Du is megl ke uan, ovvero… Ecco a voi Mari Thorn e Anne Went, un duo scrittorio che conosciamo (e apprezziamo) da un bel po’.
Che genere scrivete? Ce ne parlate? Ci raccontate come mai avete scelto questo genere per esprimervi?
[MARI] Anche se è una frase fatta, con la socia scriviamo le storie che vorremmo leggere. Quindi fondamentalmente romance (e quindi con lieto fine) anche se poi durante il percorso le vicende non sono mai facilissime. Il perché di questa scelta è in un’altra frase fatta “scrivi di ciò che sai” ed è più immediato scrivere d’amore che non mettere in piedi un thriller o un universo fantasy.
[ANNE] Perché è quello che ci è più congeniale. Anche se a differenza della mia socia ogni tanto mi attira anche il non lieto fine. In fondo l’amore non è sempre un percorso facile.
Come scrivete? Penna e carta, moleskine sempre dietro e appunti al volo, oppure rigorosamente tutto a video, computer portatile, ipad, iphone?
[MARI] Tutto a video… e a mente! Nasciamo come Roleplayer in un gruppo su Facebook e ancora oggi quello è il nostro modo di alimentare la fantasia.
[ANNE] Di getto e al pc. Dimentico le trame un attimo dopo averle pensate. Per questo c’è la mia socia e la sua mente analitica. Lei mi dice sempre “ferma che mi copio tutto!”. Altrimenti le mie trame sarebbero piuttosto ondivaghe!
C’è un momento particolare nella giornata in cui prediligete scrivere i vostri romanzi e racconti?
[MARI] Lavorando entrambe e avendo entrambe una famiglia da gestire, l’unico momento è la sera. Sistemate le incombenze ci ritagliamo un paio d’ore (a volte anche meno).
[ANNE] La sera. Quando tutti sono a letto e finalmente c’è un po’ di pace!
Quando scrivete, vi divertite oppure soffrite?
[MARI] Mi diverto, anche quando la storia prende strade più drammatiche e complesse. Se scrivere mi facesse soffrire smetterei. E in questi anni qualche volta ci è successo di interrompere e prenderci una pausa. Deve assolutamente essere un piacere… è l’unico motivo per cui lo facciamo.
[ANNE]In genere mi diverto. Anche in modo sadico se in quel momento sto facendo un po’ soffrire i miei personaggi!
Nello scrivere un romanzo, “navigate a vista” come insegna Roberto Cotroneo, oppure usate la “scrittura architettonica”, metodica consigliata da Davide Bregola?
[MARI] Lo so che è noioso ripeterlo, ma il nostro trascorso da roleplayer ci porta a buttare giù una trama molto grezza e poi improvvisiamo. È la cosa che personalmente amo di più, perché ogni pagina scritta è una sorpresa, un viaggio.
[ANNE] A vista che più a vista non si può. Sono molto istintiva nel buttare giù le trame. Per le nostre passate esperienze siamo abituate a mettere giù le idee di sponda tra una e l’altra, per poi dare loro una sequenzialità e una logica in fase di revisione.
Quando scrivete, lo fate con costanza, tutti i giorni, come faceva A. Trollope, oppure vi lasciate trascinare dall’incostanza dell’ispirazione?
[MARI] Il tempo per scrivere è già poco e lo facciamo con costanza solo perché ci dà piacere incontrarci ogni sera insieme ai nostri personaggi. Se dovessimo farlo per ‘mestiere’ non so se riuscirei a mettermi a tavolino e scrivere un tot di pagine al giorno come se fosse una pratica di lavoro.
[ANNE] Sì, scrivere è il mio hobby preferito. Non ho tempo per farlo diventare un lavoro a tempo pieno, ma sarebbe il mio sogno.
Amate quello che scrivete, sempre, dopo che lo avete scritto?
[MARI] No, non sempre. A volte ci rileggiamo e non siamo soddisfatte di quello che produciamo, altre volte invece restiamo stupite di trovare delle pagine davvero emozionanti, soprattutto se rilette a distanza di anni.
[ANNE] Per natura sono ipercritica quindi di solito no. Anche se a volte mi capita di rileggere qualche estratto e di stupirmi: “ma lo abbiamo veramente scritto noi? Funziona!”
Rileggete mai i vostri libri/racconti, dopo che sono stati pubblicati?
[MARI] No, mai. Al massimo cerco qualche brano per farne un estratto da pubblicare in qualche giornata a tema su Facebook.
