Oggi ci fa compagnia Patrizia Ines Roggero, autrice di romance storici ambientati negli Stati Uniti. Sua la trilogia “Paradise Valley”, da poco uscita in volume unico.
Benvenuta, Patrizia, siamo liete di averti con noi oggi. Raccontaci qualcosa di te. Ho 36 anni, vivo a Genova dove sono nata e cresciuta. Sono sposata e faccio la mamma a tempo pieno. La scrittura è il mio rifugio fin dai tempi dell’adolescenza e ora sta pian piano diventando qualcosa di più concreto.
Che tipo di scrittrice sei e qual è il genere letterario che meglio ti rappresenta? Sono una maniaca della trama! Prima di mettermi all’opera elaboro l’intero romanzo nella mente, processo che dura qualche giorno, poi trascrivo tutto e faccio la scheda dei personaggi. Naturalmente è una trama indicativa, di solito subisce inevitabili mutamenti durante la stesura, ma mi aiuta a non scostarmi troppo dall’idea originale e a rendere più coerenti i personaggi. Mi trovo a mio agio nel romance storico. Inventare storie d’amore ambientate in tempi lontani mi rapisce dalla realtà e il sapore di antico dona quel qualcosa in più che per me è irresistibile.

Hai uno o più autori/autrici a quali ti ispiri? Adoro Isabel Allende, Jane Austen e Emily Brontë. Tra le autrici nostrane ammiro Kathleen Mcgregor, il suo stile e le sue storie mi affascinano molto, inoltre raccontiamo entrambe di pirati!

Qual è il primo racconto/romanzo/e-book/ecc. che hai pubblicato? “Sono solo un marinaio” uscito on demand nel 2008 e oggi pubblicato dalla Triskell Edizioni in una seconda edizione rivisitata. È un romance storico ambientato nei Caraibi di fine ‘600 e racconta la storia d’amore tra un pirata e una naufraga, vittime di un destino che pare non volerli vedere insieme.

Quale sarà il prossimo? Un romanzo breve, sempre con ambientazione storica, ma per scaramanzia non rivelo il titolo!

Da dove arriva l’ispirazione? A volte da un film, a volte da una canzone, altre da un paesaggio o dal racconto di qualche vecchia storia… La musica è di certo la mia migliore compagna d’avventura, mi piace immaginare le scene sulle note delle canzoni, quasi fosse la colonna sonora di un film.

Hai un luogo speciale nel quale ti rifugi per scrivere? Sì, ma solo nei miei sogni! Uno studiolo accogliente, con una bella scrivania ordinata… invece per ora vago dalla cucina alla sala, ma alla fine dei conti l’importante è scrivere!

Qual è il tuo metodo di scrittura? Come accennavo in una delle risposte precedenti, stendo prima l’intera trama, traccio la scheda dei personaggi e inizio a scrivere. Il tutto dopo aver effettuato le ricerche storiche, che continuano comunque durante tutta la stesura. Una volta finito il romanzo lo lascio lì a “decantare” per un po’, poi lo stampo e lo rileggo fin quando non mi sembra di aver corretto e rivisto tutto, a quel punto di solito lo passo a una beta reader.


Come tieni separate (se ci riesci) la vita di tutti i giorni e l’attività di scrittrice? Non le tengo separate. Faccio la mamma a tempo pieno, quindi mi sono arresa al dover scrivere con televisione accesa, pianti e a essere interrotta ogni cinque minuti! Però ci si riesce, anche se a volte è un po’ snervante…