Vi sono luoghi dove i due mondi sono vicini tra loro come le pieghe di un drappo. Uno di questi luoghi è quello che gli uomini chiamano Avalon. Qui, nascoste dalle nebbie che separano il regno di Faerie dal mondo degli uomini, tre sacerdotesse dell’Isola Sacra preparano il terreno per l’avvento del difensore, il leggendario Figlio di Cento Re, l’uomo destinato a salvare la Britannia… Per Caillean, che è stata costretta a lasciare la Casa della Foresta portando con sé Gawen, giovane erede di una mitica stirpe reale, la salvezza non giunge attraverso la vittoria sui Romani invasori ma attraverso il più amaro dei sacrifici. Due secoli dopo Dierna, la nuova Signora di Avalon, è chiamata a fronteggiare un nuovo, crudele nemico venuto dal mare, e per salvare la sua gente dalle incursioni dei Sassoni deve guidare Avalon tra i burrascosi flutti della politica con forza, saggezza e amore. Eppure, quando la giovanissima Viviane viene convocata sull’Isola per essere iniziata agli antichi Misteri, la Britannia sembra irrimediabilmente perduta. Poi, però, i Druidi eleggono un nuovo Merlino, e tutto a un tratto il giorno in cui si compirà la profezia e il difensore tornerà per portare la pace in quella terra dilaniata dalle guerre non sembra più così lontano… Ambientato tra il 96 e il 452 d.C., “Signora di Avalon”, riproposto in versione integrale e nella traduzione di Flavio Santi, ripercorre la storia dell’Isola Sacra, vero cuore della Britannia, a partire dai tragici eventi che concludono “La Casa della Foresta” e fino a quelli immediatamente precedenti ai fatti narrati nelle “Nebbie di Avalon”. E lo fa attraverso la vita di tre delle sue sacerdotesse più potenti: Caillean, Dierna e Viviane, la futura Signora del Lago, custode del santo Graal.
TITOLO: Signora di Avalon.
AUTRICE: Marion Zimmer Bradley.
GENERE: Fantasi.
SERIE: Il Ciclo di Avalon.
EDITORE: HarperCollins Italia.
PREZZO: euro 9,99 (eBook); euro 20,90 (cartaceo).
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È stato uno dei pochi romanzi che ho smesso di leggere. Mi sono chiesta “Perché mai dovrei continuare, quando il tempo ormai è diventato prezioso e i titoli sul mio kindle continuano ad aumentare?”.
Ecco qualche ragione che mi ha indotto a dire basta.
Parlo dell’edizione italiana, per cui forse l’autrice non ha colpe, o ne ha poche.
1) Troppi personaggi, troppe località da ricordare.
2) Troppe estasi, luci che brillano su e intorno ai protagonisti (LSD, cocaina?).Troppa pioggia.
3) Troppi e non necessari punti esclamativi. Troppe e non necessarie descrizioni sgradevoli (urina, feci, vomito, sudore).
4) La mancanza totale del fascino delle leggende arturiane.
5) Stile piatto della traduzione.
P.S. Per rifarmi da questa sgradevole avventura, dopo aver letto e amato Lancelot di Giles Kristian (cinque stelle per me), ho preso anche Camelot, dello stesso autore, che racconta la storia di Galahad, il figlio di Lancelot. Vi saprò dire.
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