Titolo: Scarlett – domani è un altro giorno.
Autore: Didì Chisel.
Genere: Love & Pepper.
Editore: Delos Digital – Senza Sfumature.
Pagine: 49.
Prezzo: euro 1,99 (e-book).
La mia valutazione: due stelline e mezzo.
Rossella,
trentacinquenne che colleziona fallimenti in amore, a una festa incontra suo
cugino Max, che è diventato un divo dei telefilm americani ed è in Italia per
girare alcune puntate. Ne nasce una storia di sottomissione/dominio fino a
quando tutto ciò per Rossella – o “Scarlett,” come la chiama lui –
diventa veramente troppo, e soprattutto quando lei capisce che non c’è e non
c’è mai stato margine per una vera storia d’amore.
 


Ecco, sì. 
Sono
diventata come materia duttile e malleabile in un gioco delle parti, 
nella sua
sete insaziabile di novità e di cambiamento.
Sono qui. 
E aspetto. 
Ancora una volta.
Credo che la storia di Scarlett non finisca qui, ma che continuerà con un altro racconto e
si concluderà felicemente. Sono un’affamata di happy end e qui l’unica fine
felice è la riconquistata dignità di Rossella, o Scarlett, come la chiama il
cugino Max, unico caso (no, c’è stato anche il protagonista di “Tutte le volte
che vuoi”, è vero) di maschio bellissimo e odioso. Oh dea, non è nemmeno colpa
sua, diciamolo subito: lui è fatto così e non ha intenzione di cambiare. È la
povera Rossella / Scarlett che si “fa i film in testa”, come si dice a Roma e s’illude
che quella storia a tempo di dominanza e sottomissione possa sfociare in amore
vero e duraturo. Già Rossella: piantata dal grande amore della sua vita e in
balìa di emozioni, rimorsi e rancori, ha solo una cagnetta che l’ama veramente.
Ci sarebbe anche il veterinario (classica occasione mancata), ma qui siamo nel campo del
possibile-probabile-mi piacerebbe-però… ecco perché dico che Didì Chisel ha sicuramente un secondo
racconto nel cassetto!
Segnalo un po’ di refusi che un editing accurato avrebbe eliminato. 
Didì
Chisel, 40 anni, nata in Inghilterra da padre inglese e madre italiana, è
venuta in Italia da bambina presso la famiglia materna. La lettura ha
accompagnato tutta la sua vita e così il sole e il mare del sud Italia.
Casalinga, dopo le gioie della maternità, allentate un po’ le maglie dei doveri
familiari, è riuscita a crearsi quella “stanza tutta per sé” di cui
parlava Virginia Wolf. Si è cimentata in vari generi, dal noir al pulp, con
qualche soddisfazione, ma ha anche un romanzo mainstream nel cassetto.
Affascinata da maestri come Nabokov o Bevilacqua, ha pensato a una chiave
femminile di lettura dell’erotismo che ha già un consolidato filone straniero e
qualche nome italiano, rispetto ai quali sente di collocarsi giusto nel mezzo,
come stile e sensibilità.