Alessandro Bastasi è nato a Treviso nel 1949. A 27 anni si è trasferito a Milano, dove attualmente vive. Con un passato di attore teatrale, a Venezia aveva recitato al teatro Ridotto con il mitico Gino Cavalieri, ha trovato nella scrittura un nuovo modo per esprimere se stesso.
Affermato autore di gialli con venature thriller e noir, ha dato vita a una serie caratterizzata da due protagonisti molto interessanti: il commissario Ferrazza e l’ispettore Ceolin detto ‘Ndemo tosi.
Domanda 1) La scheda anagrafica
Quando e dove nasce il tuo protagonista seriale? (titolo del primo romanzo e anno di pubblicazione)
In quanti romanzi compare?
Il mio personaggio seriale è il commissario Daniele Ferrazza, comparso per la prima volta nel romanzo “Morte a San Siro”, pubblicato nel 2017. L’ho poi accompagnato in cinque romanzi, compreso quello appena uscito a gennaio.
Domanda 2) La volontà dell’autore
Quando hai scritto il primo avevi già previsto che sarebbe ritornato in altri romanzi? In caso affermativo avevi predisposto la conclusione del primo per tenerti “la porta aperta” e hai annotato informazioni per non cadere in contraddizione? In caso negativo cosa ti ha spinto a riprendere il personaggio?
In realtà no. In “Morte a San Siro” è un personaggio in secondo piano, il protagonista è Guido Barbieri, un professore di storia in pensione. È lui – sostanzialmente – a indagare insieme alla figlia Laura su un cold case relativo alla scomparsa di una ragazza di sedici anni cinquant’anni prima. Però il personaggio di Ferrazza, cui Laura non è affatto indifferente, mi interessava. Chi è? Da dove viene? Cosa pensa? Che tipo di ritratto poteva scaturire, sul piano narrativo, dalla relazione con Laura e da quella professionale con un suo sottoposto, l’ispettore Ceolin?
Domanda 3) Il personaggio e il tempo
Il tuo personaggio “invecchia”? In caso affermativo, le tue storie sono state in sequenza cronologica o si muovono avanti e indietro nella vita del personaggio? Volendo, il lettore potrebbe individuare in quale anno è ambientata ogni singola storia, anche se tu non l’avessi indicata? Perché hai scelto quegli anni? Se non “invecchia”, come gestisci i legami, se ci sono, fra le varie vicende?
Ferrazza invecchia romanzo dopo romanzo, seguendo una sequenza cronologica (almeno fino a ora). Da alcuni indizi il lettore potrebbe anche individuare in quale anno è ambientata la singola storia (accenni a fatti di cronaca, per esempio), comunque si tratta di anni contemporanei, quelli che stiamo vivendo, dai quali traggo spunto sia per la trama sia per le tematiche sociali che voglio affrontare.
Domanda 4) Il personaggio e i luoghi
Se il tuo personaggio si muove quasi sempre in un territorio ben definito, perché hai scelto quei luoghi? È forte il legame personaggio-luoghi o la storia potrebbe essere spostata senza perdere molto?
Ho scelto Milano perché è la mia città, la città della quale conosco le atmosfere, i tipi umani, le contraddizioni specifiche di una metropoli (dall’immigrazione alla criminalità, dal potere dei media a quello del denaro, e così via). Spostare la storia significherebbe scrivere d’altro.
Domanda 5) autore e personaggio
(piccoli stimoli) Il tuo personaggio ti somiglia? Gli hai affibbiato qualche tua abitudine o gusto particolare? Le sue opinioni sul mondo e la vita coincidono con le tue? Ti capita di pensare che tu stai diventando simile a lui? Che si stia impadronendo della tua vita?
No, su tutti i fronti. Ci accomuna solo la passione per i Pink Floyd. In realtà il personaggio che mi somiglia è un altro, l’ispettore Ceolin detto ‘Ndemo tosi.
Domanda 6) gli autori sono assassini e adulteri
(piccoli stimoli) Hai mai pensato e/o provato a uccidere il tuo personaggio seriale? Perché? Hai mai pensato e/o provato ad abbandonarlo e a far nascere un altro personaggio? Perché? Se porti avanti due serie con personaggi seriali, come ti senti passando da uno all’altro?
