e permette di intravedere il proprio cammino. La narrazione, dove «ogni frase ha un senso pieno», procede con humor implacabile e in modo che il lettore abbia l’impressione «di non sapere su quale piede danzare». Nel risolvere l’imbarazzo, le ultime pagine indicano quella che può essere la porta per uscire dal circolo vizioso dell’esistenza e cogliere un’«ordinaria luce del giorno».

Titolo: La gran bevuta.
Autore: René Daumal.
Genere: narrativa letteraria, Classici.
Editore: Adelphi. Nuova edizione 2021.
Prezzo: euro 15,30 (copertina flessibile).
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Attraverso la metafora della sete incoercibile, Daumal ci pone davanti alla necessità quasi spasmodica dell’essere umano di acquisire nuova conoscenza, evidenziando come la qual cosa, alle volte, può configurarsi come pratica autolesiva fino all’annichilimento stesso dell’individuo.
Al centro della ricerca, l’autore pone il ruolo e l’evoluzione del linguaggio, scritto o parlato, analizzandone con argute allegorie tanto le derivazioni quanto anche le derive.
Il risultato è un libro complesso, di non immediata lettura, che fonde in continuazione narrativa onirica a saggistica più o meno velata, al punto che il lettore ne risulta confuso e insieme ammirato, per cui il desiderio di arrivare in fondo, forse, è dettato proprio da quella sete di conoscenza al centro di questa insolita e quanto mai peculiare opera.
Di non facile interpretazione, quindi, La Gran Bevuta resta un libro affascinante e complesso, che richiede più di una lettura per essere compreso nella sua totalità.
Consigliato solo a chi è ben disposto verso scritti che non sono per niente semplici e superficiali.

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