Cominciamo male, se andiamo a spulciare sul web! Percentuale di utenti cui è piaciuta la serie: 70%. Un po’ bassina, se consideriamo il costo spropositato di ciascun episodio.

Continuiamo.

“La prima stagione di Rings of Power non ha rispettato le aspettative, anzi”, dice Diego Castelli di SerialMinds. “… non posso nemmeno fingere che la mezza delusione provata con i primi due episodi (non stiamo a ripetere, trovate tutto a questo link) non sia stata stata confermata e addirittura potenziata da quelli successivi, fino a un finale che in qualche modo è riuscito a trovare una mezza quadra, almeno su alcune questioni, non cancellando però il giudizio complessivo: la prima stagione di Rings of Power è una poderosa delusione…”

Ecco la trama consegnata dagli Amazon Studios alla posterità: Questo dramma epico è ambientato migliaia di anni prima degli eventi di J.R.R. Tolkien’s Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli, e riporterà gli spettatori in un’epoca in cui grandi poteri sono stati forgiati, regni sono saliti alla gloria e sono caduti in rovina, eroi improbabili sono stati messi alla prova, la speranza è appesa ai fili più sottili e il più grande cattivo che sia mai uscito dalla penna di Tolkien minacciava di coprire tutto il mondo nell’oscurità. Iniziando in un periodo di relativa pace, la serie segue un cast corale di personaggi, sia familiari che nuovi, mentre affrontano il tanto temuto riemergere del male nella Terra di Mezzo. Dalle profondità più oscure delle Montagne Nebbiose, alle maestose foreste della capitale degli elfi di Lindon, al regno mozzafiato dell’isola di Númenor, fino ai confini più remoti della mappa, questi regni e personaggi si ritaglieranno eredità che vivranno a lungo se ne sono andati.

Ed ecco il parere di Isabella Vinci.

Qualcuno ha finito The Rings of Power?
Io sì e ho un estremo bisogno di sapere se davvero c’è un universale parere sulla serie più costosa di tutti i tempi.
Non voglio fare spoiler per chi ancora non l’ha vista e ha intenzione di farlo, ma la mia opinione è: potevano fare mille volte meglio.
Ai primi 4/5 episodi mi sono addormentata di continuo, ma era un po’ come le serie di Beautiful che se ti perdi due anni e ci ritorni per caso dopo parecchio, riesci a seguire la trama perché tanto lì stanno ancora.
Non mi sono pesati i cambi dal canone tolkeniano, però ci sono troppe cose che potevano essere sviluppate meglio.
I dialoghi ricalcano la falsa riga della trilogia di Jackson, ma non ne hanno la stessa potenza. La fotografia è bellissima, ma se manca il resto perde di valore.
Per curiosità vedrò la seconda stagione, quando uscirà, ma mio marito mi ha già detto che la abbandona.

Di Isabella Vinci vi presentiamo il romance storico “È un ricatto, Vostra Grazia” (DRI Editore).

Inghilterra, 1812.
Tenuto all’oscuro di una terribile verità sulla propria famiglia, Lord Christopher si arruola nell’esercito, ma non rinuncia alle lettere segrete di Lady Felicity Worcester, l’unica donna che abbia mai desiderato. Durante la guerra, l’esplosione di una bomba priverà Cristopher della memoria e, al suo ritorno a casa, deciderà di indagare su cosa sia davvero successo.
Quali segreti cela la sua famiglia?
E chi è quella donna che continua a sfidarlo e provocarlo, fino a farlo impazzire di desiderio? Perché sensazioni sconosciute continuano a tormentarlo?
Felicity, d’altro canto, è disposta a tutto pur di proteggere il suo amato.
Perfino fingersi un uomo…

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