improvvisata. Ti tengo lontana da quella succulenta merenda letteraria?
tesa che non riuscirei nemmeno a bere un goccio d’acqua, figurati a mangiare un
arancino…
(troppi) sensi di colpa. Ecco un divano comodo. Sediamoci.
vuoi.
Eppure, sotto sotto ho letto un velo di malinconia. Sbaglio?
il libro nasce come “cura” in un momento di grande sofferenza personale. Parecchio
tempo fa. Mentre scrivevo, mi sono resa conto che la storia e i personaggi che
avevo creato erano diventati divertenti. Addirittura, dalla penna è uscita una storia
d’amore, leggera, soprattutto è nata una buffa (buffa tra molte virgolette) gara
tra felicità e dolore. Una specie di guerra civile. E alla fine, la felicità ha
vinto. Con mia somma sorpresa. E gratitudine.
i ricordi dolorosi fanno parte di me e hanno contribuito a rendermi quella che
sono oggi. Ho superato la rabbia sterile, quella sì, che m’impediva di vivere.
Perché tiri in ballo il pesce palla?
Il pesce palla è una bestiolina di modeste dimensioni. Per sfuggire ai predatori, si gonfia fino a raddoppiare la propria mole. Non sempre gli va bene, però lui ci prova. In un certo senso, anche Emy si comporta così. E spesso le va malissimo.
tempo.
pensato di proporlo a una casa editrice. È successo per caso. Un amico mi ha
chiesto di consigliargli un giovane autore per una pubblicazione. Gli ho detto
(ricordo la mia voce, sottile e imbarazzata. Ero rossa come il proverbiale
peperone) che… veramente… forse… guarda caso… un romanzo nel cassetto l’avevo
io… Gli ho spedito il manoscritto, gli è piaciuto e l’ha proposto alla Casa
Editrice per cui lavora. Da pensionato che non sa allontanarsi dall’attività
che l’ha impegnato per tutta la vita.
valore, sarebbe tornato nel cassetto alla velocità della luce!
è piaciuto.
un altro romanzo in lavorazione. È vero?
agente all’Avana?
sono ancora a “carissimo amico”, come si dice a Roma, quindi prima di proporlo
a una Casa Editrice passerà chissà quanto tempo. Comunque, sì, sto lavorando.
la genesi di “porca pupazza, no!”, che è nato come sfogo interiore ed è
diventato un romanzo leggero…
espressione.
sorridere e a prendere la vita con ottimismo.
per questo genere. Mi ha spesso aiutato a superare giornate buie e momenti
difficili.
anche il punto di partenza della scrittura.
soprattutto all’inizio. È fragile, è forte, cerca di conciliare le mille
incombenze della vita di tutti i giorni. Anche come età siamo lì. E condividiamo
l’amore per la bicicletta.
una bicicletta. A pedalata assistita, perché le salite impervie di Roma
cominciano a uccidermi.
Gregorio Settimo?
importante nel tuo romanzo.
vita di Emy, ma sono così dolci e così terribili che costituiscono un pilastro
fondamentale nella sua vita.
si allontana da me, supera le difficoltà. Accetta una verità dolorosa: la vita
ti spinge un passo avanti e poi ti rimanda indietro. Eppure, non si arrende. Gli
amici l’aiutano. Come l’aiuterà l’amore.
donna?
Tutti gli altri pensano che fra noi ci sia stato un sentimento amoroso. O che
ci sia adesso. O che ci sarà. E, invece, siamo amici. Litighiamo, ci mandiamo a
quel paese a vicenda, ma ci siamo sempre l’uno per l’altra.
arrivato il momento di presentare il tuo romanzo. Auguri. Sei tesa?
paura.
stessa vita, di dover far quadrare un bilancio emotivo in rosso, di dover
combattere con la rassegnazione, le sbronze, il colesterolo, le bugie, un ex
capo, e le ruote bucate; se vi siete fatti domande del tipo: “Come mai con
me gli uomini mentono sempre? Quest’uomo è un valore aggiunto per me oppure è
solo superlavoro?”. E se avete detto frasi del tipo: “Facile
desiderare culetti sodi se poi a voi non viene chiesto neanche di lavarvi i
denti!”, allora vi riconoscerete un po’ in questa storia che è un viaggio
comico e tragico attraverso la passione per la bicicletta, il sesso,
l’amicizia, l’amore e il lavoro di una giovane donna che cerca di restare a
galla grazie alle sue risorse.
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