Macrina Mirti ha preparato il vademecum per tutti coloro che desiderano partecipare a “Io scrittore”.
“Se lo hai scritto va valutato”. Ḕ questo lo slogan che apre ogni edizione di “IO SCRITTORE”, il torneo letterario gratuito promosso dal gruppo editoriale Mauri Spagnol, che sotto questo marchio raccoglie alcune delle più gloriose case editrici italiane. Quella del 2016 sarà la settima edizione del torneo, che ha avuto inizio nel 2010. Chi vuole partecipare, si affretti. Le iscrizioni sono aperte.
In cosa consiste il torneo? Ve lo spiego in cinque punti.
1) Si partecipa con un romanzo tra le 160.000 e le 400.000 battute.
2) Sono ammessi tutti i generi letterari, tranne quello erotico.
3) Al momento dell’iscrizione, bisogna caricare l’incipit (in genere non più di 50.000 battute) e la sinossi in un file, l’intero romanzo in un altro.
4) Il concorso si divide in due fasi: alla prima si partecipa con il solo incipit. Ognuno degli iscritti riceve in lettura le pagine iniziali di quindici romanzi che viene chiamato a giudicare in base ai seguenti indicatori: trama, personaggi, originalità, utilizzo della lingua, esprimendo un voto da 1 a 10. I primi trecento classificati partecipano alla seconda fase.
5) Nella seconda fase, ognuno dei sopravvissuti alla prima scrematura più altri trecento, scelti come lettori, ricevono in lettura dieci romanzi integrali, che dovranno giudicare utilizzando la stessa votazione e gli stessi indicatori della fase precedente. I dieci autori che risulteranno meglio classificati, in base alla valutazione dei lettori, saranno proclamati vincitori del concorso e il loro romanzo sarà pubblicato in digitale da Mauri Spagnol. La casa editrice, poi, sceglierà il vincitore assoluto, che otterrà la pubblicazione in cartaceo.
In definitiva, si tratta senza dubbio di un concorso di enorme successo, che ha alimentato e alimenta enormi speranze negli aspiranti scrittori, tanto è vero che, all’ultima edizione, hanno partecipato ben 3.584 romanzi. Il torneo, poi, ha rivelato autori importanti, come Giuliano Pasini, che è ormai conosciuto come uno dei migliori giallisti italiani. Vincerlo, però, non significa ottenere automaticamente successo e contratti con le migliori case editrici. Molti dei vincitori continuano a partecipare con alterna fortuna alle varie edizioni del torneo, senza ottenere l’attenzione che vorrebbero da parte delle CE che contano.
La mia esperienza: ho partecipato a quattro edizioni, con quattro romanzi diversi. L’ultima volta ho superato il primo turno, ho ricevuto tanti complimenti, ma non sono entrata nei dieci. Poco male. Avevo già trovato un editore digitale. Forse parteciperò ancora, ma senza illudermi. Le variabili in gioco sono molte. Troppe. Non vincono i romanzi migliori, ma quelli che hanno avuto la fortuna di trovare i lettori migliori.
Il mio consiglio: volete partecipare? Fatelo pure. Ḕ divertente e anche istruttivo. Ricordate soltanto di:
a) Non prendervela se alcuni giudizi sono cattivi e immotivati. Ci sono parecchi che usano il torneo per sfogare le proprie frustrazioni.
b) Fate attenzione alle primissime pagine dell’incipit. In molti giudicano solo in base a quelle.
c) Evitate gli attacchi di bile se trovate, tra coloro che hanno superato il primo turno, scritti illeggibili (e voi siete stati esclusi). Fa parte del gioco.
Inoltre, se decidete di partecipare, fate conto di aver comprato un biglietto della lotteria Italia. Date il vostro meglio come scrittori e come lettori e, soprattutto, non perdete mai il sorriso.
Se vi interessa, eccovi il link: http://www.ioscrittore.it/ioscrittore/home.htm
Il problema di questi concorsi è uno solo: c’è di tutto e non credo sia corretto. Al di là dei generi, e le case editrici in tal senso sono geniali perché fanno indagini di mercato gratis, ci sono tantissimi autori che denigrano gli altri per non farli passare. Insomma, la valutazione ci sta quando è una casa editrice a farla. Non mi trova proprio d’accordo questo torneo…
Macrina lo dice chiaramente che ci sono quelli che affossano per partito preso, infatti.
Io non potrei mai partecipare, mi prenderebbe un’ulcera così 😀
A.I. CUDIL ha scritto: Post molto interessante. Mi trovo perfettamente d’accordo con le indicazioni di Macrina. Io ho partecipato l’anno scorso rientrando nei duecento. I giudizi che ho ricevuto a fine torneo erano fatti bene e tre mi sono stati davvero utili. Ma altri, quelli della prima fase, lasciavano molto a desiderare. Anche come lettrice è stata una bella esperienza. Ho un ricordo stupendo di due gialli che spero di poter ritrovare prima o poi.
Da parte della CE c’è correttezza estrema. All’inizio i franchi tiratori (anche reo confessi) erano molti. Adesso, dato che non si accettano più commenti del tipo “fa schifo” e basta, ma bisogna motivarli, c’è maggiore trasparenza e correttezza. Il problema è che, essendoci di tutto, trovi lettori che detestano il genere o il tipo di scrittura femminile per partito preso, e bastano un paio di due per distruggere una media del nove.
Articolo interessante che, tra l’altro, apre ad alcune giuste considerazioni sui concorsi.
