Titolo: Wife with benefit.
Autore: Cecile Bertod.
Pagine: 256.
Prezzo: euro 2,68 (ebook).
Venduto da Amazon Media EU
S.à r.l.
-Ah, questa è fantastica!- sbotto. -E tu credi davvero
che me ne importi qualcosa? Beh, mi spiace, ma il mondo non gira sempre intorno
a te. Questa non è Garden House e non ci sono stuoli di servitori pronti ad
obbedirti. Per quanto mi riguarda puoi pure dire addio alla tua dannata tenuta,
perché non intendo sprecare neanche una briciola del mio tempo dietro un
ragazzino viziato cresciuto nella convinzione che tutto gli sia dovuto. Avresti
fatto meglio a mostrarmi un minimo di rispetto, perché adesso tutto quello che
ti resta è il tuo disprezzo e la foto stampata della mia mano che apre quella
porta e te la sbatte in faccia esclamando “Benvenuto nel mondo reale!”- gli
urlo in faccia, sentendomi pervadere da una corroborante ventata di puro
benessere. Thomas non reagisce. Non subito. Si prende qualche secondo per
esaminarmi, poi sospira debolmente e si avvicina a me con passi lenti ed un
atteggiamento indecifrabile. Senza staccare i suoi occhi dai miei mi raggiunge
e, inaspettatamente, mi sfiora una guancia con il dorso di una mano, indugiando
sulle mie labbra prima di sussurrarmi con voce suadente -Temo di doverti
ricordare che hai appena siglato un accordo che ti vincola a Garden House per i
prossimi sei mesi, pena il risarcimento complessivo del valore della tenuta.
Avresti fatto meglio a leggere con più attenzione il contratto, perché adesso
tutto quello che ti resta è la tua indignazione e la foto stampata della mia
mano che apre quella porta, ti consiglia caldamente di andare e te la richiude
alle spalle esclamando “Benvenuta nel mondo reale!”-

Scrive Cecile (Cécile?) Bertod:
Per mia fortuna non sono nè (né) famosa, né (né) ingranaggio cardine della nostra produzione letteraria, così posso
permettermi di pubblicare anche cazzate immani, di sperimentare senza il peso
angosciante dell’onta pubblica.”
La storiella è esile, già
letta diverse volte, anche con collocazioni temporali ottocentesche. Fatica a
prendere quota, con momenti troppo lenti ed altri eccessivamente concitati: una
specie di otto volante. Il finale… ecco, ho pensato che qualche anima malvagia
avesse tagliato una decina di pagine. Perché il finale è striminzito, tirato
via, quasi inesistente.
I personaggi. Lei sembra una
tonta che capisce assai poco e quel poco lo dimentica / confonde. Lui è noioso,
perfettino. Per fortuna, bello e ricco. Ecco, di solito, riesco ad amare o a
odiare i protagonisti di un romanzo. Non rimango mai indifferente. E invece, in
questo caso, di Sandy & Thomas non m’importa proprio niente. Ed è un
peccato, perché visibilmente l’autrice cerca di renderli adorabili, divertenti,
simpatici. Colpa mia, senza dubbio. Sono una vecchia zitella senza cuore.
Ho trovato diversi errori,
anche di ortografia e lessico. Tanto che mi sono detta: “Ma questi (la Casa
Editrice) hanno usato google per tradurre Wife
with benefit
?” Perché Cecile (Cécile?) Bertod mi sembrava un nome francese.
E quindi, giù anatemi sul traduttore-traditore.
Anime misericordiose hanno
fatto cadere dall’empireo dei bene informati una notizia che ha portato
tristezza e rammarico nel mio orticello. Cecile (Cécile?) Bertod è
italianissima e quindi  non posso
prendermela con quel fantomatico traduttore, né con la Casa Editrice. È tutta
(si fa per dire) farina del sacco della nostra autrice.
Congiuntivi a piovere, anche
quando non sono necessari / opportuni. Addirittura un’acca che precipita dal cielo
e cade a sproposito. Refusi? Quanti ne volete. Termini ripetuti? Idem.
Insomma, fra la storiella non
proprio originale, un finale mutilato e gli errori di cui sopra, devo dire che
questo primo approccio con la prosa di Cecile (Cécile?) Bertod non è stato
felice.
Due stelline, con molta
simpatia. E tanti auguri.