VALERIA CORCIOLANI, A MALI ESTREMI

Serie La colf e l’ispettore, Volume III

Amazon Publishing

L’ispettore Jules Rosset deve rinunciare ad Alma, la colf dallo “sguardo” speciale?

È una fredda sera di metà dicembre quando alla Radici & Figli, azienda di arte sacra, divampa un incendio. I resti di un cadavere carbonizzato e una misteriosa scritta in arabo sono gli elementi con cui l’ispettore Jules Rosset si ritrova a fare i conti. Come se non bastasse, Alma ha altri pensieri per la testa.

Per fortuna il Natale si avvicina e Rosset può approfittarne per riappropriarsi della sua collaboratrice più preziosa insinuandosi nelle pieghe più imprevedibili di questa misteriosa vicenda. A mali estremi, estremi rimedi.

SI PREANNUNCIANO NUOVI SVILUPPI? *****

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Continua questa serie gialla insolita e anomala: su uno sfondo umoristico un investigatore come non se ne sono mai visti (stavolta afflitto da una sindrome influenzale). In realtà forse il motivo giallo è più che altro un pretesto, soprattutto in questo volume, e il tono è prevalentemente filosofico-morale, con la messa in scena di molti motivi d’attualità. Più qualche sviluppo nuovo per quanto concerne la nostra Alma.

L’autrice si è attivata per correggere i refusi.

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EMILIO MARTINI, IL RITORNO DEL MARINERO

Corbaccio

Lungariva, Liguria, un nuvoloso pomeriggio di novembre. A bordo di una barca a vela viene trovato il cadavere di Sebastian Scettro, detto il Marinero: tre proiettili gli hanno spaccato il cuore. Appartenente a una facoltosa famiglia, il Marinero se n’era andato per mare nove anni prima su un piccolo sloop nordico, facendo perdere le sue tracce. Chi, o che cosa, l’ha riportato a casa, concedendogli solo poche ore prima dell’incontro con la morte? Come può constatare Gigi Berté, Sebastian non aveva lasciato un buon ricordo: con i fratelli i rapporti erano pessimi, frequentava pregiudicati e spacciatori, e aveva persino ricevuto una denuncia per stupro. Solo l’anziana nonna non aveva mai smesso di volergli bene e di aspettare il suo ritorno.

Un caso complicato, anche perché il commissario è fiaccato psicologicamente da una serie di motivi personali. E se da una parte Berté vorrebbe «fuggire» a Milano dove l’attende un’allettante proposta in questura, dall’altra la Marzia e la sua squadra, a cui è sempre più affezionato, lo tengono legato a Lungariva, che da fuori sembra un’isola felice ma che, come ogni altro luogo, nasconde il male.

UN BERTÈ SEMPRE PIÙ CARO ****

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Mi è piaciuto molto questo Berté, forse perché viene approfondita la personalità dell’investigatore e insieme la sua tecnica d’indagine. Difatti, dal momento che non capisco mai bene le trame gialle, preferisco quando viene fuori l’umanità dei personaggi. E qui succede. Decisamente.

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GRACE BURROWES, IL VERO DESIDERIO

Leggereditore

Per Daniel Banks, un uomo di chiesa dotato di genuina fede, la vocazione è l’ultimo conforto che gli è rimasto. Nel tentativo di voltare pagina e iniziare una nuova vita, accetta il posto di parroco nel villaggio di Haddondale, con il beneplacito del conte di Bellefonte. Lì Daniel incontra lady Kirsten Haddonfield, sorella del conte, una donna bella, sicura di sé e schietta, anche lei vittima di un passato che l’ha ferita nel profondo. L’interesse di Daniel è stuzzicato dall’atteggiamento sprezzante della nobildonna verso le disgrazie subite e dalla gentilezza che invece serba nei recessi più reconditi del suo cuore infranto. Dal canto suo, anche Kirsten subisce il fascino del signor Banks e se ne innamora perdutamente. Ma la relazione tra un parroco e un’aristocratica è quanto di più sconveniente si possa immaginare e, pertanto, sarebbe destinata a rimanere platonica se la Divina Provvidenza non offrisse loro una chance… La felicità completa sembra essere finalmente a un passo per Kirsten e Daniel, ma molto spesso anche il più idilliaco dei giardini ospita un serpente velenoso, furbo e determinato, pronto, proprio sul più bello, a creare scompiglio…

SENZA EDITING E CORREZIONE DI BOZZE *

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La vicenda, pur piacevole a leggersi, si colloca dalle parti della telenovela e attrae soprattutto per la personalità dei protagonisti (Daniel particolarmente). Il ritmo è lento al punto che nell’insieme un taglio di 100 pagine non avrebbe guastato.

Ma il vero problema è che nessuno ha revisionato la traduzione né corretto le bozze. Quindi due stelle di meno.

Le recensioni dell’Artiglio Rosa