Laurie Halse Andersen: Wintergirls
Così leggere da bucare le nuvole
Giunti Editore, Collana Tascabili Giunti
Lia e Cassie sono amiche dall’infanzia, ragazze congelate nei loro fragili corpi, in competizione in un’assurda gara mortale per stabilire chi tra loro sarà la più magra. Lia conta maniacalmente le calorie di tutto quello che mangia e di notte quando i suoi non la vedono si sfinisce di ginnastica per bruciare i grassi. Le poche volte che mangia, cerca di ingerire cose che la feriscono, come cibi ultrapiccanti, in modo da ”punirsi” per aver mangiato. Si ingozza d’acqua per ingannare la bilancia nei giorni in cui la pesano. Quando eccede nel cibo ricorre ai lassativi e passa il tempo a leggere i blog di ragazze con disturbi alimentari che si sostengono a vicenda. Nel suo libro più toccante e poetico dopo ”Speak”, finalista al National Book Award, l’autrice di best seller L. H. Anderson esplora l’impressionante discesa di una ragazza nel vortice dell’anoressia.
Una lettura istruttiva per chi di anoressia non capisce molto, un viale dei ricordi per chi invece ci è passato.
L’autrice, con uno stile ipnotico dà prova di aver studiato, di aver indagato, di aver captato del problema le essenze principali. Non sono le uniche, certo, e la tematica racchiude e comprende così tante sfaccettature che la depressione scatenante assume i caratteri di un mostro a cento teste, ma in questa storia, in questa trama, le motivazioni e i fattori sono ben resi. E il messaggio chiaro e tondo, che in fondo chiunque sia passato per l’inferno sa, è che se non si ha la voglia di guarire nessuno – e non difficilmente, ma proprio nessuno – potrà e avrà la capacità di convincerti a farlo.
Cinque stelline.
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