Lavinia Brilli, romana, vive da anni in provincia di Trento con la famiglia e i suoi amatissimi gatti. È laureata in matematica e si occupa di information technology, ma il suo grande amore è la lettura. Lavinia si diverte anche a scrivere racconti con cui ha ottenuto alcuni riconoscimenti in concorsi letterari, ma si arrende passivamente agli attacchi periodici di pigrizia, durante i quali non scrive una riga e fa il pieno di letture di tutti i generi. Ama soprattutto scrivere delle piccole cose di tutti i giorni, perché in queste trova il gusto per la vita. L’incastro perfetto è la sua prima avventura con una casa editrice, dopo due autopubblicazioni.

Bene arrivata. Due righe per presentarti?
Ciao sono Lavinia! Nella vita faccio da sempre un lavoro tecnico, quindi qui sfogo la mia parte più creativa (è un parolone? Forse). Scrivo e scribacchio racconti e qualche romanzo, cercando non tanto la storia eccezionale o fantastica, quanto quella che un po’ rappresenta il mio mondo.

Che genere scrivi? Oppure, svolazzi di genere in genere come una leggiadra farfalla?
Il mio genere è stato definito “woman fiction”. Avevo un’idea approssimativa del significato e sono andata a cercarmi alcune definizioni; questa è quella che ho deciso di tenermi stretta: “Un libro sulle donne e, più precisamente, un libro sul viaggio della protagonista che scopre se stessa, accetta se stessa, cresce.“ Poi, certo, dentro alle storie ci finisce anche l’amore, perché è un pezzo importante della nostra vita.

Come scrivi? Penna e quaderno? Oppure, tecnologia a tutto spiano?
Uso un Mac e ci litigo tutti i giorni perché non lo capisco: sul lavoro uso un PC da sempre e non sono amante dei cambiamenti, ma il Mac è un regalo e quindi gli voglio bene lo stesso.

Quando scrivi? Allodola, o gufo?
Scrivo di pomeriggio, dopo il lavoro. Il tempo dopo cena è off-limits: cado in catalessi.

Coinvolta sempre in quello che scrivi, oppure distaccata?
Metto su un po’ di musica e entro nella storia, quasi dimentico di essere quella che la scrive. Mi sento un personaggio.

Scaletta ferrea, o sturm und drang?
La scaletta è la mia bussola. Senza, andrei alla deriva ritrovandomi in posti e situazioni da cui non saprei uscire.

Metodica nella scrittura, oppure “quando-posso-non-so-se-posso”?
Quando inizio a scrivere qualcosa, che sia un racconto o un romanzo, non riesco a smettere finché non ho finito. Poi magari resto mesi senza scrivere una riga.

Leggi molto? A noi piacciono i topi di biblioteca.
Leggo tantissimo, ma anche qui non sono costante. Purtroppo le ore di una giornata sono solo ventiquattro, a volte tocca fare anche qualcos’altro!

I concorsi: nota dolente. Sì, o no?
Ho partecipato a qualche concorso. Ne anche ho vinti alcuni con i racconti, ma niente di stellare: cose locali, tanto per ricavare qualche soddisfazione da questi scritti che se no restano nel cassetto.

Progetti per il futuro?
I miei progetti sono vaghi. Questo ambiente mi sembra ancora molto imperscrutabile. Ho in testa le trame di due romanzi completamente diversi, chissà se vedranno la luce. Per adesso voglio solo vedere come sarà accolto il mio prossimo romanzo “L’incastro perfetto”, Incrociate le dita per me!

Valentina e Andrea. Andrea e Alessandra. Un triangolo di vite unite da legami indissolubili quanto imperfetti.

Sono sette mesi che Valentina frequenta Andrea ed è pazza di lui. Sa che la loro non è una storia facile, entrambi hanno relazioni pregresse e figli da gestire, eppure non può fare a meno di pensare in “formato famiglia”.
In fondo i loro figli hanno quasi la stessa età, sarebbe così assurdo incominciare a pensarsi tutti insieme?
Diventare a tutti gli effetti “la nuova fidanzata del papà”?
La reticenza con cui Andrea però accoglie le sue proposte la fa dubitare dei suoi sentimenti e pensare che forse tra lui e quella moglie che dovrebbe essere ex non sia ancora tutto dimenticato…

Alessandra è separata da Andrea da quasi un anno ormai e tutti i suoi sforzi finora si sono concentrati sulla famiglia, per rendere il più morbido possibile quel difficile passaggio ai suoi due figli. Andrea, in definitiva, se n’è solo andato via di casa, ma la sua continua a essere una presenza importante per ognuno loro. Tutta la vita di Alessandra, in effetti, gira ancora intorno ad Andrea e alla sua famiglia, e non si è davvero mai chiesta come sarebbe vivere senza di lui. Invece, quello che inizia a domandarsi è se mandarlo via di casa sia stata davvero la scelta migliore…

Tra piccoli e grandi problemi quotidiani, in mezzo a improbabili amici, figli che cercano il modo migliore per crescere, suocere e cognati un po’ ingombranti e mille incomprensioni, Valentina e Alessandra, pur senza conoscersi, iniziano a farsi molte domande…
Una su tutte: qualcuno ha capito che cosa vuole Andrea?

Piccole rivelazioni e Fate come se non ci fossi, i primi due romanzi di Lavinia Brilli, li trovate QUI.