Elia Morosini Arconati è un ex musicista e direttore d’orchestra. Dopo anni di grande successo, una grave forma di schizofrenia lo ha costretto a ritirarsi, e adesso vive a Bologna, dove ha un negozio di antiquariato. Ma questa non è che la facciata.
In realtà, Elia è un serial killer. Una volta individuate le sue vittime, si insinua sempre di più nella loro vita, arrivando a vivere di nascosto in casa loro per poi – quando non riesce più a sostenere la tensione provocata da questo “gioco” – ucciderle. E riprendere la propria normale esistenza. Fin quando un nuovo, incontenibile impulso non lo porta a ricominciare. In città, questi omicidi sono attribuiti al “Mostro di Bologna”, sulle cui tracce si mettono ben presto magistrati, investigatori privati e, soprattutto, una medium, Madame Thérèse.
Le pagine di Roberto Carboni trascinano il lettore dentro la mente di un assassino, attraverso i meandri del male, risucchiandolo in una storia inquietante e senza redenzione.
Sembra un uomo qualunque, ma la sua vita nasconde dei segreti mostruosi.

Titolo: Il segreto dell’antiquario.
Autore: Roberto Carboni.
Genere: Thriller.
Editore: Newton Compton.
Prezzo: euro 4,99 (eBook): QUI.
Prezzo: euro 9,40 (copertina flessibile): QUI.

Elia Morosini Arconati entra di diritto tra i miei personaggi preferiti. E questo la dice lunga sul livello della mia salute mentale.
Mi spiego.
Elia (una familiarità che mi voglio concedere) è un serial killer. Ex musicista e direttore di orchestra è stato costretto a ritirarsi perché affetto da schizofrenia. Gestisce un delizioso negozio di antiquariato a Bologna e organizza sapienti incursioni nella vita delle sue “crisalidi”. Sono persone nella cui vita e nella cui casa si insinua, impadronendosi dei loro respiri, odori, pensieri, sogni e timori. Invisibile, vaga per quelle dimore -solitamente lussuose, enormi, piene di delizie- durante il giorno e la notte, invisibile, a un passo da quelle che diventeranno le prossime vittime, quando quel miscuglio di pazzia e amore che lo tormenta dovrà trovare il suo coagulo in un’estasi creatrice.

Elia vive una duplice esistenza, sospesa tra la realtà concreta, quella di tutti i giorni, e il sogno realizzato, che consiste nel togliere i veli che nascondono le sue crisalidi e permettere a quelle creature di volare.
La crudeltà di Elia è il suo modo di amare. Un sentimento che lo soggioga, lo strega, lo imprigiona in mille catene, fino alla liberazione, all’omicidio. Poi, l’animo si assopisce nuovamente nella realtà concreta, finché un nuovo anelito non viene a scuotere l’anima bramosa d’amore di Elia.

Il romanzo di Roberto Carboni mi è suonato alle orecchie come una partitura musicale. Analizziamo il Prologo 1985. Un tempo lento, che accompagna l’introduzione, brevissima, con un uomo che si sveglia nel suo letto. È torpido, confuso. Ed ecco un movimento allegro  che ci spinge veloce alla scoperta di ciò che è accaduto a quell’uomo durante il sonno. E a ciò che avverrà subito dopo: il duplice assassinio. Di nuovo la lentezza, che vede la scoperta dei due cadaveri, le indagini asettiche della Scientifica: un tempo che si dilata e si stempera. Questo andamento altalenante lo ritroviamo in tutto il romanzo: quiete, spasmo, quiete ancora. Roberto Carboni mostra, come al solito, poca pietà -per non dire nessuna- per i lettori, costretti a seguirlo in questo cammino. In questo volo che inebria e terrorizza. Dopo aver raggiunto il cielo, ci schianteremo?

Le discese ardite
E le risalite
Su nel cielo aperto
E poi giù il deserto
E poi ancora in alto
Con un grande salto

Elia è un mostro. Ma cosa significa questa parola che usiamo spesso senza conoscerla veramente? È un essere portentoso, prodigioso? Oppure, disumano? Una connotazione positiva e una negativa, entrambe al limite di una scala di valori. Ebbene, Elia è l’uno e l’altro. Musicista raffinato e sensibile, ma anche raffinato assassino, che allestisce gli omicidi come uno spettacolo teatrale, donando bellezza all’orrore.
Roberto Carboni ci ha abituati a romanzi costruiti come terrificanti e splendidi puzzle, ma “Il segreto dell’antiquario” è il migliore.

Classe 1968, Roberto Carboni è nato a Bologna e vive sulle colline di Sasso Marconi. È autore di numerosi romanzi e docente di scrittura creativa a tempo pieno. Nel 2015 è stato premiato con il Nettuno d’Oro (in precedenza attribuito, tra gli altri, a Lucio Dalla e Carlo Lucarelli), nel 2016 con il premio speciale Fondazione Marconi Radio Days (precedentemente premiati Enzo Biagi, Lilli Gruber). Nel 2017 ha vinto il Garfagnana in Giallo, nella sezione Romanzo Classic. Nel 2018 è stato vincitore del SalerNoir Festival di Salerno. Con la Newton Compton ha pubblicato con successo Il giallo di Villa Nebbia, La collina dei delitti e Il segreto dell’antiquario.

I versi sono tratti dalla canzone di Lucio Battisti – Mogol “Io vorrei… Non vorrei… Ma se vuoi…”