Vendere un libro è il compito più arduo al quale un essere umano possa dedicarsi”, disse Felix Dahn (1834 – 1912), scrittore e giurista tedesco (notare la doppia qualifica, anche nel passato era difficile che qualcuno si guadagnasse da vivere con la narrativa). Reduce da una due giorni a Rivoli, dove ho partecipato – da autrice della Dark Abyss Edizioni – alla terza edizione dell’evento voluto e creato da Claudio Secci e CSU – Collettivo Scrittori Uniti, azzardo un mini-reportage e qualche considerazione sparsa.

LIBRI IN PIAZZA – RIVOLI

Esserci. Non è solo una questione di visibilità. Succede spesso che un autore/un’autrice non possa seguire il proprio romanzo e la propria casa editrice in giro per fiere, contando sul fatto che – comunque – il titolo è lì e, come suol dirsi, il nome gira. Ma il contatto diretto, l’incontro di sguardi, lo scambio di sorrisi, di parole ha un’importanza enorme. Soprattutto ti permette di toccare con mano l’esistenza di lettori e lettrici. Perché sì, esistono, si aggirano, prendono in mano i libri, leggono la quarta, giudicano la copertina e, soprattutto, si illuminano quando viene detto loro: “C’è qui l’autrice”. Se esiste un boost di autostima è tutto in quello sguardo lì. In quel momento non importa che il tuo nome domini le classifiche o sia nella cinquina del premio più ambito. In quel momento, per la persona che hai davanti, tu sei l’artefice di una magia che solo le storie possono rendere reale. Può anche accadere che tu non riesca a convincere all’acquisto. Lo abbiamo detto all’inizio che vendere un libro è difficile. Però ti ascoltano, fanno domande, valutano e ti valutano perché ti riconoscono un ruolo. Tu sei la persona che scrive storie. Non ti chiederanno mai se ti ci guadagni da vivere o se per essere lì ti hanno pagato viaggio, vitto e alloggio più gettone di presenza (per inciso: no e ne parliamo tra poco). Spesso ti riconoscono, anche se non appari mai nelle rubriche tv o nei salotti che contano. Ti riconoscono dalla foto profilo sui social. Magari sono venuti a cercarti espressamente. A volte hanno con sé un libro da farti firmare perché lo hanno ordinato in libreria o acquistato online. Altre se ne escono con frasi come: “Costantini? Sì, sì, ne ho sentito parlare”. E di certo tu non vai a sincerarti se hanno sentito parlare di te o del Costantini (Roberto) veramente famoso. In quel momento te la godi. Sei lì per quello e perfino l’anziano modello umarell che sfila davanti lo stand con le mani dietro la schiena e l’espressione tra lo schifato e il sospettoso per le cover troppo dark ti diverte.

LAURA COSTANTINI E ALESSANDRA MAZZILLI

Compagnia di giro. L’abbiamo sentito dire mille mila volte: “Tutti scrivono, nessuno legge”. Poi però frequenti le fiere dedicate ai libri e incontri autrici e autori che conosci e/o segui sui social e li vedi sempre carichi di acquisti. E no, non sono gadget (non solo almeno, perché alle fiere ci sono sempre dei gadget bellissimi e c’erano anche a Rivoli), ma oggetti con una cover e un tot numero di pagine tutte coperte di scritte. Oggetti che verranno letti proprio come consiglia Stephen King in “On Writing”: con enorme ammirazione o con totale disprezzo. Sì, perché può anche capitare che una trama ti intrighi, una cover ti conquisti, un’autrice/autore ti faccia simpatia e poi ciò che racconta non ti appassioni. Oppure non sia ben scritto. Succede. Un po’ rientra nel gusto (ma se non ami il romance o il giallo o l’horror e compri un testo chiaramente inserito in quei generi poi non puoi lamentarti); un po’ (più spesso di quanto dovrebbe) capisci che c’è improvvisazione, mancanza di professionalità, adesione a mode e modelli pur di dare alle stampe qualcosa. Ma, al netto di questo, io continuo a toccare con mano il fatto che alle fiere, oltre al pubblico che viene a sbirciare pronto a farsi coinvolgere, ci sono gli standisti che saltellano di banchetto in banchetto e si caricano di titoli fregandosene delle centinaia in attesa sugli scaffali di casa.

KATY BLACKSMITH

Gettone di presenza. Tasto dolentissimo e spinoso: di scrittura non si vive. Non in Italia, spesso neanche altrove. Le autrici e gli autori che pagano mutuo e bollette con i proventi dei loro libri sono pochi, pochissimi e spesso associano alla scrittura tutta una serie di attività correlate (articoli, partecipazioni a conferenze, incontri, eventi, salotti televisivi, vendita dei diritti per trasposizioni tv o cinematografiche, sceneggiature, corsi… tanti corsi). Bene. Per tutti gli altri restano le polemiche da social dove, mi capita di leggere, “non rispetti la tua professionalità se non ti fai pagare per presentare il tuo libro o per partecipare a un festival”. Che, sulla carta, può anche essere giusto. Poi bisogna guardare in faccia la realtà. E la realtà è che sono le librerie (molte, non tutte) a chiederti soldi per ospitare una presentazione. E che quando ti invitano a un festival, un evento, una rassegna spesso possono solo contribuire alle spese di viaggio, magari offrirti la cena, raramente anche l’albergo. Però – parlo per me – io sono felice quando mi invitano. Così come sono felice quando posso seguire la Dark Abyss Edizioni in giro per fiere, perfino se è più la spesa che l’impresa.