[ANNE] In genere no.
C’è qualcosa di autobiografico nei vostri libri?
[MARI] Direi che è inevitabile, anche se non si tratta tanto di specifici episodi ma in come vengono vissuti. A volte sono emozioni provate, a volte invece sono atteggiamenti che ho visto ad altri.
[ANNE] I libri nascono quasi sempre da esperienze più o meno dirette. La fantasia è un esercizio che bisogna saper gestire per non scadere nell’incoerenza.
Tutti dicono che per “scrivere” bisogna prima “leggere”: siete lettrici assidue? Leggete tanto? Quanti libri all’anno?
[MARI] Non riesco a contare i libri che leggo, ma sono assolutamente d’accordo che bisogna leggere molto per poter scrivere “bene”. Scrivere come capita è alla portata di tutti, è la qualità che si conquista solo leggendo molto e soprattutto di tutto.
[ANNE] Sottraggo ore preziose al sonno pur di leggere. Sono una lettrice onnivora, convinta che la lettura assidua è l’unico modo per essere poi una brava scrittrice.
Avete mai partecipato a un concorso? Se sì, ci raccontate qualcosa della vostra esperienza?
[MARI & ANNE] No, mai partecipato. Di solito ci sono troppi vincoli e per il tempo che abbiamo a disposizione e per il modo con cui creiamo le nostre storie il concorso non è quasi mai un’opportunità.
A cosa state lavorando ultimamente?
[MARI & ANNE] sta per uscire il secondo volume della serie Romance-Comedy legata a Loving Donovan. Non era nata subito come serie ma già all’uscita del primo romanzo abbiamo pensato che anche gli amici del protagonista avessero qualcosa da raccontare. Solo che con i nostri tempi ci sono voluti tre anni per arrivare alla pubblicazione di CHASING CLEMENTINE!
Mari Thorn come anche Anne Went sono ovviamente degli pseudonimi. Mari Thorn prende ispirazione dal personaggio di John Thornton di Nord e Sud della Gaskell (dice Mari: magistralmente interpretato da Richard Armitage); Anne Went invece prende tutto dalla protagonista di Persuasione, il libro della Austen che entrambe amano più di tutti tra quelli della scrittrice inglese.
Mari è romana, 50+ e questo nome ovviamente ‘farlocco’ nasce dall’esigenza di potersi sentire libera di essere più ‘se stessa’ di quanto il ruolo di mamma e collega non consenta. Anne è più giovane di dieci anni (40+), anche lei di origini romane, anche se ora vive in provincia e ha le stesse esigenze di anonimato di Mari.
Si sono conosciute per caso su FB nel 2011 seguendo un GdN vittoriano. Hanno cominciato a scrivere lì creando due personaggi e da allora non hanno più smesso! Sono diventate amiche oltre che socie di penna e questa è una delle cose più belle che questa avventura ha regalato loro.
Organizzata e strutturata Mari, travolgente e impulsiva Anne. Una ama il salato, l’altra il dolce. Una ascolta musica praticamente senza sosta, l’altra è ferma alle hit anni 80. Le unisce la passione per la lettura, il buon cinema, le fiction che fanno pensare (meglio se targate BBC o NETFLIX) e le storie romantiche a cui non deve mai mancare una buona dose di dramma. Per entrambe niente horror o vampiri o zombie, meglio i fantasy o i classici dell’800, ma anche noir soprattutto per Anne o la fantascienza (ma quella old style) per Mari.
Per il vecchio adagio che “non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace”, preferiscono l’uomo affascinante ma non per forza perfetto al belloccio da sfilata, il tipo che si tiene in forma ma che non verrebbe chiamato a girare Magic Mike. Insomma l’uomo che si può incontrare nella propria vita, che fa disperare e innervosire ma che conquista, sempre (e se poi assomiglia ad un Tom Hardy o a un Alexander Skarsgard ben venga!). Hanno all’attivo un primo romanzo UNA NOTTE ARRIVI TU pubblicato nel luglio 2015 e scritto con lo pseudonimo comune di MARYANNE SNATT. Abbandonato quasi subito questo nome per tornare ai loro nickname singoli, hanno pubblicato TUTTO QUESTO O NULLA nel febbraio 2016, LOVING DONOVAN (#1 della JCube series) a dicembre dello stesso anno, e IL TUO PASSO ERA TROPPO VELOCE a dicembre 2017. Di prossima uscita (dicembre 2019) il secondo volume della JCUBE series “CHASING CLEMENTINE”.
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