Io sono Darty è il mio libro del cuore poiché in esso narro di un percorso esistenziale con il mio compagno di vita di nome Darty. Questo meraviglioso gatto ha compiuto undici anni nel mese di febbraio ed è fiero di come li porta. Certo, è un po’ ingrassato, sonnecchia più di un tempo, ma continua a occuparsi di me in modo egregio. Inserisco qui sotto la prefazione del dott. Marino Parolin, veterinario, e due estratti del libro.
Il volume è dedicato agli amanti dei gatti, ma vuole conquistare anche chi nutre qualche riserva nei loro confronti, poichè rappresenta in modo reale quanto possa essere piena d’amore la vita con un gatto. Se poi è speciale come il mio Darty, saprete come si può arricchire una vita. Complicità, allegria, compagnia, ma anche sicurezza: questo è quanto ti sa donare un gatto. Certo, ci sono anche impegni, che sono ampiamente compensati dal piacere di avere a fianco un fidato amico.
Scrivere la prefazione di un libro significa presentare al lettore un’opera di un autore il cui pensiero è frutto di una riflessione personale contenente un messaggio per il lettore. Chi la scrive, quindi, ha il compito arduo di esprimere la positività del contenuto, cercando di motivarla e avvalorarne l’interesse. Quando poi chi la richiede è uno specialista del settore supportato da uno spessore anche intellettuale, allora il compito è ancora più impegnativo.
Desidero sottolineare che questo testo è permeato dall’amore della scrittrice non solo per il suo gatto, ma per tutti gli amici animali. Vergani riesce a trasmettere le sensazioni che prova e i lettori si immedesimano nel suo vissuto ritrovando una parte di loro stessi. Il concetto dell’essere gatto come creatura meravigliosa e vivente è ormai consolidato, come pure l’essenza della spiritualità che domina il suo comportamento affascinante.
Fra gli episodi nella mia quotidiana pratica, ne cito a esempio uno che è accaduto all’inizio della professione, in cui i supporti anche diagnostici nel nostro settore erano carenti per non dire sconosciuti, e la cura era affidata alla esclusiva raccolta anamnestica e all’esperienza clinica. Venne portato alla mia attenzione un gatto nero da un signore che mi manifestava una percepibile preoccupazione, oltre alla normale richiesta del caso. Ne chiesi la motivazione, visto che il gatto era affetto da una sindrome respiratoria a carattere febbrile, curabile con una terapia antibiotica. Mi rispose che suo figlio piccolo soffriva d’insonnia e gli era stato consigliato di affiancargli un gatto. Da quel giorno il figlio non solo aveva riacquistato il sonno, ma i suoi comportamenti erano divenuti meno ansiosi.
Il gatto quindi era la farmacologia più efficace e costante, eliminando ciò che la farmacopea prescriveva nel caso specifico. Ecco, io penso spesso a questo episodio e lo cito ai miei colleghi in ambulatorio. Il gatto, questo essere vivente che ci guarda immobile quasi ci giudicasse nei nostri atteggiamenti e che procede con dei movimenti felpati quasi impercettibili, occupa spazi infiniti nella nostra vita quotidiana. La sua presenza stimola la nostra riflessione sui suoi pensieri distogliendoci dai nostri momenti difficili.
Si giustifica così la sua mistica figura rispetto alla divinizzazione nei secoli della vita dell’uomo.
Anche in questo il gatto è un vero capolavoro dell’esistenza come lo definì Leonardo da Vinci.
Vergani celebra egregiamente il suo Darty, il cui carattere prende forma nelle pagine intense da leggere tutte d’un fiato.
Dott. Marino Parolin, medico veterinario
Titolo: Io sono Darty.
Autrice: Chiara Vergani.
Genere: Romanzo contemporaneo.
Editore: Brè Edizioni.
Prezzo: euro 2,99 (eBook); euro 11,00 (copertina flessibile).
