Persian Arabesques, edito dalla Pathos Edizioni Srl di Torino (LINK per acquistarlo), presenta una pagina inedita della storia della diplomazia russa raccontata da un suo brillante protagonista, Ivan J. Korostovetz (1862-1933), così come viene definito dal ricercatore russo Pavel N. Dudin (“one of its brightest representatives”). Egli, a seguito dei successi ottenuti in Cina, con il Trattato di Pace di Portsmouth e con l’accordo di amicizia Russo-Mongolo, narra in dettaglio gli ultimi eventi della sua carriera diplomatica (1913-1918), prima di andare in esilio per non essere imprigionato, riferendosi principalmente al periodo di permanenza in Persia quale Ministro Plenipotenziario Russo (1913-1915), ma non solo.

                                      La famiglia di Ivan Korostovetz e una sorella

Il testo, oltre ad essere considerato un importante documento storico in quanto classificato quale fonte primaria d’informazione dell’epoca, é di gradevole e interessante lettura in quanto descrive non solo le attività e gli eventi politici del tempo, ma anche i costumi e le usanze locali di varia natura. Korostovetz spazia dalla storia del paese alla geografia includendo delle pennellate sulle religioni regionali e sulla letteratura bizantino-persiana.
L’opera gode della brillante introduzione del  Professor Ph.D.Nugzar K. Ter-Oganov (specialista delle relazioni russo-iraniane dal XVIII al XX secolo. Vedi sotto la biografia, N.d.r.) il quale, dopo aver tracciato il profilo del diplomatico, aver inserito le memorie nel contesto storico e analizzato il contenuto, termina così la lettura dello scritto:
“Concludendo l’analisi delle memorie, si può notare che esse rappresentano una delle migliori fonti per lo studio delle relazioni russo-persiane e anglo-russe in Persia durante gli anni più drammatici della prima guerra mondiale.
In “Persian Arabesques” l’autore rivela pienamente i meccanismi della politica estera della Russia imperiale in Persia, così come il quadro delle contraddizioni anglo-russe in quel paese. Confrontando la politica dello zarismo con quella della Russia sovietica in Persia, l’autore giunge alla conclusione che la politica sovietica, in sostanza, era una continuazione della politica della Russia monarchica solo sotto un nuovo schermo ideologico.
Per il suo interessante e ricco contenuto e per l’affidabilità delle informazioni in esso contenute, le memorie di Korostovetz “Persian Arabesques” hanno senza dubbio il valore di una fonte primaria e, pertanto, saranno interessanti non solo per gli specialisti che studiano la storia della diplomazia russa, ma anche per coloro che sono impegnati nel campo degli studi iraniani, così come per una vasta gamma di lettori curiosi.”

                                                   Legazione russa a Teheran, 1913

Nugzar K. Ter-Oganov, Ph.D., storico orientalista, è autore di sei monografie e più di novanta articoli scientifici.
Nato a Tbilisi nel 1947, tra il 1965 e il 1970 ha studiato all’Università Statale di Tbilisi presso la Facoltà di Studi Orientali. Dopo la laurea, ha trascorso quasi due decenni presso l’Istituto di Studi Orientali dell’Accademia Georgiana delle Scienze, prima come ricercatore, poi come ricercatore senior.
Nel 1999 è emigrato con la sua famiglia in Israele, dove nel 2003-2006 è stato impegnato in ricerche sulla storia degli ebrei georgiani presso l’Istituto Ben-Zvi (Gerusalemme). Dal 2006 al 2016 ha lavorato presso l’Alliance Center for Iranian Studies, Università di Tel Aviv, come Senior Research Fellow. Il suo principale campo di ricerca è la storia militare di Qajar Iran e le relazioni russo-iraniane dal XVIII al XX secolo. Il suo libro più recente (2015) è From the History of Intelligence of the Staff of the Caucasian Military District in Turkey and Iran (1870-1918).