Al momento non ho mai pensato di uccidere Ferrazza. Sta crescendo e imparando parecchi aspetti della vita sui quali non ha ancora riflettuto abbastanza. Questo grazie alla relazione di amicizia sempre più stretta con Ceolin e al rapporto d’amore con Laura, che gli fa capire quanto lui fosse maschilista prima di conoscerla e di diventarne il compagno.
Domanda 7) l’autore scompare
Programmi pensieri, gesti ed emozioni (in sostanza, la vita) del tuo personaggio li decidi tu o è lui (o lei) a prendere le redini e fare ciò che vuole? Se decide lui (o lei), questa inquietante situazione si è presentata in quale romanzo (indica il numero d’ordine)? Se decidi tu, per favore dammi la ricetta!
Ma sai che non so rispondere? Quello che succede è che a volte personaggi secondari mi suggeriscano delle sottotrame interessanti, che in qualche modo vanno a modificare anche il percorso che ho tracciato per i personaggi principali. E io mi adeguo, seguendo i loro suggerimenti. In “Notturno metropolitano” (il secondo della serie) mi hanno addirittura imposto un cambiamento nel finale.
Domanda 8) tutto il mondo conosciuto
Chi crea un personaggio seriale popola un mondo di coprotagonisti seriali. Come scegli le “spalle”? Sono soltanto funzionali allo svolgimento dell’azione o li usi per dire qualcosa di più sul protagonista, approfondendo la sua vita privata?
Come ho detto sopra, i coprotagonisti non sono solo funzionali allo svolgimento dell’azione, ma svolgono un ruolo di sana contrapposizione al protagonista. Un’azione maieutica, che porta via via il protagonista a liberarsi della superficialità iniziale e ad assumere idee e comportamenti sempre più maturi.
Domanda 9) checkup del personaggio
Date importanza all’aspetto fisico del protagonista? Alla sua vita interiore? (speranze, delusioni, ideali, ricordi) Ha una vita affettiva? Sessuale? In caso affermativo, pensate che aiuti a dare profondità? In caso negativo, pensate che distolga dall’indagine?
A me interessa l’indagine, certo, ma il focus dei miei romanzi è sui personaggi e sui temi affrontati. Quindi, mentre non do molta importanza all’aspetto fisico – solo qualche accenno, gli occhi blu e i capelli neri ricci di Ferrazza, gli occhi verdi di Laura, i baffoni di Ceolin – mi intriga approfondire chi è il mio protagonista e come cambia nel corso del tempo, sul piano interiore, professionale, affettivo.
Domanda 10) coppia
Se il tuo protagonista è una coppia, perché hai effettuato questa scelta? Uno dei due è dominante in tutti i romanzi o si alternano?
In effetti negli ultimi due romanzi (“Milano e i pensieri oscuri” e quello in uscita a breve) il vero protagonista sta diventando la coppia Ferrazza-Ceolin, detto ‘Ndemo tosi. I due sono ormai un sodalizio umano e professionale nel quale diventa difficile distinguere chi fa cosa. Dal momento che in “Milano e i pensieri oscuri” la vittima barbaramente uccisa è la sorella di Ceolin forse era inevitabile. E il risultato mi è piaciuto. Non c’è una regola, però, può dominare ora l’uno ora l’altro, dipende dalla storia e, in ultima analisi, da quello che, mentre scrivo, mi va di decidere 😊
Domanda 11) La parola al personaggio
Se il tuo personaggio potesse parlare cosa direbbe di te?
Direbbe che è ora che la smetta di fargli il mazzo per i micro-residui di maschilismo che ogni tanto affiorano in lui nei confronti di Laura. Insomma, di essere un po’ più indulgente. D’altronde, da un vecchio sessantottino cosa vuoi pretendere…
Per concludere:
Puoi scegliere poche righe di un tuo romanzo che userò come spot del personaggio, tre righe che lo rappresentino.
“… si alternavano immagini tutte centrate su Laura. Laura che si siede accanto a lui e gli posa il capo sulla spalla, Laura che lo abbraccia da dietro le spalle, Laura che lo chiama a letto per fare l’amore. E Laura… Laura energica, secca, che non vuole essere disturbata, che lo rimprovera per quello che chiama la sua sciatteria, che si ritira in se stessa e si volta dall’altra parte se lui le sfiora il viso.
Lo Smartphone vibrò e lo scosse. Era Ceolin..”
Da: “Milano rovente” del 2019.
Date un’occhiata alla serie del commissario Antonio Mariani, di Maria Masella
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