Maria Masella, Mariani e la cagna

Serie Commissario Antonio Mariani, Volume XVIII

Fratelli Frilli Editori

Il commissario Mariani è salito al Centro di rieducazione cardiovascolare per fare visita alla madre Emma. Come altre volte, fa due passi nella zona. Non sentendo abbaiare una cagna che di solito gli faceva festa, occhieggia attraverso la siepe e la vede insanguinata. Spinge il cancello ed entra. A terra c’è anche un uomo, Patrizio Debenedetti: è stato ucciso con un colpo di arma da fuoco. Le indagini sull’omicidio sono affidate al commissario Arnaldi, mentre Mariani viene inviato a Roma per un convegno. Quando ritorna, dopo pochi giorni, scopre che la principale indiziata è Vanna Penchi, un’inserviente del Centro, la donna che cinque anni prima aveva accusato di stupro Debenedetti, la donna a cui era stato dato il nome “Cagna”. Mariani non vuole essere coinvolto, anche per i pessimi rapporti con Arnaldi, ma quando Emma afferma di poter fornire un alibi alla Penchi deve agire, perché deve sapere quanto siano attendibili i ricordi di sua madre che, dopo il pesante intervento, non ha riacquistato la completa lucidità.

Un Mariani doc * * * * *

La trama si sviluppa lungo due linee direttrici: da una parte l’indagine, davvero complessa, dall’altra il privato del commissario, a cui, come al solito e più del solito, l’autrice dedica molto spazio. Tanto più che la madre Emma è coinvolta nel giallo in qualità di testimone. A casa Antonio si porta dietro per un verso gli strascichi dell’incidente automobilistico di cui è stato vittima, per un altro l’influsso di precedenti casi di pedofilia che ha dovuto risolvere e che lo spingono ad essere sempre in guardia per difendere da cose simili le sue figlie, che sono cresciute ormai e non possono essere tenute chiuse in casa, come dice saggiamente Francesca. Del resto segregazione e prigionia sono uno dei motivi conduttori anche del filone giallo.

In cambio vanno ottimamente i rapporti fra marito e moglie, che dopo i problemi dei primi anni hanno trovato ben più che un buon equilibrio.

Il problema familiare del momento, invece, è la riabilitazione di Emma dopo l’operazione subita e consiste nel fatto, per Antonio traumatico, che la madre si ricorda di lui, ma non del suo nome. Aspetto che la Masella sfiora con delicatezza e che personalmente mi ha persino commosso.

Ma la trama è una delle più amare in cui il nostro commissario sia mai stato implicato: da una parte c’è una corruzione diffusa e la solita diversità di trattamento nei confronti di potenti e non potenti e dall’altra sembra che praticamente nessuno sia del tutto innocente o del tutto colpevole.

Linda Kent, Nobile guerriero

Serie Castello di Evershine , Volume III

Self-Publishing

Il nuovo, appassionante romanzo di Linda Kent, all’ombra del castello di Evershine.

Chi è davvero Christopher? Il Fantasma delle foreste, l’Aggiustatutto o Robin? Da tre anni, Ailith continua a domandarselo. E per quanto l’orgoglio ferito dall’abbandono le ordini di dimenticarlo, il cuore non si arrende. Per questo, quando scopre il grave pericolo che si addensa sulla testa dell’affascinante brigante, decide di metterlo sull’avviso.

Chris, dal canto suo, non ha dubbi di aver agito per il meglio. Intrighi e vendette, il potere del potente Warwick, l’ombra di un tradimento e la minaccia rappresentata dalle bande di Incendiari che devastano l’Inghilterra, mettono a repentaglio non solo la sua vita, ma quella di chi ama. Rinunciare alla fanciulla che gli ha rubato il cuore è la scelta più saggia, l’unica possibile. Chris è determinato a seguirla, ma il destino e il coraggio di una bellissima arciera bionda dagli occhi di ghiaccio hanno già deciso altrimenti…

Un vero romanzo storico * * *

Lo sfondo storico è la parte migliore del romanzo, in particolare l’unica scena in cui compare Warwick in persona, sul punto di lasciare la rosa bianca per quella rossa. È una svolta per tutti gli eroi del ciclo, costretti a scegliere fra due diverse lealtà. E non verranno meno alle nostre aspettative.

Forse meno interessante questa volta la storia d’amore centrale, nonostante una protagonista fuori dal comune.

Alcune sviste, soprattutto di punteggiatura.

Monica Lombardi, Memory war

Serie Stardust, Volume III

Emma Books

L’arrivo di Free a Portland, nella Vecchia Era, ha portato gli Hawk e i Raven allo scontro diretto, e il prezzo è stato alto. Senza poter fare nulla per fermarlo Mya ha dovuto infatti assistere alla partenza dell’uomo che ama al fianco dei loro nemici. È però grazie al suo lavoro sotto copertura che Rave e i suoi scoprono dove si trovano i Falchi e che tra le loro fila si nasconde la donna che ha lasciato un vuoto incolmabile nella vita di Rave e della piccola Dana. Intanto, nella Nuova Era, Nathan è determinato a trovare il modo per mettersi in contatto con il suo unico figlio, Free, attraverso le pieghe temporali. Per farlo deve tornare a muoversi nel mondo dei Mepow, quel mondo che non accetta il suo legame con una Phys. Quel mondo in cui, anni prima, è sparito l’amico che per lui era come un fratello. Due mondi che si rincorrono. Due razze che cercano il modo di controllare il bene più prezioso rimasto all’umanità: i poteri della mente, e della memoria.
Memory War è il secondo romanzo di una serie imperdibile che vi trasporterà in un mondo nuovo eppure sempre uguale, che vi farà viaggiare nel tempo sulla scia dello Stardust, la polvere di stelle, a fianco di uomini e donne che non si danno per vinti, determinati a lottare oggi per vincere domani.

Un altro volume molto impegnativo * * *

Ho impiegato una settimana prima di riuscire a scrivere questa recensione: il fatto è che si tratta di una distopia molto impegnativa e, per quanto io adori Monica Lombardi, ammetto di avere difficoltà con questa doppia linea temporale di eventi, la Vecchia e la Nuova Era, che si alternano quasi sempre nei successivi capitoli, il che, unito ad una vera e propria folla di personaggi di tre generazioni, mi ha creato gravi problemi.

Per cui stavolta ho deciso di infrangere tutte le regole, rompendo l’ordine narrativo studiato dall’autrice e leggendo prima tutti i capitoli V.E. e poi tutti quelli N.E. Sono consapevole di aver commesso una scorrettezza, che probabilmente dispiacerà all’autrice, ma in tal modo ho senza dubbio capito di più almeno per quanto riguarda la prima fase, meno per la seconda.

E ciò perché ho trovato il finale provvisorio veloce e confuso. Immagino che tutto risulterà chiaro quando (credo a marzo) uscirà il volume conclusivo della serie. E allora riconsidererò anche questa recensione. Per il momento assegno tre stelle a me stessa più che all’autrice.

Le recensioni de L’Artiglio Rosa (Maria Teresa Siciliano-Matesi)