LE COSPLAYERS ERSILIA RITI E LAURA SANTELLA

Libri in piazza. Le fiere all’aperto sono una scommessa e quest’anno Rivoli ha risparmiato a noi coraggiosi la pioggia, ma non il vento – che ha danneggiato i gazebo e abbattuto roll-up come birilli – né escursioni termiche estreme. All’ombra era gennaio, al sole era luglio quindi piumini e sciarpe convivevano allegramente con T-shirt e canotte. Quando vai in fiera ti stanchi, tanto, mangi come puoi, sei sempre a caccia di una toilette, bevi troppi caffè. Lo sai già prima di partire, perché una certa esperienza ce l’hai, e continui a chiederti: “Ma chi me lo fa fare?”. Però prendi il treno, poi la metropolitana, poi l’autobus (sì, Rivoli è graziosa, ma non comodissima da raggiungere), ti tiri dietro il trolley e cammini tanto, per la gioia del tuo contapassi. Anche se ormai hai i capelli grigi e una certa età (parlo per me) e certi strapazzi te li dovresti pure risparmiare. La magia è che, mentre sei lì, ti dimentichi tutto.

LO STAND DI SIGN OF WICH – GADGET

Saluti, chiacchieri, cerchi di catturare lettori, cerchi di non comprare troppi libri (ma prendi nota e poi riempi l’e-reader di e-book), rispondi alle domande, ti emozioni quando presenti il tuo romanzo nella pagoda centrale. Insomma, ti senti esattamente nel posto giusto. Sì, poi la sconti perché capita che un guasto faccia ritardare di 75 minuti il treno che deve riportarti a Roma, salti la cena e collassi appena varcata al porta di casa. E mentre ti accasci ti capita pure di pensare “mai più”. Dura il tempo di una bella dormita che ti ritempra e cancella la stanchezza. Poi ti riguardi le foto e già non vedi l’ora di partecipare al prossimo evento.

LAURA COSTANTINI (a destra) CON EMANUELA IMINEO (DARK ABYSS) E CLAUDIO SECCI (CSU)

Con questo reportage, comincia la collaborazione di Laura Costantini, giornalista e scrittrice. Di lei, vogliamo presentarvi “Il Mercante di Incubi”, pubblicato con Dark Abyss Edizioni.

Edimburgo, anno 1881. Sulla capitale scozzese imperversano il tipico gelido inverno e un’inspiegabile ondata di suicidi.
Driscoll Farquhar, investigatore privato, viene incaricato di far luce su una di quelle morti da una giovane istitutrice, Cadence Rime.
Le indagini si snodano tra melodie struggenti che gemono nel vento, misteriosi alchimisti e ali nere.
Potrà l’alleanza tra Driscoll, un corvo e un violinista immortale rendere giustizia alle vittime del mercante di incubi?

Per leggere “Il Mercante di Incubi”, di Laura Costantini, fate click QUI.

Il programma della manifestazione.

Collezionisti: la filatelia di Poste Italiane ha portato i pieghevoli di Diabolik, Tex, Mafalda, Braccio di Ferro, Asterix e tantissimi altri personaggi comics che i partecipanti all’evento hanno potuto accaparrarsi con il timbro creato appositamente col logo di Libri in Piazza (datato). Un ricordo unico da collezione. Non solo: sempre timbrate, sono state rese disponibili le cartoline di Poste Italiane ufficiali di Libri in Piazza, con schizzi di D’Onofrio fumetti o Andrea Gatti, o ancora autografate dalle Cosplayers Ersilia Riti e Laura Santella.
Grafici e disegnatori: Andrea Gatti ha esposto un numero incredibile di cartelle e tavole già pronte), improvvisando brevi workshop per insegnare a disegnare dal vivo e in digitale.
Amanti del fantasy: l’Accademia di Galaxy Blades ha presentato il suo spettacolo magico durante la notte bianca.Imperdibili gli spettacoli in pagoda combinati delle cosplayers che si sono esibite attraverso numeri ludici e suggestivi.
Ginnici e palestrofili: momenti di cardio dance e fitness con la troupe di Sally Salynas.
Danza classica e Danze orientali: il team di Accademica Danza e Bellyssime si è esibito in numeri straordinari attraverso interpretazioni diverse del ballo.
Lettori di ogni genere: venti editori e cento autori sono stati disponibili a parlare di libri. Due interi viali di gazebo pieni di novità editoriali.
Amanti dell’ oggettistica, dei gadget e del bijoux: Dragon’s Works e Debora Crepaldi hanno proposto manufatti di altissima qualità a tema.