Ho letto spesso di questo, in particolare, ma non vi ho mai partecipato… mi sembra un po’ “dispersivo”…
In ogni caso, mi piace tantissimo la frase finale del tuo post:
“soprattutto, non perdete mai il sorriso”: dovrebbe essere il mantra di chi scrive. Capita spesso di scoraggiarsi per diversi motivi, ma se si scrive…lo si fa per passione! quindi, si, mai perdere il sorriso.
Un caro saluto,
Grazia
Neppure io potrei partecipare. Come ho già scritto nel gruppo, sono stanca dei concorsi. Ho partecipato per anni, ho vinto molto e a cosa mi è servito. A una cippa :D. Quindi basta competizioni, così mi rilasso, risparmio – molti concorsi richiedono una tassa d’iscrizione – e non vado più in fibrillazione quando arriva il postino – sì, una volta le risposte arrivano ancora in buste chiuse, come agli Oscar.
Un concorso così, poi, non mi sembra neppure utile. Se richiedo un giudizio, deve essere professionale. Le cattiverie degli autori abbruttiti dai rifiuti non mi aiutano a crescere, e ne ho già digerite abbastanza, in passato. Sarà per questo che, adesso, soffro di gastrite :D?
AMNERIS DI CESARE HA SCRITTO: Ho partecipato a tre edizioni. Per due edizioni ho partecipato con lo stesso romanzo, oggi pubblicato con CE, la seconda volta seguendo i consigli delle critiche del primo. La terza volta con un romanzo tutto nuovo. La cosa singolare che ho riscontrato, e ho i commenti + i voti per confermarlo è che in tutte e tre le edizioni i commenti erano praticamente quasi tutti entusiastici, del tipo “Stupendo! Voglio leggere il seguito! Questo libro merita di passare il turno!” e il voto corrispondente era o un 2 o un 3. Praticamente il commento era entusiastico, ma il voto era dato per abbassare la media. In tutte e tre le edizioni. La terza volta, li ho scusati un po’ perché il libro era particolare e molto crudo e alcuni mi hanno accusata di questo. Ma parliamo dei 15 incipit che ho dovuto valutare in tutte e tre le occasioni? La media di votazione (mia) è stata: 2 incipit da 10, 3 romanzi da 6/7 e 10 romanzi da 2/3. Purtroppo partecipano in tantissimi e molti davvero non sanno neppure come iniziarlo un romanzo. La particolarità divertente dell’ultima edizione è stata che un gran numero di incipit iniziava con il/la protagonista che si alzava all’alba, si trascinava stancamente in cucina dove si faceva/beveva un caffé dal sapore terribile e poi si abbandonava seduto sul balcone/davanti alla finestra di casa a rimirare la giungla di cemento fumosa di nebbia, panorama che rispecchiava il suo umore. Non ho mai più avuto la tentazione di parteciparvi. Però ho cercato i 6 romanzi che corrispondevano ai 10 che avevo dato, senza successo, pur sapendo che erano passati nei 200/300 del secondo turno.
MADDALENA CAFARO HA SCRITTO: Io ho ricevuto tredici giudizi su quindici e già questo, matematicamente parlando, mi ha escluso dalla fase successiva. Tutti i giudizi che ho ricevuto sono stati piuttosto onesti e costruttivi, dei tredici ne ricordo due che mi fanno ancora sorridere oggi. Il primo era un due e di tutto quello che scrisse ricordo: “In un fantasy non si può scrivere tutto quello che ti passa per la testa”. Il secondo un quattro: ” Una penna fantastica sprecata per il fantasy”.
LINDA BERTASI HA SCRITTO: io ho partecipato un anno e non lo rifarei. Mi sono impegnata al massimo nei giudizi per ricevere dei 10, 3 giudizi con scritto “non so che dire” ho segnalato poesie e racconti che non erano contemplati e mi sono sentita dire “tu giudica lo stesso il testo”. Io credo sia più che altro un successo immotivato di questo concorso, scrittori che giudicano altri scrittori non lo trovo sensato, ce ne sono pochi di seri e volenterosi, la maggior parte pensa “perchè dovrei darti 7 e rischiare di farti fare media ed essere escluso?”, poi mi hanno offerto di fare la “lettrice” certo ma mi era passata la voglia. Non è stata una grande esperienza, forse aiuta a ricevere critiche negative e prendere quelle realmente utili, non so.
Ho partecipato anche io per tre anni e letto romanzi bellissimi che non so che fine abbiano fatto. L’anno scorso ho evitato, proprio a causa dei giudizi. Capisco che alcune opinioni possano essere soggettive ma a volte sono talmente in contrasto l’una con l’altra da non risultare credibili. E poi, diciamo la verità, il fatto di venir giudicati da altri concorrenti è un controsenso. Non è possibile che una storia che riceve anche dei 10 possa essere liquidata da altri giudizi del tipo “non è il mio genere: 2”. Ricordo ancora un giudizio in cui mi si contestava una parentela tra i protagonisti che in realtà non esiste. Mi piacerebbe capire cosa ha capito del romanzo che ha letto questo “giudice”. Oppure un altro romanzo in cui la ragazza suonava il campanello del fidanzato e questo apriva la porta rivelando che stava con un’altra. “ma perchè questo apre?” mi hanno risposto. “non ha un videocitofono?” questa è la frase che ricorre più spesso in casa mia quando in famiglia guardiamo un film e c’è una scena assurda: “e poi a me contestano il citofono!”