Ispirato a una vicenda reale, la miniserie intitolata “Anthracite” parte da un suicidio di massa avvenuto in un piccolo paese di montagna sulle Alpi francesi, Levionna, dove alcuni individui facenti parte della setta degli Ecrins furono trovati morti in una villa. L’unico superstite fu il loro capo.

L’uccisione di una giovane con il viso ricoperto di antracite e la scomparsa di un giornalista investigativo portano la figlia di questi, Ida, a indagare proprio nella zona. Qui incontra un uomo di nome Jero, lì confinato da Parigi dove ha avuto alcuni problemi con la giustizia.
Purtroppo, la morte di un’altra donna fa convergere i sospetti proprio su Jero, soprattutto per la convinzione di Giovanna, la tenente che si occupa dell’inchiesta, e che è appena ritornata in servizio dopo un lutto che l’ha segnata profondamente impedendole di svolgere il proprio lavoro.
Al delitto si mescolano vicende parallele di inquinamento di un laboratorio nel quale si usa l’ antracite, la scoperta del passato di Jero, la malattia di Ida, leucemica, che non vuole curarsi, il ritrovamento di un magazzino dove presumibilmente lo scomparso padre della ragazza aveva impiantato un laboratorio tecnologico, le azioni di altre persone del paese che portano alla soluzione del mistero sui suicidi e le morti più recenti.
Finale incerto che farebbe presumere una seconda stagione.
Sei episodi intensi e con parecchie sorprese, veloci nel loro scorrere, con delle ottime interpretazioni da parte degli attori (Kad Merad che io adoro, in una parte drammatica mi è piaciuto).
Due sole annotazioni non proprio positive almeno per quello che mi riguarda: l’esagerazione negli atteggiamenti di Ida che si avvicinano più all’istrionismo che al voler fare la differenza, e la solita poliziotta arrabbiata che porta i suoi problemi sul lavoro (non so perché ma ormai da qualche anno va di moda mostrare investigatori in perenne crisi esistenziale).
Anthracite su Netflix: promosso!

Per creare Anthracite, Fanny Robert si è ispirata al suicidio collettivo dei membri della setta denominata OTS, Ordine del Tempio Solare, avvenuto all’inizio degli anni ’80.