Primo giorno di navigazione
1 gennaio 1900, al largo della Costa
Orientale degli Stati Uniti
“Mr Benton, l’accompagno al suo posto al
tavolo del comandante.”
Con un piccolo cenno di ringraziamento,
Ken seguì lo steward nella sfarzosa sala da pranzo dell’
Oceanic II, tutta marmi, specchi e lampadari di cristallo, sino al tavolo
centrale imbandito con una tale quantità di bicchieri e posate da mettere
probabilmente in soggezione più di un commensale. Durante la traversata avrebbe
diviso i pasti con il comandante, Mr Cameron, il suo vice, il medico di bordo e
una ventina di passeggeri di prima classe, considerati, per varie ragioni a lui
poco comprensibili,
importanti.



Titolo: Un
amore di inizio secolo – La traversata.
Autore:
Viviana Giorgi.
Genere: rosa
storico.
Editore: Emma
Books.
Prezzo: euro 1,99. Prezzo speciale.
La mia valutazione: cinque stelline.
Primo gennaio 1900. L’Oceanic II, il più moderno e lussuoso
transatlantico del mondo, salpa da New York alla volta di Liverpool. È un
piccolo mondo galleggiante dove, tra burrasche, feste in maschera e fiabe che
ritornano, tutto può accadere. Anche di incontrare il vero amore. Chissà se
accadrà a Ken Benton, ambito scapolo di New York in viaggio verso il Vecchio
Continente per dimenticare una storia finita male. O a Priscilla Talbott, la
misteriosa bibliotecaria di bordo che si esprime come una lady e di cui nessuno
conosce il passato. Ma il nuovo secolo in fondo è appena cominciato, e la
parola speranza è sulla bocca di tutti.

Il romanzo breve Un amore di
inizio secolo – La traversata inizia dove Un amore di
fine secolo terminava ed è dedicato a Ken Benton, uno
dei protagonisti più amati dalle lettrici del precedente capitolo. Ma attenzione:
la storia di Ken comincia sull’Oceanic, ma non è sull’Atlantico che
si concluderà. Poi non dite che non ve l’avevamo detto…
Diciamola
tutta: Ken Benton era rimasto nel nostro cuore, alla fine di “Un amore di fine
secolo”, e non avremmo potuto augurargli –per guarire dalla delusione amorosa-
che un bel viaggio per mare. Magari a bordo di uno di quei transatlantici
veloci e sicuri (no, non è il Titanic, la nave si chiama Oceanic II) che, in
pochi giorni, raggiungevano l’Europa.
Ken Benton si
ritrova così mescolato ai passeggeri di prima classe, che organizzano con
spensieratezza serate danzanti, oppure una caccia al tesoro. Tutti passatempi
che il nostro aborre. Anche perché, essendo uno scapolo, si è accorto che vige
anche nel 1900 la regola di Jane Austen: “It is a truth universally
acknowledged, that a single man in possession of a good fortune, must be in
want of a wife.” (*)
Lui, in
verità, pensava di averla trovata la moglie dei suoi sogni, ma Camille ha
pensato bene di rompere il fidanzamento. Ed ecco il cuore spezzato e la
necessità di frapporre un oceano fra sé e la donna amata.
Tutto qui,
direte voi? Vi vedo inferocite dai lunghi mesi trascorsi ad aspettare il
seguito di “Un amore di fine secolo”. Tranquille, questo romanzo breve ci porta
attraverso l’Atlantico e ci fa conoscere la bibliotecaria della nave.
Cominciate a drizzare le orecchie? A sventolare la coda? Già, Viviana Giorgi fa
sì che Ken incontri Priscilla Talbott, una deliziosa donna in fuga da un marito
brutale. La sinossi vi ha avvertite, vero, che la storia comincia qui ma finirà
nel prossimo romanzo? Perché non voglio rimproveri, rimbrotti e reprimende.
Sappiatelo. Qui non si conclude ancora la vicenda dei due protagonisti (oh,
cielo, ci sarebbe un bacio da togliere il fiato solo a leggerlo), perché questo
romanzo è uno stuzzicante antipasto. Che ci permette di attendere con meno
ansia il seguito e il lieto fine cui hanno diritto Ken e Priscilla. E anche
noi.
Che posso dire
dello stile di Viviana Giorgi? E della cura con cui si documenta? Che ne vorrei
tante di autrici come lei, che sa fin dalla prima pagina afferrare il lettore e
portarlo in un mondo rosa che più rosa non si può.
(*) è verità universalmente riconosciuta che un uomo celibe e in possesso di un solido patrimonio debba essere in cerca di moglie. Orgoglio e Pregiudizio, Jane Austen (RLI).
Ex giornalista, milanese, amante dei
bassotti e dei gatti rossi, Viviana Giorgi scrive per lo più commedie
romantiche contemporanee, più speziate che sfumate, con eroine decise, ma un
po’ imbranate e non certo sofisticate, ed eroi gloriosamente da sballo. Tra una
romantic comedy e l’altra, ogni tanto si lascia tentare anche dal lato più
sorridente e vivace del romance storico, suo primo indimenticato amore. Il
lieto fine per Viviana Giorgi? Obbligatorio e altamente glicemico, sia che la
sua eroina vesta in jeans o in stile impero. Perché, come ripete spesso: se si
deve sognare, meglio farlo alla grande, no?
Viviana Giorgi
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