Titolo: SUBSTANTIA.
Autore: Simone Pinna.
Editore: Eremon.
Genere: fanta-horror.
Prezzo: euro 2,99 (eBook); euro 16,90 (cartaceo).
Anno 1979, nel laboratorio di una città sconosciuta, giace apparentemente senza vita il piccolo Anton, sdraiato su un lettino ospedaliero. Un tumore lo sta lentamente consumando e la sua unica possibilità di sopravvivere risiede in una sostanza sperimentale. Il viscoso liquido nero si muove lento nelle vene, al suo capezzale una donna gli stringe teneramente la mano, piangendo.
Anno 2040. Un uomo è stato privato di tutto. Hanno annebbiato la sua coscienza e spento ogni sogno che un essere umano desidera veder realizzato per sé e la sua famiglia. Ha appena appreso di essere una cavia e, l’ira che matura nel suo animo da tempo, cede il passo alla rassegnazione. Solo quella strana sostanza nera può salvarlo. O ucciderlo.
Cosa accomuna due vite così lontane nel tempo, Quale intreccio le lega? Un thriller mozzafiato dove l’unica certezza va cercata nel buio, nel nero profondo di quel liquido così ambito. La Substantia.
Non so se qualcuno di voi ricorda il bel racconto di Isaac Asimov “Razza di deficienti”. Penso che l’autore di SUBSTANTIA lo avesse ben presente quando si è accinto a scrivere il suo romanzo. Nel racconto di Asimov, Naron, il protagonista, aveva due libri: uno molto grande dove annotava le razze della galassia che si sarebbero estinte per l’incapacità di evolversi e uno molto piccolo nel quale prendeva nota di quelle creature intelligenti che si sarebbero salvate. “Razza di deficienti” sono le parole con cui egli liquida gli abitanti del pianeta Terra, colpevoli di aver scoperto l’energia termonucleare, ma di usarla per scopi insani.
Nel romanzo di Simone Pinna, è il 1959 quando un UFO viene abbattuto nel deserto. Insieme ai comandi militari c’è anche uno scienziato, il professor Ramiro Asimov, chiamato a indagare sull’astronave aliena che racchiude una sostanza potentissima: la substantia, appunto. Questa materia sconosciuta possiede qualità straordinarie: è capace di fondersi con le cellule del corpo umano guarendole e, addirittura, rigenerandole. Può anche riportare in vita i morti. La storia qui incontra uno dei miti più potenti della nostra letteratura: quello di Frankenstein. Come il personaggio di Mary Shelley, il dottor Asimov userà la sostanza miracolosa per creare il suo uomo ideale e per resuscitare i defunti.
Iniziano così, nei laboratori segreti di un governo sovranazionale, una serie di esperimenti atti a creare l’uomo perfetto, invincibile e indistruttibile, e a ridare vita ai morti. Per portare avanti i propri esperimenti, il dottor Asimov e i governi del pianeta Terra agiscono senza nessuno scrupolo morale: uccidendo, ingannando, usando cavie umane.
Mentre gli alieni, ai quali la substantia apparteneva, abbandonano la Terra, disgustati dalla stupidità e dalla cattiveria umana, i due esperimenti di maggior successo, Anton e Massimo, a oltre sessant’anni di distanza l’uno dall’altro, diventeranno tanto forti da ribellarsi al loro padrone e da combatterlo.
Il romanzo è a struttura circolare, nel senso che termina nel punto in cui è iniziato, e presenta numerose retrospezioni, salti nel tempo e mutamenti del punto di vista. La storia dura oltre cento anni e, al suo interno, si succedono numerose situazioni e numerosi personaggi. I protagonisti sono due, Anton e Massimo, come già vi ho detto, mentre l’antagonista è il terribile dottor Asimov, lo scienziato pazzo e cattivo che, privo di ogni scrupolo morale, si lancia nei più folli esperimenti, incurante di ogni conseguenza.
Non nego che il testo mi abbia intrigato e che, una volta che l’ho iniziato, non sia più riuscita a lasciarlo fino a che non ne ho terminato la lettura. Si tratta, infatti, di un romanzo interessante, che contiene un profondo insegnamento morale. Lo stesso di “Razza di deficienti”, suppongo. Avrei qualcosa da dire, però, riguardo alla sua struttura che, così come si presenta, risulta di difficile lettura e, a volte, di difficile comprensione.
I numerosi salti nel tempo e nello spazio, i cambi di personaggi e di punto di vista, spesso spiazzano il lettore e lo costringono a tornare sui suoi passi per capire dove si trovi. Ẻ vero che poi l’autore spiega tutto, però, leggendo, io ho avuto questa impressione. In alcuni brani, come per esempio la presentazione dell’alieno a reti unificate (pagg. 36-39), irrompe all’improvviso un punto di vista diverso da quello di Massimo che guarda la televisione e io non so di chi sia. Lo capirò alla fine, ma sul momento ne rimango spiazzata. E sono una lettrice esperta, appassionata e di lungo corso.
Quindi penso che il testo dovrebbe essere migliorato, almeno nelle prime 50/60 pagine. Consiglierei poi una rilettura che elimini alcuni refusi (certi “se” pronome privi di accento gridano vendetta). Ripeto, la narrazione è intrigante e le illustrazioni sono molto belle, ma non sempre condivido la struttura della storia.
Quattro stelline di incoraggiamento, tenuto anche conto che si tratta di una storia difficile da raccontare.
OoO
Macrina Mirti ha pubblicato romanzi storici e horror, divertendosi con gli uni e gli altri. E avvincendo i lettori con le sue storie. Potete trovare le sue opere QUI.
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