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Due estratti…
In realtà Darty è molto selettivo, infatti non gli interessano tutti gli oggetti, ma in particolare quelli miei personali: burro cacao per le labbra, pinzette e forbicine, sacchetto dei bigodini, quadretto della Madonna, penne, matite, foglietti con appunti… da sempre devo fare la massima attenzione perché sparisce tutto sotto al divano oppure si mangia il cellofan e poi sta male. Quando ripenso alla nostra vita insieme mi commuovo. È stato un percorso fatto di alti e bassi sotto molti punti di vista. Spesso Darty e io abbiamo litigato per le sue intemperanze, ha un carattere tosto, non me ne fa passare una liscia. Devo eseguire ogni cosa come desidera lui, altrimenti sono guai: finge di non vedermi, se ne sta rintanato sotto al letto o escogita qualche nuovo nascondiglio, non si fa accarezzare. Ogni tanto ha delle crisi che definirei da grande felino, morde all’improvviso con tutta la forza che ha. Questo fatto di mordere l’ha avuto da subito, tanto che chiesi alla veterinaria quale fosse il problema e come poterlo risolvere. Mi rispose che succede quando un gattino viene staccato dalla mamma troppo presto e quindi lei non fa a tempo a insegnargli come comportarsi, ovvero a non stringere troppo i denti. Così tuttora, anche oggi che Darty ha nove anni e mezzo, spesso morde, lo fa all’improvviso, anche durante il momento dedicato alle coccole. A volte si tratta di morsetti affettuosi, altre invece se non tolgo in fretta il braccio o la mano, mi trovo la pelle traforata. Ho sottoposto il mio amico a psicoterapia “gattesca”, gli ho fatto il percorso di maternage con molto amore e rispetto da parte mia, per cercare di insegnargli a non mordere e a non lasciarsi trasportare completamente dall’istinto felino. Devo dire che un qualche risultato l’ho ottenuto, nel senso che morde meno spesso, cioè sì ogni giorno, ma non per ventiquattr’ore. Questo processo svolto insieme ci ha uniti, tanto che negli anni siamo diventati inseparabili.
…
Oltre a mordere, ogni tanto D’Artagnan fa il “cavallo”. Questa suggestione è stata coniata da mia madre, gattara doc. Quando un gatto impenna la coda, arriccia il pelo, procede di fianco e con le zampe sembra descrivere il tragitto di un cavallo, ecco allora sta giocando. Diciamo che il mio gatto lo fa seriamente, nel senso che se non mi tolgo dalla sua portata, mi aggredisce, ferendomi le caviglie. Per il resto dorme, mangia, torna a sonnecchiare. A volte va a trovare sua sorella Geltrude, la meravigliosa tartaruga, intelligentissima e con carattere forte e deciso. Lei soggiorna in un grande lavabo in pietra, più grande di un acquario e lì è felice. Darty si aggira sul bordo, si accuccia per bere l’acqua e sta in equilibrio precario per qualche minuto, fino ad ora non è mai caduto, odia l’acqua. Da piccolo stava molto vicino a Geltrude, la toccava con la zampa, voleva giocare con lei, poi crescendo, ha preferito dedicarsi all’ozio. Geltrude è attentissima a tutto ciò che le gira intorno, quando ci avviciniamo ci osserva con quei suoi occhietti vispi, riconosce la mia voce e anche le intemperanze di suo fratello gatto.
Inizialmente ricordo che Darty amava dormire ai piedi del letto di Alessandro e lo seguiva ovunque, lui studiava e quindi era più a casa di me. Poi mio figlio ha iniziato a trascorrere il weekend ospite dei genitori della sua ragazza e Darty allora si è spostato nel mio letto. Non ne volevo sapere, ero ancora nella fase della non accettazione completa, o meglio cercavo di non lasciarmi prevaricare. Volevo mantenere un minimo di privacy a casa mia, almeno nella mia camera da letto. Più mi chiudevo dentro, più quella porta invalicabile è diventata per Darty una sfida: più io chiudevo, più lui grattava con tutta la forza che aveva. Era una prova dura per entrambi. Siamo andati avanti credo per un paio d’anni in questo modo. Mio figlio mi diceva: “Ma mamma apri ’sta porta.”
“Non voglio peli di gatto nel mio letto.”
Appena cambiavo le lenzuola, trovavo la palla di pelo sul cuscino, se ne stava lì osservandomi fiero, come a dire “Hai visto che te l’ho fatta!” Ebbene lui approfittava di ogni mio momento di distrazione per infilarsi in camera mia.
Chiara Vergani, scrittrice, pedagogista, formatrice sulle problematiche del bullismo, specializzata in criminologia e tutela del minore. Tiene conferenze in tutta Italia, interviene in molti programmi televisivi e radiofonici, collabora con diverse testate giornalistiche. Ha pubblicato Lo scacco rosso. Storie di bullismo (2016); Mai più paura. Il bullismo spiegato a tutti (2018); Il mondo si è fermato. Non voglio scendere (2019); Le voci della verità (2020); Il sole nascosto (2021); Libere dall’inferno (2022); Per Brè Edizioni: Bipolari in bilico e Professione docente (2022). Per il progetto “A scuola con noi” dedicato al popolo ucraino ha scritto i seguenti ebook: Vocabolario illustrato − A scuola con noi, Le regole facilitate della lingua italiana, Per la pace, Un carrellino per tutti, (2022).
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