Care consorelle e confratelli,

se guardiamo al cinema e alla tv, il fantastico non sembra snobbato come dall’editoria tradizionale. E nel mondo del self confluisce un’ampia fascia di lettori insoddisfatti alla ricerca del genere preferito. C’è addirittura chi, passando per la televisione, ha trovato nell’universo parallelo indie un confortevole cottage in cui dare libero sfogo a un’identità che faticava a trovarsi.

Sostituendo “poeta”con “narratore” alla frase di Keats “Il poeta è la più impoetica delle cose viventi, perché non ha identità”, Giulia Beyman ha rimpiazzato anche le sue tante vite e occupazioni con quelle dei suoi personaggi. Già redattrice, giornalista e sceneggiatrice, adesso è la portavoce dell’agente immobiliare più famoso d’Italia, l’amatissima Nora Cooper, protagonista dell’ebook più venduto su Amazon nel 2014 (“Prima di dire addio”), e di altri tre romanzi (“Luce dei miei occhi”, “La bambina con il vestito blu”, “La mia ragazza torna in città”) sempre bestseller, tradotti in inglese e tedesco.

“Nora Cooper ha preso vita nel mio primo libro e continua a suggerirmi nuove storie” scrive l’autrice su http://www.giuliabeyman.it, ed è un po’ anche l’iter seguito da Nora stessa, nel risolvere le trame, ovvero affidarsi a elementi soprannaturali e incorporei per venire a capo del plot mystery: sogni, visioni, messaggi dall’oltretomba.

Ma Giulia, che ha sperimentato le motivazioni per cui nella fiction televisiva nostrana il giallo funziona e il fantastico no, cosa pensa di questo misterioso inghippo dalla sua villetta nell’universo parallelo? Sarà solo una questione di mezzi ed effetti speciali o c’è dell’altro? Ho provato a chiederlo alla sfera di cristallo, che mi ha risposto con la sua voce: “La mia sensazione è che ci sia sempre un po’ di diffidenza verso il soprannaturale (come è per tutto ciò che sfugge al nostro controllo). Così, per evitare che qualcuno mi chiedesse di eliminare il ‘dono’ di Nora (al quale io, invece, tengo molto) ho trasformato quella che era un’idea per una fiction televisiva in una serie di libri, prodotti come autrice indipendente. Sono convinta che la vita sia molto di più di quello che vediamo. E, come Nora, penso che il caso non esista (avete presente le Sincronicità di Jung…?). Detto questo, credo che il giusto dosaggio degli elementi soprannaturali sia fondamentale. Niente facili scappatoie. Nora ha il divieto assoluto di approfittare del suo piccolo ‘vantaggio’ per trovare una comoda soluzione ai misteri che deve risolvere.”

La nostra signora in giallo ha dichiarato che la sua strada adesso è in questo ‘mondo altro’ o ‘altro mondo’ che dir si voglia, e non ha intenzione di abbandonarla, quindi ho interrogato pure la tavoletta per le comunicazioni medianiche, perché volevo proprio sapere dalla voce di Giulia quali sono, secondo lei, i tratti vincenti di un self paranormale: “Mettendo da parte il fatto che è la prima volta che mi si dà della‘paranormale’ ( 🙂 ), sono convinta che gli strumenti più efficaci – nella vita e nella scrittura – siano due: lavorare sodo e affidarsi al potere del pensiero positivo.” A questo punto, per darle una seconda volta della paranormale, dovevo assolutamente chiederle di consigliare la tecnica giusta per esercitare il pensiero positivo in riferimento alla scrittura: “Non vorrei farla troppo complicata. Il pensiero positivo è un approccio alla vita. Un approccio semplice, ma non banale: se fai i pensieri giusti attrai le cose giuste. Così è anche per la scrittura. Credi fermamente in quello che stai scrivendo e il risultato sarà incredibile. Pensa bene, di te e degli altri, e le cose andranno a gonfie vele. Non deve essere un pensiero ‘finto’, staccato da noi. Quel pensiero siamo noi. E per poter aderire, dobbiamo liberarci dei limiti che noi stessi ci diamo, delle ‘condizioni avverse’ che pensiamo ci arrivino dall’esterno. Solo noi. Non male come impegno… Mi sto allenando anch’io. Forse alla fine il pensiero positivo non è altro che riuscire a credere che siamo molto migliori di quello che il più delle volte pensiamo di essere. Come scrittori e come esseri umani. Forse non è proprio una tecnica, ma si può partire da qui.” Paranormale o non paranormale, con lei ha funzionato!

Adesso non ci resta che concentrarci su quanto appreso, magari con l’aiuto di un incenso da associare a Nora: giallo e amabile, come la vaniglia.

Che la Dea vi benedica.

OoO

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