E’ con noi Francesca Cani, autrice del fortunato “La cacciatrice di lieto fine”, uscito a dicembre per la Collana YouFeel Rizzoli.

Benvenuta,
Francesca. Raccontaci di te.
Ciao a tutte! Sono Francesca, ho 34 anni, vivo e
lavoro a Mantova. Sono sposata da due anni, ho una bella casetta nella campagna
mantovana con due gatti e la vista sull’antica villa La Favorita, dimora estiva
dei duchi Gonzaga. Amo il posto in cui vivo e non credo sia un caso che la mia
città sia diventata la location del romanzo I
colori della nebbia
che ho scritto, insieme a Marichiara Cabrini, per
Harlequin Mondadori. Adoro viaggiare, parto almeno un paio di volte l’anno per
Inghilterra, Scozia o Irlanda. La brughiera britannica fitta d’erica e rovi,
sferzata dal vento dell’oceano, è il mio habitat ideale. Dalle suggestioni di
quei luoghi è nato La cacciatrice di
lieto fine
per Rizzoli Youfeel.
Che tipo di
scrittrice sei e qual è il genere letterario che meglio ti rappresenta?
Quando scrivo lascio libera la mia
creatività, ciò mi rende la più instabile delle creature. Divento disordinata,
caotica a tratti, e non so mai quando avrà fine l’avventura che ho intrapreso
sulla carta. Questo è strano per una persona che nella vita e nel lavoro è
molto organizzata! Eppure, subisco una metamorfosi, quando mi siedo davanti
alla tastiera. Scrivere è un viaggio dell’anima, mi cambia ogni volta. Non sono
mai la stessa persona che ha iniziato una bozza, quando metto il punto alla fine
di un lavoro. Scrivo romance, in questa fase della mia vita, ma a ben vedere il
romanticismo ha sempre avuto un ruolo preponderante nella mia produzione. Amo
parlare di sentimenti, raccontarli, esplorarli dentro di me.
Hai uno o più
autori/autrici ai quali ti ispiri?
Alcuni romanzi sono come fari inarrivabili che
illuminano il cammino; il mio viaggio ne ha molti. Ho letto alle medie Il signore degli anelli e mentirei se
non dicessi che la voglia di raccontare è nata in me seguendo le trame intricate
e dannatamente perfette di Tolkien. Devo molto della mia formazione a Jane
Austen, Bram Stoker, le sorelle Brontë. Ma anche a Calvino, Svevo, Vittorini,
Montale, Gadda. Da quando scrivo romance, ho scoperto Mary Balogh, devo dire
che le sue storie molto british mi piacciono sempre. Ho amato da morire tre
libri nella mia vita: La moglie dell’uomo
che viaggiava nel tempo
, Ritorno a
Cold Mountain
e Il cavaliere
d’inverno
.
Qual è il primo
racconto/romanzo/e-book/ecc. che hai pubblicato?
Ho pubblicato Amare –Il profumo del gelsomino notturno,
in versione ebook, con goWare nel 2009, ma aveva già avuto un’edizione cartacea
con una piccola casa editrice locale. L’ho pubblicato a 28 anni, ma l’ho
scritto a partire dai venti. Si tratta di un romanzo dedicato a un pubblico
femminile, ma non di un romance classico. La storia, ispirata in parte a quella
della mia famiglia, si dipana fra il presente e la seconda guerra mondiale. Il
fuoco vero per la scrittura si è acceso in me con quel romanzo a cui sono molto
debitrice. Da quel momento in avanti mi sono messa alla prova partecipando a
concorsi, pubblicando con molte case editrici racconti di ogni genere,
dall’erotico, allo storico, al fantasy.
Quale sarà il
prossimo?
Il prossimo lavoro non lo dico per scaramanzia! Ma in questi giorni è
uscito La cacciatrice di Lieto fine
per Rizzoli Youfeel, un romanzo in cui ho riversato tutta me stessa. È una
storia ambientata in Irlanda con una protagonista molto imperfetta e
pasticciona, una donna come tante a caccia di un sogno. Il vero messaggio che
voglio emerga dalle sue pagine è che, in un momento in cui è sempre più
difficile lasciarsi andare ai sentimenti, il lieto fine ce lo possiamo
concedere! Perché per amare bisogna credere.
Vuoi inviare un
messaggio a tutte le Ewwe che ti leggeranno?
Alle ragazze del gruppo vorrei dire
che abbiano pazienza con me! Sono un tantino riservata, a volte schiva, credo
sia il retaggio della mia terra. Ma, una volta sciolto il ghiaccio, sono
un’amica sincera. Congratulazioni a tutte per i grandi progressi di questo anno
di Ewwa, sono felice di far parte di qualcosa di così grande.
Bibliografia:
La cacciatrice di lieto fine (Rizzoli Youfeel 2014)
I colori della Nebbia (Harlequin Mondadori, 2013)
Have you come yet? nell’antologia in lingua inglese La
dolce vita curata da Maxim Jakubowski (2013).
Zoya; Il cuore nero del Borneo (nell’antologia Vapore
caldo a cura di Elisabetta Bricca, Edizioni Scudo, 2012) Eternal Flames
(Chichily Agency, 2012)
Sono qui (Atlantis, Lite Editions, 2012)
Il Canto del Vento (Primo premio Italish Storie 3,
Querci&Robertson, 2011)
Il sangue d’Èire; Lei è mia; Sei già venuta; Con te
non ho finito; Alla luce del sole; Il padiglione dei desideri (Lite Editions,
2011/2012)
@mare (Edizione Tipografia Moderna Asiago, 2009),
riedito con il titolo @amare – Il profumo del gelsomino notturno (goWare, 2010)
Contatti: