Titolo: Le cronache del guerriero.
Autrice: Miriam Palombi.
Genere: romanzo storico/fantasy/thriller.
Pagine: 209.
Editore: GDS (2014)
Prezzo: euro 3,99 (ebook).

Anno del Signore 1203, quarta crociata, al termine di una cruenta battaglia il conte Bonifacio rinviene un piccolo oggetto di legno inciso con all’ interno una mappa. Ben presto, con l’accadere di eventi terribili, Bonifacio scopre che qualcosa di innaturale, custode di un segreto colmo di religiosità e potere immenso, sembra perseguitarlo. Una volta iniziato, però, é impossibile tornare indietro…la stessa sola ricerca racchiude in sé ogni singolo peccato. Ma esiste la possibilità di poter scegliere o tutto è già scritto? Può l’uomo sfidare Dio o è solamente il mezzo con cui Egli si prefigge il raggiungimento dei propri scopi?

Bonifacio Bardi di Bonintempo. Ḕ questo il nome che si nasconde dietro le tre iniziali BBB che siglano un manoscritto antichissimo, racchiuso in una rilegatura verde, entrato in possesso di un vecchio antiquario romano. In esso Bonifacio, cavaliere del Tempio, racconta l’esperienza fantastica, eppure brutalmente terrena, occorsagli tra la fine del 1203 e l’inizio del 1204.

La IV Crociata, nota ai più per la presa di Costantinopoli e il successivo massacro dei suoi abitanti, sta ormai volgendo al termine. Durante uno degli ultimi combattimenti, la spada del giovane Templare ferisce, in maniera inspiegabile, uno dei suoi compagni e poi vola via, andandosi a incastrare in un piccolo oggetto: un cubo di legno finemente cesellato. Siamo nel deserto, in una zona in cui sorgeva il tempio del mitico re Salomone. Quel piccolo oggetto, quindi, deve essere per forza molto speciale. Esso, infatti, contiene tutte le indicazioni per ritrovare l’antica Arca dell’Alleanza.

Inutile dire che tale ritrovamento scatenerà un insieme di forze terribili e oscure, sia terrene che soprannaturali, pronte a dare la caccia all’Arca e all’immenso potere che essa conferisce a colui che la possiede. La vicenda, però, non termina con la storia di Bonifacio, il cui manoscritto attraversa i secoli per giungere, alla fine del XX secolo, tra le mani di un sacerdote spagnolo che ripercorrerà i passi dell’antico Templare.

Il romanzo mi è piaciuto perché, pur rientrando all’interno di un filone un po’ sfruttato (Dan Brown insegna) ha una sua originalità. Il Bene e il Male non si confondono e il grigio non esiste. I Buoni lo sono fino in fondo e i Cattivi sono davvero tali. I cavalieri oscuri, che arrivano insieme alla tempesta, mi hanno ricordato le figure maligne dei Nazgul, gli spietati spettri de “Il signore degli anelli”.

“Le Cronache del Guerriero”, quindi, è un romanzo interessante e di piacevole lettura. In alcuni tratti è anche molto ben scritto; le descrizioni, corredate da alcune belle illustrazioni, sono senza dubbio indovinate. Un unico appunto: in alcune parti si avverte la fatica dello scrivere, e alcune pagine risultano meno curate del resto del testo. So per esperienza che scrivendo self o con piccole CE può accadere. Però il libro è bello. Una piccolissima ripassata di fard la merita.

Consigliato, consigliatissimo, per tutti coloro che amano l’età oscura, le storie di cavalieri coraggiosi, i misteri che  vengono dall’inizio dei tempi e accendono la fantasia e per coloro che adorano i romanzi dove lo scontro tra Male e Bene è scontro tra Titani.

OoO

Macrina Mirti è scrittrice eclettica che spazia dal romance storico all’horror. La trovate QUI.