Titolo: Grosso guaio al Peruviana (Collana Passioni romantiche)
Autrice: Roberta Ciuffi
Genere: Racconto lungo – Romance
Editore: Delos Digital (febbraio 2014).
Prezzo: euro 1,99 (e-book)
La mia valutazione: * * * * *
Il primo caso di Tamara Lamantia, investigatrice fuori del comune, protagonista di un divertente rosa crime. Tamara Lamantia, investigatrice dell’agenzia “Watch out and Sons”, è convinta che gli incarichi più rognosi tocchino sempre a lei. E anche quando gliene capita uno interessante, come indagare all’interno di un teatro, il diavolo ci mette la coda e invece di un fedifrago si trova tra le mani un cadavere. È una scalogna perché il suo capo, “Lady” Perez, sua vecchia compagna di scuola e rivale in ogni aspetto della vita, detesta avere a che fare con la polizia. Neanche lei ci tiene granché… almeno finché non incontra il vicecommissario Daniel Roi, mandato a indagare sull’omicidio. Alto, biondo e un po’ brusco, potrebbe davvero farle cambiare idea.
OoO
Roberta Ciuffi è un nome molto noto nell’ambito del romance, ma a me piace scavare nelle pieghe seminascoste della produzione degli autori, e trovare le opere meno famose, i divertissement con cui si concedono di uscire dai canoni di genere, gli scritti che forse anche i loro fan più sfegatati conoscono meno. Questo racconto lungo di romantico ha ben poco, a dire il vero, e la protagonista femminile è tutt’altro che una principessa rinchiusa in una torre in attesa dell’uomo che la renderà felice. Tamara è una giunonica virago di un metro e ottanta di altezza, possiede un senso dell’ironia spiccatissimo, e fa di lavoro l’investigatrice privata, ma solo perché non ha trovato di meglio sul mercato. La sua principale è una detestabile strega, ipocrita, ricca e firmata da capo a piedi, e per giunta ha sposato l’ex fidanzato di Tamara. Sarà per questo che a lei capitano tutti gli incarichi più ingrati, o noi lettori siamo troppo maliziosi?
In sintesi, e senza voler anticipare troppo l’intrigo poliziesco, la Nostra si trova a presidiare il teatro Peruviana per una banale questione di corna, sotto copertura da “maschera”, ma inciampa in un morto, e subito dopo in uno sbirro pedante e sospettoso, ma forse non del tutto da buttar via… Gli interrogatori e le ipotesi investigative procedono come da classico copione: “Cherchez la femme”. Il personale del teatro però è un vero gineceo, e districarsi tra i potenziali colpevoli non sarà semplice, tanto più che l’investigatrice finisce a sua volta tra i sospettati, e d’altro canto non deve mai far capire al titolare ufficiale dell’indagine (il poliziotto piacente di cui sopra) di essere sempre un passo avanti a lui.
Tamara racconta in prima persona avvenimenti, gag e deduzioni, con una voce narrante sarcastica e acuta, ma anche spiccia, senza fronzoli e dotata di grande senso pratico, in piena coerenza con il suo personaggio schietto e diretto. Il racconto scorre in un baleno, sostenuto dalla penna potente ed esperta di Roberta Ciuffi, strappa ai lettori più di un sorriso, e soprattutto crea una fortissima aspettativa verso una serie che purtroppo non è stata ancora realizzata, ma che non avrebbe avuto nulla da invidiare a tanti analoghi e ben noti personaggi maschili. Peccato davvero. Per questa delusione mi sento di aggiungere alle cinque stelline anche una benevola tirata d’orecchie all’Autrice.
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Lidia Calvano potete trovarla qui:
Grazie a Babette per aver ospitato queste mie piccole riflessioni di lettura! Sono del parere che spesso gli autori affermati si divertano con gioiellini fuori genere, che meritano di essere valorizzati al pari delle loro opere più famose.
Spero che Roberta Ciuffi abbia voglia e tempo per un secondo volume.
Grazie Babette per lo spazio che mi hai concesso! Sono felice di aver “scovato” un’opera minore ma non meno meritevole di questa autrice affermata.
Grazie a te per la collaborazione.
Ho letto il racconto circa un anno fa e mi è piaciuto molto. Risale al tempo in cui Roberta era la curatrice di Passioni Romantiche e pubblico ben quattro splendidi racconti (se ricordo bene). E motivi di grande orgoglio, per noi di PR averla avuta con noi. .