“Di’ un po’, Fra, ti piacciono le rosse?” Nel dirlo, James
diede una gomitata a Mario.
“Le birre? Fate voi, per me va bene anche una chiara, ma
una sola, fra poco andiamo.”
I suoi amici scoppiarono a ridere e Francesco non poté
evitare di unirsi a loro. “Che ho detto?”

“Zuccone, intendevo le donne. Ti piacciono rosse di capelli?”

Titolo: Un cuore ovale.
Autore: Miriam Tocci.
Editore: Rizzoli, Collana
YouFeel, 23 luglio 2014.
Genere: rosa contemporaneo
(Amore + Rugby).
Prezzo: euro 2,49 (ebook).
La mia valutazione: quattro stelline.
Quel Principe di azzurro aveva la maglia.
Con un matrimonio fallito alle spalle e un presente
precario fatto di mille lavori per sbarcare il lunario, Serena non ha una vita
facile. Ma le ferite del passato non hanno cancellato il suo grande sogno:
ristrutturare il vecchio casale di famiglia e aprire un’attività tutta sua in
mezzo alla natura. Con tutti questi pensieri per la testa, non c’è tempo da
perdere in flirt: così quando al pub in cui lavora incontra Francesco,
giocatore della nazionale italiana di rugby, non fa caso alle sue attenzioni.
Quello che non può immaginare è che nel giro di poche ore lo rivedrà. E non al
pub, ma in una clinica veterinaria dove lei opera come assistente e dove
Francesco porta una cagnolina ferita, raccolta sul ciglio della strada. Serena
non è immune al fascino del bel rugbista e rivederlo in veste di salvatore di
animali lo rende ancora più attraente ai suoi occhi. Con tutte le donne che
girano intorno ai campioni, è convinta di non avere speranze. Invece Francesco
da quella sera non ha in testa altra meta… Una romantica, tenera, emozionante
partita a due da gustare anche dopo il Terzo Tempo.

Amore + rugby = Babette va
nel… pallone. Rigorosamente ovale.
Reduce dalle amarezze del Sei
Nazioni, niente di meglio  per il mio animo esacerbato che leggere questo romance in cui Francesco, rugbysta
alle prese con il famoso Torneo, se non porta a casa la coppa, va in meta con
Serena, la donna dei suoi sogni.
Una storia pulita e semplice,
anche se Miriam Tocci tratta argomenti di tutto rispetto, quali la violenza
domestica. Lo fa con penna sensibile, con un linguaggio scarno, senza
sensazionalismi e, proprio per questa sorta di pudore, ancora più incisivo.
Una storia d’amore con molti
inciampi: lo sport, che trascina qua e là per il mondo il famoso rugbysta; il
lavoro, anzi i TRE lavori di Serena, che non le lasciano nemmeno il tempo per
respirare. Una modella bellissima e stupidissima (che soddisfazione: allora è
vero, quelle troppo belle sono oche! Noi bruttine tiriamo un sospiro di
contentezza) che mette i bastoni fra le ruote.
Lieto fine garantito: in
amore, nello sport, nel bellissimo ristorante che Serena potrà finalmente
aprire. Ci si arriva per gradi. Amore tanto, sesso un po’ pochino, appena
accennato. Per una vecchietta assatanata significa stare a dieta… spero che i
prossimi romance (James!) daranno una bella svegliata all’estro di Miriam.
Leggetelo, anche se non
capite niente di rugby. È una storia che fa bene al cuore. Anche se non è ovale.
Leggete qui l’intervista a Miriam: